Saverio Mercadante nacque probabilmente ad Altamura in  il 17 settembre 1795.

Pugliese quindi di origini, ma come vedremo napoletano d’adozioni ,egli  fu il classico esempio di bambino prodigio, avviato alla musica dal fratellastro Giacinto, dilettante di chitarra e clarinetto.

La madre, Rosa Bia, figlia di un mugnaio, pare che fosse rimasta in stato interessante, in una relazione avuta con l’Arcidiacono Nicola Leone (valente musicista e compositore), il quale per risolvere l’increscioso problema si adoperò poi con l’intercessione del celebre economista e memorialista l’arcidiacono Luca De Samuele Cagnazzi, a risolere la questione affidando Rosa come domestica a Giuseppe Orazio Mercadante ,proprietario di un mulino sito al pianterreno della casa natale dove poi nacque Saverio.

Tra i due nacque ben presto un tenero legame che comunque non sfociò mai in un vero e proprio matrimonio anche se il nostro Saverio ottenne da quest’uomo nel 1808, un importante riconoscimento di  paternità che gli permise di ottenere l’iscrizione al Conservatorio di S. Sebastiano di Napoli, dove studiò vari strumenti (violino, violoncello, fagotto, flauto) e composizione con Nicola Zingarelli.

Dopo infatti i primi rudimenti musicali impartiti dal fratellastro , il suo eccezionale talento che mostrava , induceva tutti a consigliare alla famiglia il fatto che egli  dovesse avere un’educazione musicale di alto livello che solo Napoli poteva offrire.

CURIOSITA’:  Una strana storia che a suo tempo si raccontava in città. vedeva Saverio Mercadante studente interno del Collegio “S. Sebastiano” per diretto interessamento di Gioacchino Murat che, il 6 settembre 1808 giorno del suo ingresso a Napoli come nuovo re, pare che raccolse ed esaudì la supplica diretta della madre di Saverio al fine di ottenere l’ingresso nella prestigiosa scuola musicale

.Al Collegio, Mercadante studiò solfeggio, violino, flauto, e composizione con Furno, Tritto e Zingarelli. Avendo già composto marce, alcuni concerti per flauto, sinfonie, qualche musica per alcuni balli e altri piccoli brani per una banda, nel 1817 gli fu affidata la direzione dell’orchestra del Collegio, per la quale scrisse numerose composizioni.

N.B. Probabilmente fu durante una di queste “Accademie” che Rossini, in visita al collegio, restò tanto favorevolmente impressionato da Mercadante da suscitare, in una lettera indirizzata a Zingarelli, il famoso commento: “Mi complimento vivamente, il vostro giovane allievo Mercadante comincia dove noi finiamo”.

Va comunque evidenziato nella biografia di questo grande compositore che quando egli giunse per la prima volta al conservatorio (il Collegio di S. Sebastiano), egli essendo già oltre il limite d’età per essere ammesso (era per di più anche non napoletano), si adoperò insieme ai suoi familiari affinche fossero  falsificati il suo primo nome, la data e il luogo di nascita. Questo ebbe come conseguenza che in molti testi la sua nascita ncora oggi avenga situata a Napoli nel 1797 o nel 1798, e nella la statua a lui dedicata nel 1876 ancora perpetui il primo nome sbagliato di Francesco.

Mercadante, comunque fino all’età di 23 anni, mostrò un interesse predominante per la musica strumentale: composizioni di questi anni includono duetti, trii e quartetti, concerti per flauto e altri strumenti e sinfonie concertanti per strumenti a fiato.

Nel 1819 fu invitato a comporre la sua prima opera, L’apoteosi d’Ercole e Anacreonte in Samo per il Teatro S. Carlo di Napoli.

L’opera ebbe un successo entusiastico e la sua fama si sparse rapidamente in tutta Italia, tanto da indurlo a lasciare Napoli per spostarsi a Roma dove rappresentò Il geloso ravveduto al Teatro Valle e Scipione in Cartago al Teatro Argentina.

Nello stesso anno alla Scala di Milano fu rappresentata il suo grande successo Elisa e Claudio. Con questo lavoro egli infatti divenne famoso a livello europeo e gli fu offerto un contratto per scrivere due opere all’anno, per un periodo di sette anni, per l’Opera Italiana di Madrid.

Contemporaneamente  incominciò a girare per  lavorare  nei pricipali  teatri italiani come quelli  di Venezia , Mantova e Torino per poi spostarsi fuori dai confini in  Austria e in  Spagna  a Madrid ,dove fu nominato direttore della musica dell’opera italiana a Madrid, e poi a Lisbona dove nel 1828 assunse anche l’incarico di direttore del Teatro S. Carlos.

Nel 1831 Mercadante lasciata la penisola iberica, egli inizialmente tornò  a Napoli, dove fu assunto come compositore stabile del Teatro S. Carlo, succedendo a Gioacchino Rossini, per poi spostarsi a Torino, Milano, Genova, ed infine Novara dove nel 1833 fu chiamato a succedere a Pietro Generali come maestro di cappella.

N.B. In questa fase della carriera compose soprattutto musica liturgica (messe, salmi, mottetti) e devozionale.

Dopo una breve parentesi  a Parigi, dove egli si trasferì nel 1835, finalmente il maestro nel  1840 tornò nuovamente a Napoli, dove prese il posto del suo maestro Zingarelli alla guida del Conservatorio di Napoli .

N.B. . L’importante incarico della direzione del Reale Collegio di musica lo mantenne fiono alla sua morte, che avvenne30 anni più tardi.

In quel periodo Mercadante compose per  i teatri napoletani Mercadante , fino al 1859, circa altre dieci opere, come Orazi e Curiazi (1846), Virginia (1849), Medea (1851) e Statira (1853). Nel 1848 compose la Sinfonia a grande orchestra, in memoria dell’appena scomparso Gaetano Donizetti .

Divenuto completamente cieco dalla metà del 1862, continuò comunque a comporre e scrivere musica fino alla morte avvenuta a Napoli il 17 dicembre 1870.

Le opere liriche di Saverio Mercadante, pur presentando caratteri personali e distinti, rientrano nel movimento stilistico del Melodramma italiano ottocentesco.

Sul finire degli anni Cinquanta Mercadante si dedicò poi anche alla composizione di musica celebrativa, compresi alcuni brani per l’unificazione nazionale (Inno per Vittorio EmanueleSinfonia Garibaldi) .

In piazza Mercadante a Napoli (Corso Vittorio Emanuele), al centro dei giardini, c’è la statua che lo raffigura.

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