Carlo Giuffrè , nacque a Napoli il 3 dicembre 1928 , Dopo la morte di suo padre, violoncellista al Teatro San Carlo di Napoli, mentre il fratello maggiore Aldo che aveva solo dodici anni. si trovò costretto ad andare a lavorare per aiutare la famiglia, lui venne mandato in un collegio per orfani.
Diplomatosi all’Accademia d’Arte drammatica iniziò presto a lavorare con il fratello Aldo in teatro nel 1947 a solo 19 anni. Due anni dopo la coppia debutta con Eduardo De Filippo , interpretando la maggior parte delle commedie napoletane del grande autore, grazie alle quali il giovane Carlo manifesta le sue doti di attore dalla vocazione comica e grottesca.
Egli nel trascorrere una vita intera sul palco teatrale insiema al fratello Aldo, godè di un ampio successo curando la regia di allestimenti quali Le voci di dentro, Napoli Milionaria, Non ti pago,Miseria e nobiltà, Il sindaco del rione Sanità, Questi fantasmi e il magistrale Natale in casa Cupiello .
Il recupero insieme al fratello maggiore di queste opere teatrali fu comunque un percorso lungo e faticoso . L’inseguimento del repertorio di Eduardo, del quale Giuffré jr si sentiva il più adeguato interprete (dopo il Maestro, beninteso) forse in contrapposizione all’erede Luca, non fu facile .
Infatti dappprima Eduardo stesso e poi il figlio Luca, con la saggia idea di non inflazionare quel medesimo repertorio, lo concessero a tutti con il contagocce; anche allo stesso Carlo Giuffré. Il quale solo alla fine poté coronare il suo sogno tardivo praticando alla sua maniera convenzionale capolavori come Il sindaco del Rione Sanita, Napoli milionaria! o Natale in casa Cupiello.
Dal 1963 divenne membro della Compagnia dei Giovani nella quale lavorando con Giorgio De Lullo , Rossella Falk , Romolo Valli, ed Elsa Albani ha interpretato per ben otto stagioni i personaggi delle opere di Pirandello, Čechov e altri padri del teatro internazionale.
Numerose furono anche le sue l interpretazioni cinematografiche e nelle fiction televisive . Fra queste ultime ricordiamo Tom Jones ed i Giacobini diretto da Edmo Finoglio .
Accanto al fratello Aldo («Il fratello bravo», diceva di lui Carlo, e non aveva tutti i torti, mentre di sé diceva «Il fratello bello»), aveva iniziato un significativo recupero della letteratura teatrale napoletana del primo Novecento: da Eduardo Scarpetta a Armando Curcio. E, poi, più avanti, quando il povero Aldo fu costretto a limitare il suo lavoro a causa di una brutta patologia alle corde vocali (negli ultimi tempi la sua voce era diventata molto roca ), Carlo fissò la sua maestria (nel 1990 con la regìa di Antonio Calenda e la grandissima Angela Pagano al fianco) in Un medico dei pazzi, capolavoro assoluto di Scarpetta: qui il regista confezionò per lui una maschera chapliniana che l’attore sfruttò abilmente da lì in avanti.
È stato considerato per qualche tempo uno dei volti più caratteristici dell’ultima fase della Commedia all’Italiana . La sua fama di bello meridionale che lo accompagnava la portò con successo anche nel cinema, e nella Commedia all’italiana della decadenza .
In questo ambito è rimasto famoso per apparizioni televisive come «Tom Jones» e « I Giacobini». Ma anche per pellicole che lo hanno visto protagonista di film come «La pelle» di Liliana Cavani e «Son Contento» che gli valse anche il David di Donatello come miglior attore non protagonista.
Ha interpretato anche il Geppetto di Pinocchio sul set con Benigni
L’ultima sua apparizione, avvenne nel 2015 con l’adattamento teatrale di «Schindler’s List», il film diretto da Steven Spielber.
Nel 1971 fu il conduttore con al finco Elsa Martinelli della XXI edizione del Festival di Sanremo ed anche insignito nel 2007 del titolo di Grande Ufficiale dal Presidente della Napolitano.
Il grande attore , da tempo malato è morto a Roma il 26 giugni 2010 .