Come tutti oramai spero sappiamo, l’antica città di Neapolis era divisa in quattro aree, divenute poi ognuno di loro un quartiere . Ogni quartiere era poi ulteriormente diviso in quattro parti di cui tre governate da un particolare gruppo di abitanti della città , che risiediendo nella stessa zona , avevano la stessa etnia e praticavano lo stesso culto divino . Questo gruppo di cittadini furono detti a Napoli come ad Atene ” FRATIE “
La quarta parte di ogni quartiere ( quella più interna ) , andavano invece a costituire un sorta di cerchio dove veniva a costituirsi il vero centro della città.: un grande spiazzo ornato di portici considerato il centro civile e sacro della città. cioè l’Agora greca , divenuta poi il Foro in epoca romana . Esso era il “forum”( centro nevralgico della città e punto di inrocio dei vari decumani e cardini ) , ossia la piazza principale della città, che oggi corrisponde all’attuale Piazza San Gaetano , con i suoi edifici pubblici ed il mercato .In questo posto si riuniva l’assemblea dei cittadini per discutere delle questioni di maggiore importanza le sorti della città ma anche per eleggere i magistrati , tra i quali alcuni formavano il collegio sacerdotale della Laucerlachia che si occupava di celebrare riti e misteri.
Le Fratie erano in tutto dodici ed una di queste , quella cosidetta Termense, Ercolanense o Forcillense , era il luogo dove nel I secolo dopo Cristo, esisteva un bellissimo e famoso Anfiteatro e vi accorrevano ogni cinque anni, persone da ogni parte del mondo per assistere a spettacolari giochi che si svolgevano sul modello di quelli olimpici che si tenevano in Grecia .
La Fratia , come avete notato aveva ben tre diverse denominazioni ed oggi corrisponde all’attuale intera zona del famoso quartiere di Forcella . Essa. a dispetto di oggi , dove è tristemente famosa per episodi legati alla serie televisiva ” Gomorra ” , era invece a quei tempi un luogo molto famoso per la presenza di numerose terme ( per cui fu detta anche termense ), il citato magnifico Anfiteatro presente nella zona tra Porta Capuana e Porta Forcella ( nei pressi della vecchia e diruta chiesa di San Nicola dei Caserti , anticamente chiamata ” ad Amphitheatrum “) , un bellissimo Ginnasio , un ippodromo, uno stadio ed un maestoso Tempio dedicato al semidio Ercole. Era inoltre presente nell’attuale via Sapienza anche un ‘imponente Porta Romana distrutta poi solo in epoca medievale .
Per questo motivo , veniva appunto chiamata con più nomi :
In onore al Tempio di Ercole che era talmente imponente da avere ben 40 colonne e per la sua maestosità dava il nome a tutta la regione limitrofa, essa veniva denominata “Regione Herculanensis” . Il Tempio era molto famoso nell’antichità e sorgeva con precisione su un vicolo dell’attale quartiere Forcella e precisamente , sul luogo dove oggi si trova la chiesa di Sant’Agrippina a Forcella lungo Il vico anticamente detto Ercolanense e poi dei tarallari ( Secondo altri invece il Tempio sorgeva , sempre nella stessa area ma nei pressi della chiesa di Santa Maria Ercoles ( poi intitolata a Sant’Eligio dei Ferrari ) o di Sant’Agostino ) .
CURIOSITA’: Nei secoli passati e fino alla seconda metà dell’Ottocento nello scavare le fondamenta di nuovi edifici sono stati ritrovati nel quartiere di Forcella , antiche vestigia di colonne di marmo verde alte 20 palmi per lo più rimaste poi interrate.
La Fratia era invece talvolta chiamata Forcillense , per la presenza in questo luogo della Scuola Pitagorica , il cui simbolo era la greca forcuta lettera Y ,chiamata Pitagorica ( lettera presente anche sullo stemma del seggio di Forcella ) ,che pare , come emblema della stessa scuola Pitagorica, si trovava scolpita in varie mura dell’abitato , anche se , secondo alcuni , questo nome potrebbe avere origine invece proprio dalla biforcazione in cui termina la strada principale, che, ad un certo punto del percorso, interessa la via per dividerla in due ed ha pertanto una forma simile a una forcella ( Il bivio , in origine doveva trovarsi appena fuori della porta Ercolanense che occupava l’aerea dell’attuale piazza Calenda ) .
A mio parere , invece , poichè , l’intera zona era il vero sito delle terme napolitane , a dare il nome al quartiere furono proprio le sue grandi terme che secondo storiche ricostruzioni oltre alla loro imponenza e vastità , univano nella costruzione anche una grande elegante perfezione architettonica .Esse si estendevano tra Forcella e l’attuale Via Duomo e caratterizzavano per lunga estensione l’intera zona. L’intera insula era infatti un lungo susseguirsi di bagni termali dove si riversavano gente di tutte le estrazioni sociali che venivano a rilassarsi con bagni e massaggi o a fare ginnastica , ma anche a dilettarsi nel canto e nella recitazione .
N.B. Le considerevoli rovine scoperte in tutta quella parte di città conosciuta con il nome di Nunziata , Giudea vecchia Maddalena e di Caserti erano sedi di magnifiche terme
Nel mezzo delle pubbliche Terme si ergeva anche un superbo e magnifico Ginnasio destinato all’uso dell’arte ginnastica , dovi i nudi atleti si esercitavano nei giochi che contibuivano da un lato alla robustezza e all’agilità del corpo e da un altro ad approfondire la loro abilità nell’arte della lotta , del pugilato, della corsa del salto , del lancio del disco ed altre discipline. In questo enorme edificio decorato da grandiosi portici , vaste gallerie, bellissimi viali e spaziosi giardini , divisi in diversi ripartimenti secondo la propria discipina atletica , i giovani atleti napoletani praticavano l’educazione del corpo e dello spirito .Qui essi imparavano a maneggiare con destrezza l’arco , la lancia e lo scudo.
CURIOSITA’: Una delle lapidi infisse a ricordo di quell’ antica gloria sulle pareti dei portici del ginnasio è tutt’ora visibile nel complesso dell’Annunziata , accanto alla Ruota degli Esposti , in un androne accanto all’antico portale originale del complesso .
Il Ginnasio di Forcella era molto rinomato in tutto l’Impero Romano e secondo antiche scritture , in esso si formò una generazione di atleti particolarmente venerati dai greci e dai romani per il loro valore ma anche per la loro prestanza fisica . Essi infatti non solo imparavano a maneggiare con destrezza l’arco , la lancia e lo scudo ma rappresentavano per la loro avvenenza fisica il modello dell’eroe classico : fisico scolpito e coraggio da vendere . Il più valoroso di tutti , bello come un dio dell’olimpo , molto amato dai cittadini e dallo stesso imperatore romano che spesso assisteva alle sue gare , si chiamava Melancoma. Egli divenne molto famoso all’epoca divenendo nel tempo per i romani , una vera e propria leggenda .Questo atleta diede infatti molta fama al ginnasio di Forcella e molti accorrevano per assistere alle gare di lotta dell’atleta più bello e forte di tutti. Alla sua morte a recitare l’orazione funebre si scomodò addirittura il grande oratore Dione Crisostomo.
L’enorme Anfiteatro di cui vi abbiamo accennato si trovava invece nella zona che oggi comprende un tratto dell’ attuale Corso Umberto , l’intera piazza Nicola Amore e l’ultimo breve tratto di strada che oggi si trova alla fine di Via Duomo. In questo Anfiteatro si svolgevano sul modello dei giochi olimpici della Grecia , formidali gare fra atleti provenienti da ogni dove , molti dei quali formatisi nelle stesso magnifico Ginnasio napoletano presente poco vicino. Le gare che si svolgevano erano quelle classiche dell’età greco.romana : salto in lungo. lancio del giavellotto, lancio del disco , corsa, pugilato e lotta . Quel tipo di lotta , in particolare , che ancora oggi è conosciuta come lotta greco-romana . Nello stadio e nella palestra si eseguivano le corse , le lotte , ed il pugilato . Nel Cenisterio i lottatori ed i gladiatori venivano aspersi di polvere e nell’Eleoterio si ungevano per facilitare la destrezza e l’agilità del corpo .Nell’Efebeo si addestravano i giovani nell’arte della ginnastica . Nel Sisto invece discutevano i filosofi , gli oratori ed i poeti .
Inseparabile dal Ginnasio e dalle Terme come sempre avveniva nel tempo greco-romano ,come vi abbiamo accennato , nellle immediate vicinanze si trovava anche un magnifico Tempio dedicato ad Ercole , poi crollato in seguito ad un terribile terremoto . Esso venne prontamente riedificato per la sua importante monumentalità su volere dell’allora Imperatore romano Tito che si prodigò molto anche per aiutare la città colpita duramente dal terremoto di probabile origine vulcanica a cui era poi eguito un incendio lavico.
La città come ringraziamento all’Imperatore , istituiti in onore di Augusto dei fantastici giochi denominati anticamente Italikà Romaia Sebastà Isolympia, ossia “Sacri Agoni Simili ai Giochi Olimpici”. Grazie a questi giochi più facilmente denominati ” Sebastá ” , che si svolgevano ogni 5 anni , ( per questo vennero nominanti Isolimpici) , Napoli per almeno tre secoli, divenne un punto di attrazione per atleti e artisti originari di Roma, dell’Italia meridionale e di tutte le province orientali dell’Impero romano. Sessantuno sono le città note per la loro partecipazione. Duecentotrenta i vincitori registrati, fra cui anche cinque donne che si affermarono in varie specialità della corsa.
Dell’antico Tempio dove si svolgevano i famosi giochi isolimpici che furono voluti a Neapolis , dall’Imperatore Augusto nel 2 d.C. e del suo vicino imponente Gymnasium per lunghi secoli se ne sono perse le tracce e solo grazie agli scavi effetuati per creare la nuova stazione metropolitana di Via Duomo , lungo il ” rettifilo ” , finalmente i loro antichi resti sono stati oggi ritrovati.
In seguito agli scavi della nuova stazione metropolitana Duomo in Piazza Nicola Amore è emerso per il momento appena solo la metà delle antiche mura dei due grandi edifici e scoperti vari reperti e statue tra cui ben 800 frammenti di tavole ( marmi incisi in greco ) con riportati i nomi degli atleti vincitori dei giochi partenopei Isolimpiadi, divisi per categorie (uomini, donne, fanciulle, ragazzi) e per discipline (pugilato, corsa armata, pancrazio, lotta).
A queste numerose vestigia, iscrizioni e templi a cui gli archelogi hanno dato per le iscrizioni ritrovate il nome di: “Complesso monumentale dei Giochi Isolimpici”.
La cosa più belle però di tutto questo, è quella che questi antichi ritrovati resti del Ginnasio e dell’Anfiteatro saranno quelli che orneranno il vestibolo della nuova stazione metropolitana, e faranno da cornice , coperti da un’enorme cupola vetrata trasparente a quello che dovrebbe rappresentatre un vero e proprio museo all ‘aperto della nostra moderna città. Da essa i vari cittadini potranno ammirare dall’esterno le ritrovate eccezionali scoperte archeologiche che si trovavano sotto metri e metri di terra e che oggi finalmente hanno ritrovato la luce .
Mentre sotto di essa , da un primo livello sottostante ,posto ad otto metri di profondità , si potrà vedere ,attraverso una trave scoperta e fissa , ma coperta dalla cupola trasparente, il cielo nei suoi colori diurni e notturni , ed i vari palazzi di Piazza Nicola Amore .
L’elemento caratterizzante della stazione, e che la renderà unica al mondo, sarà una grande cupola trasparente che si troverà collocata proprio in Piazza Nicola Amore e da cui si accederà alla stazione. Un elemento strutturale realizzato in acciaio corten e vetro che coprirà tutta la stazione.
L’intera stazione posta a 40 metri di profondità , svilupperà i suoi quattro livelli fino alle panchine con una serie di panelli di acciaio retroilluminati e intagliati che cambieranno continuamente colore a secondo le ore della giornata ed il clima presente all’esterno , accompagnando i viaggiatori con sfumature che vanno dal celeste chiaro del giorno all’arancio del tramonto e al crepuscolo della notte . Chi accederà quindi alla straordinaria struttura potrà vivere in maniera molto suggestiva la discesa verso il piano dei binari. Sarà un viaggio particolare attraverso tutte le luci e le fasi del giorno, dall’alba al tramonto, fino alla notte.Una vera passeggiata lungo le ore della giornata in un museo aperto a tutti.
La pavimentazioni e le scale saranno in travertino e le scale in uscita in pietra lavica.
La nostra città, considerata un tempo la piu greca dell’occidente , sarà grazie a questi recuperati reperti di nuovo in parte visibilea tutti noi . Preparatevi dunque ad un futuro straordinario viaggio nella storia della città,