Chi era il misterioso artista che vede una sua tela oggi conservata al Museo di Birmingham  ?

Sembra incredibile ma ancora oggi a distanza di tanti anni il mistero rimane … e l’identità del grande pittore continua ad essere uno dei grandi enigmi della storia dell’arte …..nessuna committenza pubblica  né dalla Chiesa, né dalla nobiltà ….. assoluta mancanza di documenti di pagamento negli archivi cittadini …niente di niente ..

Solo ipotesi e suggestivi accostamenti … ma nulla di concreto !

Eppure la sua attività nella nostra città , copre un arco di circa  trenta anni, durante i quali , da parte dell’artista , vi fu un lungo periodo di vigorosa e rigorosa adesione ad una pittura  naturalistica  caratterizzata da  figure spesso  occupanti l’intero spazio della tela, da cui emergono in virtù di un marcato chiaroscuro .

Tutte le varie ipotesi circa la sua identità si concentrano intorno alla bottega del Ribera , dove i vari critici di turno hanno di volta in volta voluto identificarlo talvolta  con Bartolomeo Passante,  ed altre volte con Juan Do, forzando l’interpretazione di alcune firme poste sotto più di un dipinto dell’ignoto artista. Entrambi erano allievi provenienti dalla bottega a Napoli del Ribera ed entrambi erano molto bravi a tal punto da poter intravedere secondo molti critici , la loro mano in  numerosi dei dipinti lasciatici in eredità dal grande ignoto maestro.

Passante imparò ed imitò molto il suo maestro Giuseppe de Ribera e divenne talmente bravo che le copie di alcune opere del Ribera fatte con la sua mano , quasi non si distinguevano dalle originali del maestro che vista la bravura del suo discepolo spesso  lo adoperava per farsi aiutare nelle sue molte richieste di pitture , specialmente quelle che dovevano essere mandate altrove ed in paesi stranieri. Questa è probabilmente la ragione per cui oggi , poche  sue opere si vedono esposte in pubblico . Molte sono infatti presenti in abitazioni private e spesso neanche completate, in quanto mostrano solo  mezze figure di santi e filosofi e questo solo perchè egli venne improvvisamente a mancare nel 1648 , alla giovane età di 30 anni perchè colpito dalla peste che in quegli anni dilagava a Napoli.

Juan Do , di cui intorno alla sua biografia aleggia ancora un certo mistero ,era uno dei più fedeli allievi e copisti del Ribera . Molti suoi dipinti erano praticamente uguali a quelli del maestro e molte sue opere in tempi successuvi addirittura scambiati per quelli dello ” spagnoletto “. Egli usava lo stesso maneggio del colore e dell’impasto e  molte opere da lui completamente eseguite talvolta portavano solo la firma del Ribera . Questo  accadde sopratutto dopo il 1640 quando  per una  grave malattia che  limitò di molto l’attività del Ribera , dalla bottega dello stesso , vennero comunque immesse sul mercato molte opere spesso da lui firmate anche se eseguite solo in parte.

Secondo altri il  Maestro degli Annunci ai pastori va invece collocato idealmente in quel gruppo di artisti di cui in seguito faranno parte Domenico Gargiulo,Massimo Atanzione ,Bernardo Cavallino, Paolo Vaccaro ,  Aniello Falcone, Francesco Fracanzano e soprattutto Francesco Guarino, i quali saranno impegnati in un’accorata denuncia delle misere condizioni della plebe, dei contadini e delle classi popolari e subalterne. Una sorta di introspezione sociologica ante litteram della questione meridionale, indagata nei volti smarriti dei pastori, dai piedi sporchi, dai calzari rotti , dalla faccia annerita dal sole e dal vento, dei cafoni sperduti negli sterminati latifondi come servi della gleba e dai vestiti impregnati dal puzzo delle pecore .

I dipinti del misterioso ed ignoto artista sono infatti  l’immagine di un mondo contadino e pastorale arcaico ma innocente e la cui speranza è legata ad un riscatto sociale e materiale, che solo dal cielo può venire, come simbolicamente è rappresentato dall’annuncio ai pastori, il cui messaggio  e l’iconografia religiosa sono solo un pretesto di cui il pittore si serve per lanciare come vedremo ,il suo messaggio laico di fratellanza ed uguaglianza a tutti colori che per interessi personali , chiudendo gli occhi , volutamente non volevano vedere .  Il popolo più umile ed in particolari i  contadini , costretti alla più dura miseria da un governo lontano dalle loro reali esigenze , viveva spesso in condizioni disagiate e  con poco  a stento riusciva ad alimentare se stesso e   la propria famiglia, sotto l’occhio indifferente di nobili ed intellettuali .

Insomma , pare proprio che dietro al misterioso artista ed i suoi quadri si celi forse un vero e prorio Robin Hood mascherato di arte ….

Intorno al suo più famoso dipinto esposto al Birmingham Museum and Art Gallery,  che gli è valso il soprannome con cui oggi viene identificato , numerosi crtiti hanno voluto trovare la mano di artisti anche famosi come per esempio  addirittura  Velazquez o il più modesto  Bartolomeo Bassante che nel Museo del Prado a Madrid  ha inciso la sua firma  ( ‘Bartolomeo Bassante F’ ) sotto una bella tela  intitolata “Adorazione dei pastori” .

La notevole somiglianza dei due nomi ha ovviamente scatenato negli  anni , una vera diatriba Intorno ai due artisti dividendo il mondo accademico . Qualcuno sosiene che siano la stessa persona  e altri due diverse persone. La prima ipotesi è da molti critici però stata messa fortemente in discussione e ad oggi completamente abbandonata ritenendo i due pittori due personaggi totalmente distinti seppur simili nel  nome . Dopo comprovate indubbie valutazioni riguardo le due opere che appaiono stilisticamente diverse si è quindi giunti alla conclusione che  il Passante, è indubbiamente l’ autore del “Annuncio ai pastori” di Birmingham e il Bassante, autore della “Adorazione dei pastori” del Prado.

Curiosità :L’anonimo pittore deve il suo nome proprio alla tela raffigurante l’Annuncio ai pastori oggi conservata  in questo Museo .

Sull’eterno dubbio se il misterioso personaggio potesse essere Bartolomeo Passante o Juan Do , anche queste due ipotesi hanno mostrato nel tempo tante ombre e non pochi dubbi .

L’ipotesi Juan Do  appare poco probabile in base ad una seplice constatazione . : il misterioso artista  amava ritrarsi ripetutamente nei suoi quadri come un vecchio dai folti capelli bianchi, la cui età non corrisponde minimamente a quella del Do, del quale conosciamo vagamente i dati anagrafici. In suoi numerosi quadri compare infatti sempre un vecchio personaggio dai capelli bianchi ,e dalla barba fluente , preso di profilo intento ora a dipingere e  ora a leggere,  che secondo  la citica è stato  identificato   come l’autoritratto del pittore .. E se realmente il personaggio è il mastro degli annunci  , egli in questi quadri è addirittura piu vecchio dello stesso Ribera.

L’ipotesi Bartolomeo Passante sembra anch’essa avere non pochi dubbi . Il misterioso artista è stato infatti molto attivo a Napoli alla metà del XVII secolo, mentre   Bartolomeo Passanti che inizialmente si riteneva essere vissuto proprio fino alla metà del XVII secolo , si è poi visto tramite  un documento ritrovato   che invece la sua morte avvenne nel l 1648 ( morto molto giovane ad appena 30 anni ).

Curiosita’: Tra i vari maggiori indiziati circa  l’identità del misterioso pittore , per  lungo tempo ci fu anche  Antonio Giordano, ( padre del più famoso Luca,)

L’attività del misterioso Maestro degli Annunci è stata presente nella nostra città per un un periodo di circa trenta anni, durante i quali egli con una tavolozza densa e grumosa ha voluto spesso rappresentare nei suoi dipinti le disperate condizioni  dal volgo più disperato . Le condizioni di vita e di lavoro di contadini e pastori per decenni sempre trascurate  , in quegli anni sotto gli Spagnoli  vennero  ulteriormente aggravate dall’abbandono al suo destino del latifondo, utilizzato unicamente per ricavare un reddito da parte di una classe sociale ottusa e rapace ed il nostro misterioso personaggio artistico , alla pari di un moderno rivoluzionario , anzichè usare la penna si servì del suo pennello per esprimere il suo dissenso e denunciare le misere condizioni in cui versava il popolo più semplice con i suoi  piedi sporchi, i calzari rotti ed i suoi  vestiti lacerati i . Una sorta di silenzioso dissenso, necessario visto il pericolo  dall’indisponente e violento governo ,  ma comunque vistoso e  pubblicamente visibile a tutti. . Egli nonostante il pericolo non mancò di sottrarsi alla  critica  degli allora governanti  e del bruciante  silenzio degli artisti e degli intellettuali del tempo . Nessuno più ascoltava  la  voce della classe più povera , la lore voce  era divenuta fioca e nessuno più era disposto a sentire  il loro canto disperato. Egli  lo fece attraverso la sua pittura ma prudentemente  decise di restare anonimo.  Il pittore, probabilmente era allora già pubblicamente famoso,  e per tale motivo decise , proprio per non incorrere nele morse remissive degli allora governanti.di restare volutamente anonimo.  L’iconografia dei suoi dipinti era decisamente per l’epoca rivoluzionaria (di conseguenza nessuna committenza pubblica gli è stata mai assegnata né dalla Chiesa, né dalla nobiltà ) . La sua era in quel periodo ed in quel contesto, una pittura di denuncia ,  un’ espresssione di dissenso ed una forte difesa a favore dei più deboli; la sua pittura era l’ immagine di un mondo contadino e pastorale arcaico ma innocente e la cui speranza è legata ad un riscatto sociale e materiale, che non può purtroppo venire dagli attuali governanti ma solo  dal cielo come egli  simbolicamente poi  rappresenta nella sua famosa tela  dall’annuncio ai pastori, il cui sostrato e l’iconografia religiosa sono solo un pretesto di cui il pittore si serve per lanciare il suo messaggio laico di fratellanza ed uguaglianza.

N.B.Un dipinto certamente autografato dal pittore  è la Fucina di Vulcano che attualmente si trova  a Weimar, nel museo del castello.

Al corpus pittorico dell’anonimo, artista  appartengono altre bellissime tele come la Rachele e Giacobbe presente a Palermo nella  Galleria Nazionale , alcuni dipinti d’altare presenti al Louvre (Cristo deriso ) , alcuni soggetti a mezza figura (Ragazza con lo specchio a  New York, Mteropolitan Museum of art , Nantes , un interessante dipinto conservato a Montecarlo dove appare un suo probabile Atelier  ,due diverse  Adorazione dei magi presente nella nostra città (una al Museo Pignatelli  e  un’altra nella collezione Banco di Napoli al  palazzo Zevallos  ) ,uno stupendo  Annuncio dei Pastori esposto al Museo di Capodimonte e la bellissima Natività di Maria , presente nella chiesa di Santa Maria della Pace a Castellammare di Stabia .

Oltre a vari altri Annunci dei Pastori sparsi un po ovunque in Europa ( Pinacoteca di Bari ,Parigi , Spagna ,Firenze ,Venezia) tra collezioni private e pubbliche pinacoteche ,  altre iconografie del  nostro ribelle  pittore  sono  i ritratti di sapienti ( presenti in collezioni private a Milano e Vienna ) , le allegorie dei 5 sensi  ed il Gesù tra i dottori

 

Uno dei più importanti inventari delle opere del grande artista ,  è quello della raccolta dei principi Caracciolo di Avellino, da cui proviene il dipinto che abbiamo messo come copertina di questo articolo ed oggi conservato nel museo di Capodimonte .

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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