All’interno del parco delle terme di Agnano , fra Napoli e Pozzuoli , nei famosi campi Flegrei , c’è un luogo sospeso tra mito e storia : è la cosidetta “grotta del cane”, un luogo di interesse storico e geologico che aveva come protagonisti loro malgrado dei poveri cani.
La grotta era nota, sin dall’antichità, anche da Plinio Il Vecchio che l’aveva definita nella suo trattato ” storia naturale “come Mortiferum Spiritum exalans, ovvero una cavità che “esala un soffio di morte”, mentre Mormile nel 1670 nel suo Descrittione di tutto l’amenissimo paese di Pozzuolo e luoghi convicini, scriveva: «Grotta chiamata delli Cani, nella quale ogni cosa viva, che v’entra, muore. Lago d’Agnano, che non produce altro che rane».
Gli antichi, pur non conoscendo l’anidride carbonica, capirono che quel luogo era diventato pericoloso e finirono per abbandonarlo. Questa, però, non fu la sua morte. Anzi, da quel momento e per molti secoli, la grotta ebbe una nuova vita, trasformata in attrazione turistica dagli abitanti del luogo che avevano escogitato un modo per ricavarci un po’ di soldi. Le cronache del Grand Tour, infatti, abbondano dei racconti di come i contadini usassero condurre piccoli animali nella grotta, costringendoli a respirare l’anidride carbonica che ristagnava sul fondo fin quasi a farli morire salvo, poi, rianimarli immergendoli nelle fredde acque del vicino lago. Le povere bestiole erano sottoposte più volte a questo crudele trattamento per la curiosità degli antichi turisti, che sganciavano qualche soldo per assistere al fenomeno.
Avete capito bene . Si purtroppo è proprio così. Questi stolti e crudeli contadini pur di guadagnare qualche soldo soffocavano continuamente i loro cani. Non li facevano morire , ma solo soffocare per poi resuscitarli con un bagno di acqua fresca nel vicino lago di Agnano .
Il lago vulcanico fortunatamente si è poi prosciugato nel XIX secolo.e questo ha fatto scomparire la barbara usanza .Mancando il metodo per “resuscitare i cani” non si poteva più , infatti compiere l’esperimento pubblico.
N.B. : il Lago d’Agnano, formatosi in età pre-medievale e stato presente in zona fino al 1870.
Nell’ottocento, invece, il fisico Pasquale Panvini provò personalmente gli effetti che l’aria avrebbe avuto su un animale di piccole dimensioni.abbassandosi con la testa quasi al suolo e respirando per qualche secondo. Notò dapprima dei pruriti, poi dei formicolii, e infine un senso di spossatezza e di affanno che lo indussero a desistere dall’esperimento.
Nel 1843 fu la volta del medico francese Constantin James che, assieme al famoso fisiologo François Magendie esperto di tossicologia, compì un viaggio di studio nel Regno di Napoli. Nel suo libro Voyage Scientifique a Naples, pubblicato a Parigi nel 1844, James dedica alla Grotta del Cane addirittura il primo capitolo, spiegando scientificamente i fenomeni che vi accadevano e il ruolo dell’anidride carbonica.
Fu la scienza, dunque, a togliere l’alone di mistero mortale che circondava quel luogo. Gli abitanti, ovviamente, non ne furono contenti perché alla fine persero la loro fonte d’entrata. Di ben altro avviso, siamo sicuri, dovettero essere i cani.
Oggi sappiamo che questa sinistra fama è dovuta alla natura vulcanica dei luoghi all’origine delle esalazioni di anidride carbonica, un gas tossico più pesante dell’aria che, ristagnando al suolo, costituisce un pericolo mortale per animali di bassa statura come i cani. La cavità è l’esempio più famoso di emissione naturale di vapori di anidride carbonica che si forma sottoterra come reazione alla confluenza di rocce allo stato liquido, diffusione che comunemente avviene durante le eruzioni vulcaniche.
Il nome della grotta deriva da una caratteristica dell’anidride carbonica, essa infatti essendo più pesante dell’aria, ristagna e le sue emissioni non superano il metro di altezza. Quindi se un animale di piccola taglia, come può essere un cane, venisse introdotto nella cavità, a differenza di un uomo avvertirebbe gli effetti nocivi della respirazione della sostanza chimica e rischierebbe il soffocamento a meno che non venga portato ad un’altezza di salvaguardia che gli permetta di inspirare aria fresca
Insomma è Napoli, ma sembra Marte e per la mitica Grotta del Cane, sembra ricominci il Grand Tour .
Magari chissà ……anche da parte di esseri marziani .
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