Ogni anno presso il santuario di Pompei, circa due  milioni di fedeli si recano ogni anno per pregare, chiedere grazie,e  sciogliere un voto da affidare alla Madonna del  Rosario .

Nella Basilica si trova infatti esposta sull’altare maggiore un prezioso quadro raffigurante la  Madonna del Rosario qui giunto  il 13 novembre 1875, trasportato misteriosamente da Napoli a Pompei, su un carro di letame avvolto in un lenzuolo..

La tela fu data al beato Bartolo Longo, da suor Maria Concetta De Litala, del Convento del Rosariello a Porta Medina di Napoli; la religiosa l’aveva avuta in custodia da padre Alberto Radente, confessore del beato, che l’aveva comprata da un rigattiere.

Bartolo Longo fu preso da sgomento quando la suora gli mostrò il dipinto, una tela corrosa dalle tarme e logorata dal tempo, mancante di pezzi di colore, con la Madonna in atteggiamento antistorico, cioè con la Vergine che porge la corona a santa Rosa da Lima, anziché a santa Caterina da Siena, come nella tradizione domenicana., non entusiasmava molto Bartolo il quale fu sul punto di declinare l’offerta, ma su insistenza della suora, per non offenderla alla fine accettò il dono.

Per trasportarla a Pompei, Bartolo Longo l’affidò al carrettiere Angelo Tortora che, avvoltala in un lenzuolo, l’appoggiò su di un carro di letame: era il 13 novembre 1875. Il quadro, però,viste le sue pessime condizioni, necessitava di un restauro, fatto che venne affidato  a Guglielmo Galella, un pittore riproduttore delle immagini dipinte negli Scavi dell’antica Pompei.

Restaurata e considerata come una tela  di non eccelso valore artistico , venne comunque poi esposto il 13 febbraio del 1876 nella Basilica  di Pompei  alla venerazione dei fedeli  come uno dei tanti affreschi riempitivi della grande chiesa  senza che  nessuno poteva poi immaginare il suo grande futuro .

 

 

 

 

 

 

Nello stesso giorno, a Napoli, avvenne il primo miracolo per intercessione della Madonna di Pompei: la dodicenne Clorinda Lucarelli, giudicata inguaribile dall’illustre professor Antonio Cardarelli, guarì da terribili convulsioni epilettiche.

In seguito,  a questo episodio, Bartolo Longo ( fondatore del santuario di Pompei ) affidò la tela , al pittore napoletano Federico Maldarelli per un ulteriore restauro, chiedendogli anche di trasformare l’originaria santa Rosa da Lima in santa Caterina da Siena. Nel 1965, fu effettuato, al Pontificio Istituto dei Padri Benedettini Olivetani di Roma, un restauro altamente scientifico, durante il quale, sotto i colori sovrapposti nei precedenti interventi, furono scoperti i colori originali che svelarono la mano di un valente artista della scuola di Luca Giordano (XVII secolo).

Venne così alla luce che la seicentescatela tela appartenente alla  scuola di Luca Giordano, adorna di gemme e attorniata dai Venti Misteri del Rosario dipinti su rame,  raffigura la Vergine in trono con Gesù in braccio con  ai suoi piedi, san Domenico e santa Caterina da Siena. La Vergine reca nella mano sinistra la corona del Rosario che porge a santa Caterina, mentre Gesù, poggiato sulla sua gamba destra, la porge a san Domenico.

Da allora , custodita sull’altare maggiore del Sanuario di Pompei , città la cui patrona è proprio la Madonna del Rosario, il  quadro della Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei, divenne sempre più oggetto di profonda venerazione in tutto il mondo.

 

 

 

 

 

 

CURIOSITA’: Al noto Santuario mèta di oltre 4 milioni di pellegrini l’anno, si sono recati sia   Papa Giovanni Paolo II , sia   Papa Benedetto XVI ed anche infine lo stesso  Papa Francesco per dimostrare il loro affetto e il loro amore verso la Madonna del Rosario.

La seicentesca tela attribuita alla scuola di Luca Giordano  oggi rappresenta una immagine di notevolissimo valore spirituale e taumaturgico poiché oggetto di culto molto intenso e diffuso, con pellegrinaggi che si concentrano sopratutto durante le sue due suppliche che avvengono l’8 maggio  e la prima domenica di ottobre.

N.B La Madonna del Rosario  nei secoli  è stata rappresentata in una vasta gamma di raffigurazioni artistiche, quadri, affreschi, statue e semplici  figurine  Essa appare di solito seduta in trono con il Bambino in braccio, in atto di mostrare o dare la corona del rosario; la più conosciuta ovviamente è quella in cui la corona viene data a Santa Caterina da Siena e a San Domenico di Guzman, inginocchiati ai lati del trono.

La data della prima supplica , è stata scelta perchè l’8 maggio 1876 è la data in cui ebbe inizio la costruzione della basilica, mentre la seconda, quella della prima domenica di ottobre,  fu istituita nel 1572 da  papa Pio V a seguito della vittoria della flotta cristiana sui turchi musulmani, avvenuta a Lepanto nel 1571.

La devozione alla Beata Vergine Maria di Pompei, che si svolge in questo santuario durante le due  suppliche avviene secondo un particolare rito legato al rosario che risale al secolo XIII, quando venne fondato l’Ordine dei Frati Domenicani.

Questo rito diffuso proprio dai discepoli di San Domenico,  consiste nele recitare ben 150 Ave Maria raggruppate in tre serie di episodi della vita di Gesù e di Maria, dette “misteri”, avviene con l’ausilio di uana piccola  corona, formata da alcuni grani tenuti insieme da una corda o da una catenella.

Questo  modo di pregare, detto anche salterio mariano o Vangelo dei poveri, ebbe larga diffusione per la facilità con cui permetteva di meditare i misteri cristiani senza la necessità di leggere un testo.

CURIOSITA’ : San Domenico distribuì la vita di Nostro Signore e della Vergine santa in quindici misteri che rappresentati in quindici quadri rappresentano le scene che devono servire da regola e guida nel nostro modo di vivere quotidiano. Tramite essi un cristiano puo conoscere Gesù e Maria e fare entare nel proprio cuore il loro amore . Tutte quanti questi quindici misteri sono contenuti nel Rosario e secondo quanto riferitoci  dal  santo fu proprio la Madonna ad insegnare a san Domenico  come trasmetterli ai cristiani tramite la preghiera del Rosario .

Ma vi siete chiesti mai perchè i misterri sono in numero di quindici ?

Il Rosario intero comprende infatti tanti misteri e ci racconta o parla di tanti numeri .  Pechè ad essere scelto è stato il numero quindici ?

Esso parla del numeo uno e del numero tre  ( uno e trino )  che come sapete ci ricordano  ci ricorda l’Unità e Trinità di Dio; ci ricorda la Triplice Verginità di Maria innanzi del parto, nel parto e dopo il parto.

Poi parla del  numero  cinquanta  e questo corrisponde al numero di Avemmarie della terza parte del Rosario

Del numero cinque  corrispondente  aI cinque Pater, che secondo S. Carlo Borromeo, significano le cinque Piaghe.

Del numero dieci che ovviamente sono  i dieci comandamenti.

Del numero centocinquanta che corrisponde al numero delle Ave che compongono il Rosario, ( rappresentano i petali di cui è formata la Rosa di Gerico, onde la Chiesa chiama Maria Rosa Mistica. ), ma  anchea i centocinquanta Salmi di Davide.

Il  numero quindici  nel suo mistero fa riferimento al numero di gradini  del Tempio di Gerusalemme, e rappresenterebbe per molti storici il numero dei simboli dei gradi della virtù per cui si sale a Dio.

Il  Rosario quindi sarebbe  appunto una scala di quindici gradi, calata di cielo dalla Vergine Santissima per l’aumento continuo nei suoi devoti della celeste Carità, le cui note caratteristiche sono quindici, come  enumerate da San Paolo nella lettera prima ai Corinti.

Anche i  i gradini della scala veduta da Giacobbe erano quindici ( Mistica Scala di Giacobbe ) e secondo molti essa rappresentava il modo  per i cui i veri amanti di Maria salgono sino al cospetto di Dio.

Intorno a questa preghiera nacque successivamente la  pratica dei quindici sabati  che consiste nell’impegno di rivivere per quindici sabato consecutivi i quidici misteri del Rosario che può  essere praticato in qualunque  periodo dell’anno anche se  nel Santuario di Pompei la si suole premettere alle due grandi giornate dell’8 maggio e della prima domenica di Ottobre.

N.B. Ai quindici misteri tradizionali (cinque della Gioia o gaudiosi, cinque del Dolore o dolorosi, cinque della Gloria o gloriosi) san Giovanni Paolo II ha aggiunto, nel 2002, altri cinque misteri, detti della Luce.

Il culto per il Rosario ebbe un’ulteriore diffusione dopo le apparizioni di Lourdes del 1858, dove la Vergine raccomandò la pratica di questa devozione.

La Basilica , la cui  facciata   inaugurata nel 1901, è  intitolata alla pace universale  mostra alla  sua sinistra un  campanile, alto circa 80 metri.

 

 

 

 

 

Essa è stata costruita in due tempi distinti. La prima costruzione  che ebbe inizio nel 1876 e terminò nel maggio 1891., era originariamente  costituito da una sola navata, una cupola, un abside , quattro cappelle laterali e due cappelle terminanti la crociera.

L’attuale Santuario, invece , ampliato tra il  1934 ed il 1939 appare  a croce latina con tre navate e custodisce  nel suo interno opere preziose di fine ‘800 e inizio ‘900, frutto dell’ispirazione di artisti come Vincenzo Paliotti, Federico Maldarelli, Ponziano Loverini, Fermo Taragni. Completano la ricchezza artistica del tempio mariano i marmi, gli affreschi e i mosaici riportati all’antico splendore grazie a recenti lavori di restauro.

 

CURIOSITA’ SUL ROSARIO   : 

La prima parte del Rosario contiene cinque misteri che vengono chiamati gaudiosi a causa  della gioia che recarono all’universo intero .

Il primo è l’Annunciazione dell’Arcangelo Gabriele alla Vergine (la Vergine santa e gli Angeli furono inondati di gioia nel felice istante in cui il Figlio di Dio si incarnò).

Il secondo è la Visitazione di Maria a santa Elisabetta (santa Elisabetta e san Giovanni Battista furono ripieni di gioia per la visita di Gesù e di Maria ).

Il terzo è la Nascita di Gesù Cristo (il cielo e la terra si rallegrarono alla nascita del Salvatore ).

Il quarto è la Presentazione del bambino Gesù al tempio e la Purificazione della santa Vergine (Simeone fu consolato e ripieno di letizia quando ricevette Gesù fra le braccia )

Il quinto, il Ritrovamento di Gesù nel tempio fra i dottori (  i dottori erano rapiti di ammirazione nell’ascoltare le risposte di Gesù )

La seconda parte del Rosario si compone anch’essa di cinque misteri, detti questa volta Misteri  dolorosi perché ci presentano Gesù oppresso dalla tristezza, coperto di piaghe, carico di obbrobri, dolori e di tormenti.

Il primo di tali misteri è la preghiera di Gesù e la sua Agonia nel giardino degli Ulivi.

Il secondo, la sua Flagellazione.

Il terzo, la sua Incoronazione dì spine

Il  quarto, la salita di Gesù al Calvario, carico della croce.

il quinto, la sua crocifissione e morte sul Calvario.

La terza parte del Rosario contiene gli altri cinque altri misteri detti gloriosi perché in essi contempliamo Gesù e Maria nel trionfo e nella gloria.

Il primo è la Risurrezione di Cristo Gesù

Il secondo, la sua Ascensione al cielo.

Il terzo, la Discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli;

Il quarto, l’Assunzione della gloriosa Vergine Maria;

Il  quinto, la sua Incoronazione.

 

ARTICOLO SCRITTO DA ANTONIO CIVETTA

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