Tutti noi conosciamo il Cristo Velato della famosa cappella Sansevero che si trova nel nostro centro storico ma quanti di noi conoscono invece il Cristo Svelato che si trova al terzo piano dello stesso palazzo ?
Si avete capito bene. Nello stesso edificio che ospita la Cappella Sansevero ma raggiungibile da un ingresso in Via Nilo al civico 34, si trova un altro Cristo ma questa volta ” SVELATO “.Per poterlo vedere basta recarsi presso il Palazzo dei Principi di Scanno nel nostro centro storico e raggiungere con un comodo ascensore il terzo piano dello stabile dove dopo aver attraverso pochi gradini ed una piccola galleria ricca di arredi sacri potete accedere ad una piccola chiesa . Si tratta della chiesa del REAL MONTE DI MANSO DI SCALA . Al centro di questo piccolo gioiello , è situata ad occupare la scena la statua molto particolare di cui vi abbiamo accennato : il Cristo Svelato ( o “Luce Nascosta”).
Oltre alla sua particolarità ,quello che maggiormente colpisce di questa statua è la sua particolare posizione . Esso infatti appare posto perpendicolarmente rispetto al Cristo Velato che si trova nella sottostante cappella Sansevero del Principe Raimondo di Sangro .La scultura collocata in questa posizione al’interno della chiesa vuole simboleggiare proprio per la sua diversa posizione il momento della resurrazione di Cristo dopo la morte ( a differenza del Cristo velato che rappresenta la morte ).
La chiesa nacque come cappella privata del nobile Palazzo dei Principi di Scanno ( detto anche seminario dei nobili ) che però contrariamente a diversi edifici nobiliari di Napoli, risulta essere grande quanto una normale piccola chiesa. Si tratta di uno dei palazzi più belli e monumentali di Napoli che anticamente appartenne fino al 1654 alla famiglia D’Afflitto, principi di Scanno. In quell’anno infatti il principe vendette lo storico edificio alla nota fondazione Real Monte Manso , che vi instaurò una famosa sede d’istruzione per giovani nobili napoletani . Lo scopo del Marchese era quello di dare la possibilità ai figli di nobili decaduti di ricevere gratuitamente un’ adeguata istruzione servendosi dei frati Gesuiti ai quali affidò l’istituto.
Il seminario dei Nobili ( una delle strade vicine ne ricorda il nome ) ebbe nel tempo un grande successo ed un numero sempre maggiore di giovani iscritti . Il numero dei suoi giovani frequentatori , verso la metà del settecento era talmente alto che si rese necessario un ingrandimento della struttura .
Di conseguenza la fondazione acquistò nel 1747 da Don Raimondo de Sangro , Principe di Sansevero l’area sovrastante la vicina famosa cappella Sansevero dove poi nel 1748 per concessione di Papa Benedetto XIV fu edificata una piccola chiesa ( per gli esercizi spirituali dei seminaristi ) che la famiglia Manso arricchì di numerose opere d’arte. I lavori per la sua edificazione furono affidati all’architetto Mario Gioffredo.
La cosa incredibile quindi è che questa chiesa a molti sconosciuta , posta al terzo piano di uno storico edificio nel centro storico della città si trova esattamente sulla precisa verticale della famosa cappella Sansevero. In un’unico palazzo quindi troviamo al piano terra l’opera d’arte più conosciuta in città e al terzo piano quella meno nota .
La fondazione Real Monte Manso fu costituita nel 1608 dal nobile Giovan Battista Manso , Marchese di Villa, e Patrizio di Amalfi, visssuto tra la fine del Cinquecento e la prima metà del Seicento, all’epoca noto negli ambienti culturali napoletani per essere stato amico e grande mecenate di tre grandi poeti italiani dell’epoca: Torquato Tasso , Giovan Battista Marino e Giuseppe Battista .Il nobile Manso , passato alle cronache e ricordato negli ambienti letterario grazie alla biografia di questi tre poeti fu anche uno dei sette fondatori del Pio Monte della Misericordia, uno dei committenti delle «Sette opere di Misericordia» di Michelangelo Caravaggio, ed anche il fondatore dell’Accademia degli Oziosi di Napoli .
Nel 2010 la fondazione ha accolto con grande entusiasmo il progetto presentato dal giovane artista Giuseppe Corcione di realizzare un’opera intitolata ” Cristo svelato o Luce nascosta “collocata in posizione parallela al Cristo velato sottostante
Alla Chiesa, dedicata all’Immacolata Concezione, si accede attraverso una galleria collocata al terzo piano del Palazzo del Monte Manso ( via Nilo 34 ) e lungo il suo percorso è possibile oggi ammirare una mostra permanente di arredi sacri in oro e sete di San Leucio , arazzi , e paramenti sacri conservati in teche. Nella piccola chiesa oltre che uno splendido altare ligneo ricoperto di oro zecchino è stata posta nel 2010 una particolare statua chiamata «Cristo Svelato o Luce nascosta» dello scultore Giuseppe Corcione : la statua collocata al centro della scena è posta in verticale al più celebre Cristo Velato della Cappella Sansevero, ospitata al piano inferiore quasi a volerne simboleggiare la sua resurrezione. Si tratta di un’opera dello scultore Giuseppe Corcione realizzata in materiale plexiglas a cui sono poi stati sovrapposti strati di gesso e polvere di marmo per il corpo. Le braccia sono trasparenti mentre retro della statua troviamo l’elica del DNA . La struttura del Cristo è unica perchè sembra fatta di marmo. In verità per costruirla furono utilizzati dal suo creatore, Giuseppe Corcione, materiali misti mescolati con tecniche artistiche contemporanee, proprio in antitesi al Cristo velato di Giuseppe Sammartino.
Sull’altare ligneo impreziosito dalle statue di Sant’Ignazio di Loyola e di San Francesco Saverio, troviamo uno splendido quadro di Francesco de Mura (Madonna con Gesù bambino e Santi Gesuiti ) e altre quattro statue di arcangeli . Nel grande quadro di Francesco de Mura sono rappresentati sia il fondatore dell’ordine, Ignazio di Loyola che Francesco Saverio, mentre presentano i nuovi seminaristi alla Madonna e a Gesù. Colpiscono i visi dei due Santi, in estasi davanti a Gesù.
Nella sagrestia troviamo poi due crocifissi lignei posti uno di fronte l’altro, il primo morente con lo sguardo rivolto al cielo e i piedi paralleli, ed il secondo nella classica posizione del Cristo morto e sanguinante. Il Cristo è affiancato da figure di Angeli in terracotta a grandezza naturale con arti scolpiti in legno, vestiti con seta di ottima qualità, richiamando lo stile delle sculture settecentesche napoletane.
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