Una antica leggenda racconta infatti la presenza nella notte di San Pietro in questa zona dei fantasmi di due fratelli in lotta tra loro.
Si tratterebbe di due pescatori del luogo chiamati Luigi e Carmine.
La leggenda è ambientata infatti proprio nella località denominata San Pietro ai due frati che si troca sulla costa di Posillipo e racconta di due fratelli innamorati della stessa donna.
Tutto ebbe inizio in una spaventosa notte di tempesta quando una barca di poveri pescatori, prossima al naufragio , stava per schiantarsi pericolosamente sullo scoglio all’imbocco della baia,. La scena era stata avvistata da un gruppo di persone tra cui i due fratelli Carmine e Luigi che abitavano sul pendio boscoso difronte alla baia; sollecitati dalla madre che ben conosceva le abilità marinare dei due figli , i ragazzi subito non ebbero alcun indugio nel tuffarsi in un mare in tempesta nel tentativo idi salvare le povere vittime del naufragio.
Ma essi ma nel soccorso date le condizioni del mare, riuscirono purtroppo a salvare soltanto una ragazza , mentre per il padre e il fratello , le altre persone dell’equipaggio , inghiottiti dalle onde non ci fu a più nulla da fare. I due fratelli riuscirono comunque in seguito a recuperare i corpi senza vita dei due sventurati che furono seppelliti in una chiesa adiacente, intitolata a a San Pietro Apostlo , per dar loro una degna sepoltura.
Nel dolore e nello strazio di aver perduto la sua unica famiglia, la ragazza di nome Concetta fu invece amorevolmente accudita e ospitata dai suoi salvatori che mossi a pietà offrirono a lei una nuova famiglia. dove trovare non solo un tetto nuovi affetti e conforto nei momenti di disperazione che facevano seguito al suo lutto.
Con il passare del tempo sia . Luigi che Carmine, ambedue mostrarono grande affetto per la ragazza conducendola spesso a rendere omaggio alle spoglie dei suoi cari e confortandola nei suoi vari momenti di disperazione , ma purtroppo entrambi finirono anche per innamorarsi di Concetta .
I due fratelli , allora finirono entrambi per rivelare alla ragazza i loro sentimenti e la fanciulla anch’essa sembrava ricambiare l’amore e l’affetto dell’uno e dell’altro ma era terribilmente indecisa nella scelta; non voleva far torto a nessuno dei due . A distanza di poco, la scelta di Concetta ricadde su Carmine che se ne rallegrò mentre Luigi di conseguenza ne fu dispiaciuto. Successivamente invece Concetta rivolse le sue attenzioni a Luigi e accadde l’inverso. Le sue attenzioni si riversarono tutte su Luigi che contraccambiava in ogni gesto e e Carmine oviamnete incominciò a dispiacersi del comportamento sleale mostrato da suo fratello . Ora i due bellissimi fratelli da amici per la pelle divennero nemici giurati e tutto per colpa dell’amore verso Concetta ; la gelosia li stava divorando.
Tutto questo fino a quando, una sera durante il carnevale, avvenne la tragedia.
Nel villaggio quella sera erano tutti mascherati, e l’intero villaggio si preparava a vivere spensierato il clima scherzoso della festa per divertirsi fino all’albe . Ma Luigi durante i festeggiamenti , colto da un improvviso sentimento di gelosia , mascherato dalla testa ai piedi si avvicinò a Concetta e la rapì. Egli aveva preparato una barca per fuggire e andare con lei lontano. La ragazza dapprima impaurita , smascherata poi l’identità dell’uomo , trasse un sospiro di sollievo alla vista di Luigi che a quel punto gli confessò il suo astuto piano di fuggire
Concetta non voleva però tradire la famiglia che amorevolmente l’aveva accolta e rifiutò di scappare con lui , che invece accecato dalla passione la costrinse con la forza a seguirlo trascinandola su una barca in mare aperto , attraendo lperò ‘attenzione di una bambina del vicinato che convinta di un rapimento di Concetta ( i due erano mascherati ) corse ad avvertire Carmine.
Stava per accadere l’inevitabile .
Carmine, avvertirto del rapimento , senza togliersi la maschera ( anch’egli era mascherato per la festa del carnevale ) , procuratosi un coltello corse a perdifiato verso la spiaggia e nel buio scorse una barca che si allontanava.
Montò rapidamente su un’altra barca e si lanciò all’inseguimento di quell’uomo sconosciuto mascherato che stava portando via la sua Concetta .
La barca approdò proprio dove avevano nel passato fatto naufragio i genitori di Concetta e nel buio totale, mascherati, incominciò una furiosa lotta tra i due fratelli che non si erano riconosciuti. Alla fine Carmine in un gesto di efferata pazzia , preso per alle spalle lo sconosciuto rapitore , finì per pugnalarlo al cuore , ma quando poi si accorse che l’ucciso era suo fratello, sconvolto e disperato, si suicidò trafiggendosi a sua volta il cuore . I due fratelli morirono quindi insieme e ancora oggi molti abitanti del luogo, sono pronti a giurare che nella notte di San Pietro sullo stesso scoglio dei due frati , al tramonto , quando il sole cala , ed il mare si tinge di rosso , prestando bene attenzione , hanno scorto due figure che aggirandosi furtive cercavano qualcosa emanando voci strazianti che si confondevano con i flussi del mare .
Per i pescatori che abitano il luogo non ci sono dubbi , Quelle figure che vagano su quello scoglio non sono altro che i fantasmi infelici di Carmine e Luigi in cerca di Concetta e quel maledetto scoglio che nei secoli si e’ spaccato in due è solo esso è stato colpito da un fulmine che ha diviso in due la pietra . Esso è il risultto di forze soprannaturali e di conseguenza i gli abitanti del luogo hanno ai due scogli proprio lo stesso nome dei due sfortunati fratelli .
N.B. Non si può escludere che lo scoglio dei due fratelli sia stato però formato da una grossa pietra staccatasi dal monte e spezzatasi in due nel cadere.
Ora vi starete certamente domandando che fine ha poi fatto Concetta ….
Le urla di Concetta dopo il verifiarsi di questa tragedia si racconta che furono udite in tutta Posillipo e al dolore della ragazza si unìrono anche le lacrime ed il dolore della povera madre che aveva perso i suoi due figli .
Il libro finisce qui , Esso descrive la fine della tragedia con il dolore della madre e il dolore di Concetta nel sentirsi colpevole di quanto era accaduto, ma non ne descrive la fine.
Secondo gli abitanti del luogo invece, da quanto raccontato e tramandato dalle loro nonne , Concetta , affranta da quanto successo andò poi a rinchiudersi in un convento. Secondo altri invece , ella considerato che si sentiva profondamente colpevole di questa tragedia e dramma familiare si tolse la vita o forse morì di dolore. Secondo una versione piu romantica ella invece si tolse la vita solo per non separarsi dai suoi amati. Motivo per cui si narra che tutt’oggi le voci dei due uomini e della donna rimbombano tra le onde del mare, nelle notti di luna.
La leggenda però non finisce qui . Essa infatti ci racconta anche che nella notte del 29 giugno , il giorno della ricorrenza della festa di San Pietro e Paolo , misteriosamente pare che le due pietre si scambino di posto mentre appaiono i fantasmi dei due fratelli in lotta.
Curiosità: In questa località, secondo le fonti storiche, era realmente davvero presente in epoca paleo cristiana , una Chiesa votiva intitolata a San Pietro Apostolo Essa venne eretta a Posillipo in seguito alla sua sosta in questo luogo , nel priodo che egli si fermò a Napoli per intendere diffondere il suo messaggio di fede ai partenopei.
Si ipotizza che la chiesetta sia stata inglobata dalla chiesa di Santa Brigida edificata nel 1573, ceduta ai padri di S. Domenico e adibita a piccolo monastero per poi essere abbandonata per mancanza di fondi. Questi resti, quasi sicuramente sono stati sepolti nelle vecchie murature di case, edifici e palazzi che giacevano in prossimità del mare e quindi erose dalle onde.
L’introvabile libro che ho la fortuna di conservarne una copia , a questo punto, nel suo racconto passa a descrivere una parte forse storica, di quello che era in origine il villaggio di Posillipo; un luogo selvaggio, pieno di alberi e rocce che si estendevano sino a Mergellina, in parte posseduto dai frati di Sanseverino che Federico d’Aragona tolse loro e lo divise tra i suoi fedeli vassalli. Una porzione, descrive il libro, toccò a Jacopo Sannazaro che alla sua morte, vi ebbe magnifica sepoltura.