Domenico Morelli, nato a Napoli il 4 agosto 1826, è stato con F. Palizzi, la figura dominante dell’ambiente artistico napoletano nella seconda metà del 19° secolo.
Considerato uno dei più importanti pittori napoletani del Novecento, fu senatore del Regno d’Italia e professore all’accademia di Napoli dove precedentemente da giovane aveva studiato.
Presso l’Accademia di Napoli fu allievo di G. Mancinelli, Camillo Guerra e Costanzo Angelici. Nel 1848 vince un concorso che gli permette di recarsi a studiare a Roma, dove coinvolto nei moti del 1848 per l’indipendenza, fece l’esperienza del carcere.
Si stabili’ poi definitivamente a Napoli.
I suoi primi dipinti, risentendo dell’insegnamento ricevuto, sono di soggetti storici ma, dopo l’Accademia, Domenico Morelli venne influenzato dall’ideale romantico ed il tono della sua arte divenne tipicamente romantico. Durante i suoi numerosi viaggi di studio anche all’estero, ebbe modo di conoscere e confrontarsi con altri pittori e moderne correnti di idee che influenzarono in modo significativo il suo lavoro, mettendo in rilievo una sua inclinazione verso un’arte basata sull’interiorità e sul sentimento.
Tale esigenza lo portò a una continua sperimentazione, dalla pittura accademica al verismo storico, per poi subire il fascino dell’orientalismo e le suggestioni surrealiste presenti nelle sue ultime opere.
Si interessò sempre di più al realismo pittorico e dal contatto con i Macchiaioli e l’amicizia con i pittori Filippo e Giuseppe Palizzi, imparo’ ad apprezzare tutta la bellezza artistica del dipinto dal vero, che lo portò gradualmente ad assumere uno stile meno accademico e più libero, soprattutto nell’uso del colore, creando un suo stile personale che lo portò ad unire armoniosamente il verismo ed il tardo-romanticismo.
Il suo dipinto ‘I martiri portati in cielo dagli angeli‘ del 1848 (Napoli, Galleria Nazionale), dimostra il suo interesse per il realismo napoletano del Seicento.
Con la sua esposizione a Firenze della sua opera “Gli Iconoclasti“, viene finalmente notato ed apprezzato dalla critica ottennendo il posto di insegnante all’accademia di Napoli, dove educò tutta una generazione di pittori, tra i quali F. P. Michetti.
Nei seguenti anni sessanta Morelli diventa finalmente uno tra i pittori italiani più conosciuti, apprezzato per le eccezionali qualità di colorista e gli effetti drammatici che riesce ad infondere nella sua pittura.
Venne nominato consulente del Museo di Capodimonte con l’incarico per l’acquisto di nuove opere destinate alla creazione di una Galleria di Arte Moderna al Museo di Capodimonte.
Fondò la Società Promotrice di Belle Arti di Napoli nel 1860, e realizzò l’opera l’Assunta per la Cappella Palatina della Casa Reale. Nel 1880 inaugurò con Palizzi il Museo Artistico Industriale.
Mori a Napoli il 1901.