Villa Volpicelli sorge nella piccola insenatura di riva fiorita , alle soglie del piccolo borgo di Giuseppone a mare che a suo tempo era solo un piccolo villaggio con poche case ed un un’osteria .
Ad esso si puo quindi accedere sia per via mare che dalla terraferma imboccando da Via Posillipo la discesa Ferdinando Russo dove al termine di una serie di piccoli tornanti si giunge ad un piano a livello del mare che rappresenta da sempre uno dei posti più suggestivi della nostra città.
Al termine della stradina che congiunge la collina di Posillipo al mare ci troveremo infatti nella piccola baia di Riva Fiorita dove una minuscola spiaggia appare sovrastata dai torrioni merlati di una storica dimora annoverata tra i castelli italiani.
Vedute della sua alta torre cilindrica che si affaccia proprio sul mare della piccola insenatura di Baia Fiorita si indivisuano con chiarezza già nella famosa mappa realizzata da Alessandro Baratta, un cartografo del XVI secolo, autore di una mappa della città di Napoli del Seicento, andata presumibilmente perduta, forse distrutta dalla furia delle bombe del 4 agosto 1943.
L’opera del Baratta, un’incisione su rame denominata Fidelissimae urbis neapolitanæ cum omnibus viis accurata et nova delineatio aedita in lucem ab Alexandro Baratta, realizzata nel 1629, era considerata la migliore e più dettagliata rappresentazione del XVII secolo della città di Napoli,
CURIOSITA’: Negli anni del bombardamento d’Italia la mappa era in custodia presso il deposito delle opere d’arte da proteggere conto i rischi della guerra, in uno dei locali della Mostra d’Oltremare a Fuorigrotta anche questa andata quasi del tutto distrutta. Ridisegnata poi nuovamente nel 1872 venne acquisita dal Museo di San Martino dove è attualmente esposta non senza liberarsi della nutrita questione critica da parte degli esperti di urbanistica che non ne riconoscerebbero l’esatta fondatezza. Dell’originale la mappa riprodotta avrebbe importato solo il prospetto in alzato, una didascalia ed i lungo cavalcato alla base.
L’alta torre cilindrica fortificata che si visualizzava chiaramente nella grandiosa scenografia urbana disegnata da Alessandro Baratta, nel 1628, era la struttura del Palazzo di Pietro Santacroce , sorto su una preesistente fabbrica romana. che fu poi ceduto ai Principi di Ischitella . Nel periodo borbonico la villa venne trasformata in caserma e destinata a scopi militari ed era nota a tutti col nome di ” Fortino o Torretta “. Passata poi al demanio dello Stato , messa all’incanto nel 1884, essa fu acquistata assieme all’ampio giardino che giunge sino a mare e che confina con quello di Villa Rosebery, dal facoltoso commerciante Raffaele Volpicelli, che volle una ristrutturazione dell’edificio quanto più possibile ispirata alla struttura originaria e quindi dotandola anche del vasto giardino che si estende verso il mare raggiungendo quello di Villa Rosebery che come tutti sappiamo appartiene alla Presidenza della Repubblica e ospita spesso il Capo dello Stato.
Oggi con tutto il suo antico fascino ancora visibile, la bella Villa neogotica con finestre bifore e torri di guardia merlate, è un condominio privato divenuto molto famoso nell’ultimo decennio grazie al fatto che in esso sono state girate le riprese di quasi tutte le scene esterne della nota fiction napoletana “Un posto al sole ” che fino al 2004 venivano invece girate nella vicina Villa Peirce.
N.B. Molte scene sono state ambientate nel suo lussureggiante giardino ma sopratutto sul suo magnifico terrazzo che godendo di una vista mozzafiato sul Golfo di Napoli ovviamente non puo far altro che che incantare tutti gli spettatori.
CURIOSITA’: Poiche’ nella nella famosa soap opera Rai “ Un posto al Sole”, Villa Volpicelli, viene identificata con una immaginaria Villa Palladini , oggi la storica antica dimora la cui facciata termina con una merlatura tipica dei castelli. è oramai nota a tutti con il nome di “palazzo Palladini” .
Gli abitanti del posto di questa piccola favolosa insenatura che si affaccia maestosa ai piedi del promontorio di Posillipo, un tempo erano solo pescatori . Alcuni di loro , oramai anziani ricordano ancora oggi i nomi delle persone che hanno contribuito a fare la storia del luogo: il mitico pescatore “Zi’ Rafele” dal quale era possibile prendere le barche a remi per fare un giro della costa, e “Giuseppone“, il proprietario del famoso ristorante “Giuseppone a mare”.
Oggi l’incantevole luogo conserva comunque indenne il suo antico fascino e una piacevole passeggiata sopra quei storici scogli è ancora una piacevole tappa di riferimento per ogni napoletano che abbia voglia di rilassarsi per scappare dal frenetico ritmo quotidiano . In questo posto ognuno di noi sostando in una piacevole sosta , magari a piedi nudi sulla spiaggia puo recuperare certamente di nuovo tutte le sue energie .
A tal proposito La Taverna e Bar del Mare è una piacevole sosta per un aperitivo a piedi nudi sulla spiaggia o una cena a base per lo più di pesce.
N.B. Da questo posto si puo’ effettuare una visita guidata con canoa lungo tutta la costa che va da Marechiaro alla Baia di Trentaremi , un’ area protetta recentemente inserita nel ” Parco sommerso della Gaiola ” considerata riserva naturale in cui e’ vietato ormeggiare.
In questo luogo infatti circa trent’anni la Nautica Caffarelli noleggia piccole imbarcazioni e gommoni per escursioni giornaliere nel golfo.
Curiosità : Nello stesso tratto di costa vi era un tempo anche una caserma militare edificata nel 1915 che oggi corrisponde a l’attuale Villa Marino . Essa con le sue merlature ha conservato il suo carattere originario militare ed anche una polveriera che si trova in alcune torri di allarme .