Edificato nella seconda metà del XIV secolo per Filippo II di Valois , , il palazzo oggi considerato il più vecchio di Napoli , si trova nel Decumano Maggiore , lungo la caratteristica Via Tribunali .

Filippo d’Angiò era il quinto  figlio di Carlo II d’Angiò detto ‘ lo zoppo ‘, che sposo’ Maria d’Ungheria da cui ebbe 14 figli. La regina a sua volta era la figlia del re d’Ungheria Stefano V e sorella del futuro re di Ungheria Ladislao IV.
Re Ladislao fu anni dopo assassinato e il pontefice alla sua morte  designò erede Maria d’Ungheria che pero’ cedette i diritti al trono di Ungheria al suo primogenito Carlo Martello.
Il primo dei  suoi 14 figli ( Carlo Martello divenne quindi re d ‘Ungheria).
Il secondo figlio era una donna (Margherita ) e quindi il trono doveva andare come era solito fare all’epoca ,in successione al terzo figlio che era Ludovico.

N.B. Margherita intanto sposa Carlo di Valois ( fratello del re di Francia , Filippo IV il bello portando in dote le contee d’Angiò e del Maine).

Ludovico (nato nel castello del Parco di Nocera inferiore) rinunciò invece al regno in favore del fratello Roberto (quarto figlio) ed entrò nell’ordine francescano, divenendo poi Vescovo di Tolosa e in seguito nominato Santo .
Si dice sia il protettore degli esauriti perché molti anni dopo la sua morte il suo corpo fu riesumato e si vide che era intatto tranne il suo cervello, derubato e tutt’ora non ritrovato.

CURIOSITA’: San Ludovico è oggi  venerato in Valencia ( dove è sepolto ) e Marsiglia ed è patrone di Serravalle pistoiese. A Marano, in provincia di Napoli vi è una chiesa a lui dedicata in cui viene venerato.

Quando quindi all’eta di 61 anni Carlo II mori’ , il regno passò al suo terzogenito figlio maschio Roberto detto ‘ il saggio ‘ che sposò  in prime nozze Jolanda d’Aragona ( figlia di Pietro III d’Aragona ) da cui ebbe due figli maschi entrambi poi deceduti ( Luigi a 9 anni e Carlo a 30 anni ) ed in seconde nozze Sancia d’Aragona da cui non ebbe figli.

Filippo d’Angiò era quindi anche fratello  di re Roberto d’Angiò  . Egli sposò in seconde nozze Caterina Valois , che aveva ereditato dallo zio Baldovino II , il titolo di Imperatore di Costantinopoli . Pur acquistando  tale titolo , egli di fatto non divenne mai Imperatore anche se da allora venne comunque denominato da tutti Filippo di Valois l’Imperatore.

CURIOSITA’:Filippo era inizialmente sposato ad una delle figlie di re Manfredi di Svevia, Ithamar, che tentò di farlo uccidere dall’amante Bartolomeo Siginulfo, conte di Caserta e Gran Cameraio di Corte. La congiura fallì, portando al solo ripudio della moglie e all’esilio del conte. Non trascorsero molti anni che Ithamar morì misteriosamente e Filippo sposò in seconde nozze la nipote di Baldovino II imperatore di Costantinopoli: la ricchissima Caterina di Valois. Da questo matrimonio ,Filippo acquisì il titolo di imperatore.

Filippo non aveva comunque il solo  titolo ereditario di Imperatore di Costantinopoli , da cui il nome del palazzo (chiamato anche Palazzo dì Angiò ), ma era anche e sopratutto  principe di Taranto, despota dell’Epiro, e principe d’Acaia .

Il maestoso edificio  che ancora oggi conserva il nome di “Palazzo dell’Imperatore di Costantinopoli “,venne offerto in dono a  Filippo nel 1295. Esso  era, inizialmente, diviso in due distinti fabbricati, di proprietà di Tommaso de Porta e del cancelliere del Regno Ade de Dussiaco. Fu infatti lo stesso Filippo ad avviare nel 1295 i lavori di conversione in un’abitazione unica, in cui  egli trovò dimora fino al 1302.

N.B Il palazzo fu di fatto, una sistemazione provvisoria per Filippo  nell’attesa che i lavori per il completamento del palazzo nei pressi di Castelnuovo che il padre gli aveva destinato volgessero al termine.

Il magnifico pallazzo che oggi purtroppo versa attualmente in uno stato di totale  degrado , se ben vedete conserva dietro ai suoi quattro portici in piperno scuro , un portale gotico ogivale con arco a sesto acuto di marmo con ancora presente in una targa lo stemma dei gigli angioini .

Il suo passato illustre ed i suoi caratteristici portici nonchè il caratteristico portale ad ogiva ( arco a punta di stile gotico ) , nonostante il  pessimo stato di conservazione. resiste e lotta maestoso  contro l’inesorabilità del tempo, piegandosi senza vacillare.

Nella sua decadente bellezza, egli , anche se molti non lo sanno, durante il regno di Alfonso d’Aragona aveva  in esso  l’Accademia Pontaniana che nacque con l’intento di alimentare e coltivare le scienze , le lettere e le arti. E come se non bastasse vi  abitatò nel suo soggiorno a Napoli il Boccaccio in una abitazione la cui finestra affaccia sul porticato.

Il palazzo , ereditato dal figlio di Filippo e Caterina, Luigi,  divenne in seguito  di proprietà dei principi di Tursi, che lo modificarono ulteriormente, aggiungendo finestre e balconi in stile barocco e i celebri archi di sostegno che riusciamo oggi ancora a vedere, allo scopo di sostenere i pesanti porticati.

Nel 1600 il palazzo passo’  poi alla famiglia Cicinelli che impose modifiche di stile barocco .
Oggi sotto quei storici  porticati in piperno e sotto il portale gotico del 200  che hanno assistito nel corso dei secoli , il susseguirdi delle tante vicende storiche della nostra città ed il passeggiare di figure particolarmente illustri per la storia partenopea, sono solo presenti  numerose botteghe di prodotti alimentari e non, che nell’ insieme formano un pittoresco mercatino al coperto.

 

 

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