Da tutti definito maestro della canzone napoletana, è stato tra i maggiori protagonisti insieme a Sergio Bruni e Renato Carosone  della scena musicale napoletana, nel periodo che va dal secondo dopoguerra al 1960.

Roberto Murolo nasce a Napoli il 19 gennaio 1912  penultimo dei sette figli di Lia Cavalli e del poeta Ernesto Murolo ( figlio illegittimo di Eduardo Scarpetta e di conseguenza fratellastro di Eduardo, Peppino e Titina De Filippo).

 Trascorre la sua infanzia serena in condizioni di agiatezza in un salotto frequentato da Salvatore Di Giacomo, Ferdinando Russo, Libero Bovio e Raffaele Viviani.

Senza grande entusiasmo frequentò il ginnasio e l’istituto commerciale mentre iniziava a studiare privatamente sassofono, fisarmonica e infine la chitarra da cui non si sarebbe più separato.

Le sue grandi passioni giovanili sono lo studio per la musica  e lo sport e proprio nello sport si distingue come tuffatore, vincendo il campionato italiano di tuffi alti nel 1937. 

Nel 1935 entra come impiegato nella compagnia del gas, dove resterà per tre anni e grazie alla sua passione per il nuoto vince addirittura i campionati nazionali universitari, venendo premiato dal Duce in piazza Venezia.

L’anno successivo inizia a cantare nel gruppo vocale Mida Quartet,  con il quale trascorre all’estero otto anni sbarcando il lunario tra teatri e locali in Germania, Bulgaria, Grecia, Ungheria e Spagna, proponendo un repertorio internazionale e di canzoni italiane.

Tornato in patria dopo la fine della guerra, Murolo inizia la carriera da solista in campo concertistico e in quello discografico.

La sua voce da sussurro, seducente e intonata, valorizzata dall’uso del microfono e il suo stile da chansonnier d’altri tempi incontrano subito il favore del pubblico. Canta Munasterio ‘e Santa Chiara , Tammurriata nera , Scalinatella , e altri successi napoletani vecchi e nuovi, che raccoglierà in una fortunata antologia.

Scrive comunque anche canzoni proprie come: O ciucciariello , ScrivemeTorna a vucà , Sarrà.chi sà! , vincitrice del Festival di Napoli, eseguita da Fausto Cigliano e Teddy Reno, e Marechiaro Marechiaro.

La radio diffonde in tutta Italia la sua voce attraverso i primi 78 giri  e inizia anche l’attività cinematografica: apparendo in molte pellicole sempre solo come cantante. 

Dopo la pubblicazione della sua antologia, incide a partire dal 1969 quattro album monografici intitolati I grandi della canzone napoletana, dedicati ai poeti Salvatore Di Giacomo, Ernesto Murolo, Libero Bovio ed E. A. Mario.

A metà degli anni settanta interrompe l’attività discografica, ma non quella concertistica.

In età avanzata torna alla ribalta con l’album ‘Na voce, ‘na chitarra , in cui interpreta canzoni di altri autori .

In occasione del suo ottantesimo compleanno esce Ottantavoglia di cantare. Nel disco compaiono i meravigliosi duetti Don Raffaè con Fabrizio De André (il video qui) e Cu’ mme con Mia Martini (il video qui) su testo di Enzo Gragnaniello, dove il timbro baritonale di Murolo si fa insolitamente più profondo. Nel disco interpreta anche Cercanno ‘nzuonno, ancora con Gragnaniello, Na tazzulella ‘e cafè con Renzo Arbore e Basta ‘na notte con Peppino Di Capri.

Nel 1993 il trio Murolo, Martini e Gragnaniello incide l’album L’italia è bbella, titolo della canzone  con cui egli si esibisce quell’anno al Festival di Sanremo.

In seguito  pubblica Tu si’ ‘na cosa grande(1994), tributo a Domenico Modugno, accompagnato dai migliori esponenti della musica napoletana del momento: Lina Sastri, la Nuova Compagnia di Canto Popolare, Pietra Montecorvino, Eugenio Bennato, Enzo Avitabile, Enzo Gragnaniello e Tony Esposito, su arrangiamenti di Adriano Pennino; incide poi nell’album Anema e core i brani Dicitencello vuje  e Anema e core  con la cantante Amália Rodrigues.

Il 26 gennaio 1995 viene nominato dal Presidente Oscar Luigi Scalfaro grande ufficiale della repubblica per i suoi meriti artistici; a questa onorificenza si aggiunge, il 23 gennaio 2002, la nomina a Cavaliere di gran croce, conferita dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi.

Nel marzo 2002, durante il Festival di Sanremo, Murolo riceve il premio alla carriera, riconoscimento assegnato nel 2000 a Tony Renis e nel 2001 a Domenico Modugno, alla memoria. In occasione del suo novantesimo compleanno RaiSat Album gli dedica lo special Roberto Murolo Day – Ho sognato di cantare, ideato e condotto da Renzo Arbore.

L’ultimo lavoro pubblicato “Ho sognato di cantare” contiene undici canzoni di autori dell’ultima generazione come Pino Daniele, Sepe, Peppe Lanzetta e Gigi De Rienzo.

Muore alle ore 23:45 del 13 marzo 2003 a Napoli, nella sua casa di Via Cimarosa 25, al Vomero che tutt’oggi continua ad essere sede della Fondazione Roberto Murolo.

Oggi Murolo riposa nel Cimitero di Poggioreale a Napoli.

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