Il Teatro Trianon Viviani
Il Trianon Viviani è un teatro pubblico del centro antico di Napoli, sito nello storico quartiere Forcella i cui soci sono la Regione Campania che detiene una partecipazione dell’80,40%; e la Città metropolitana di Napoli, con una quota del 19,60%.
Prossimo al “Rettifilo” , la grande via, denominata corso Umberto I, che doveva secondo le iniziale intenzioni del cosidetto “Risanamento “riprendere il modello urbanistico francese di successo del boulevard , il vecchio Teatro Trianon insiste sull’area magno-greca del quartiere di Forcella, cuore vitale del centro antico della città, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Esso si trova esattamente proprio di fronte alla storica piazza Calenda dove sono state rinvenute antiche mura di circa duemila fa .
Inaugurato l’8 novembre dal 1911 con la fortunata commedia Miseria e Nobiltà di Eduardo Scarpetta, con il passaggio di testimone dall’autore e primo interprete al figlio Vincenzo, che così debutta nel ruolo del protagonista Felice Sciosciammocca (Eduardo aveva abbandonato le scene, stanco della lunga querelle giudiziaria – peraltro vinta – intentatagli da Gabriele d’Annunzio, per la messa in scena del Figlio di Iorio, parodia irriverente della Figlia di Iorio del Vate) questo antico teatro ha visto calcare la scena del suo palcoscenico personaggi come Totò , Eduardo Scarpetta , e intere famiglie teatrali come i De Filippo , i Fumo , i Maggio, ai Viviani , Roberto De Simone , ed in epoca più recente Peppe Barra ultimo erede di un teatro napoletano comico d’autore.
Inizialmente il teatro diede vita a spettacoli di varietà, nei quali programmi, figuravano spesso oltre a cantanti di primo piano, addirittura tre, ed anche quattro, vedette per volta. In una sola sera, il pubblico si godeva, oltre ai numeri, che s’affollavano abitualmente nel manifesto, Pasquariello, Elvira Donnarumma, Armando Gill, Fulvia Musette e, a distanza di qualche settimana, Maldacea, Tecla Scarano, Diego Giannini, Gina De Chamery.
Con personaggi di questo calibro ovviamente il Trianon registrò un’attività ricca di avvenimenti artistici e di soddisfazioni finanziarie.
Nella sua ricca storia centenaria, il Trianon ha visto anche debuttare il noto cantante della sceneggiata, napoletana Mario Merola, che in quell’occasione nel 1959, vinse un concorso di voci nuove .
In epoca fascista il teatro cambia nome in “Trionfale”, in ossequio all’autarchia linguistica imposta dal regime. Nel 1947 venne purtroppo trqsformato in sala cinematografica, e fu rinominato Cinema Splendore. Raggiunto il suo punto piu basso di popolatita quando negli anni ’90 divenne un cinema a luci rosse, la sala venne poi riportata all’antica funzione teatrale grazie a Gustavo Cuccurullo, il quale ristrutturandolo recuperò anche alla fruizione collettiva la testimonianza magnogreca ospitata all’interno, ribattezzata emblematicamente la “torre della Sirena” per ricordare il mito fondativo di Parthenope e del fascino del suo canto.
Il nuovo Trianon venne inaugurato il 7 dicembre 2002 con Eden teatro di Raffaele Viviani, nella «riscrittura melodrammatica» e regia di Roberto De Simone.
Con la consulenza artistica di Peppe Vessicchio, nel 2003 il teatro produce, tra l’altro, un nuovo allestimento de La Cantata dei Pastori diretta e interpretata da Peppe Barra, con lo scenografo Lele Luzzati che firma uno dei suoi ultimi lavori. La produzione si aggiudica il premio Eti – gli Olimpici del teatro come “migliore commedia musicale” (2004).
Nell’aprile del 2006, “‘o Trianon” – come da sempre è chiamato affettuosamente dai napoletani,dopo un travagliato periodo di difficolta economica , che ha vistosull’orlo del fallimento e della vendita all’asta.il fermo produttivo per due anni e mezzo , il teatro diventa a intera partecipazione pubblica ed è dedicato al commediografo e attore Raffaele Viviani, tra i maggiori artisti che hanno calcato il suo palcoscenico. Alla direzione artistica è chiamato Nino D’Angelo, poi Giorgio Verdelli , successivamente, di nuovo D’Angelo ed infine Marisa Laurito.
La struttura dispone di ben 630 posti ed è dotata di sale adibite a mostre, seminari e conferenze. Ha un valore inestimabile in quanto custodisce al suo interno un importante reperto greco della torre della Sirena.
Teatro Politeama
Sulla collina di Pizzofalcone, anche chiamato Monte di Dio, esiste nella nota piazza Santa Maria degli Angeli, un famoso che fu inaugurato nel 1811 con il ‘Poliuto ‘ di Gaetano Donizetti per poi continuare ad alzare il suo sipario su famose opere liriche, concerti, drammi popolari,e spettacoli che hanno visto come protagonisti i più valenti attori italiani e stranieri.
Il Teatro di cui parliamo è ovviamente il famoso Teatro Politeamache come tutti certamente sanno sorgeva inizialmente dove un tempo in precedenza vi era un giardino ricco di aranci e di limoni.
Purtroppo questo Teatro nel 1975 venne totalmente distrutto in seguito ad un terribile incendio che avvenne appena conclusasi la prima dello spettacolo di rivista con Wanda Osiris, la diva della rivista. La compagnia era appena giunta al ristorante “La Bersagliera”, quando il portiere del teatro corse ad avvisare che “se steva appiccianno tutte cose”. Si racconta che Raimondo Vianello, nel cast della rivista in cartellone, raccontando l’indomani al suo amico Ugo Tognazzi, che chiedeva come fosse andato il debutto, gli disse che il successo era stato talmente caldo che il teatro bruciava ancora. Purtroppo la Wandissima perse tutto, perche’ l’incendio danneggio’ maggiormente il palcoscenico ed i suoi camerini. Quella sera cadde il buio sul Politeama, che resto’ chiuso per molti anni.
Il Politeama venne poi completamente ricostruito e finalmente restituito ai suoi fasti il 23 dicembre del 1961, in un tripudio di fiori, di tappeti rossi e di uno sfavillio di luci, grazie sopratutto all’impegno profuso dal grande Nino Taranto, che con uno sforzo economico non indifferente, restitui’ agli spettatori napoletani il glorioso Politeama completamente rifatto con tecniche che per l’epoca erano all’avanguardia, con un grande palcoscenico capace di ospitare i piu’ grandi spettacoli dell’epoca; nella ristrutturazione la pianta della sala fu concepita a gradini per dare migliore visibilita’ agli spettatori; le comode poltrone in velluto blu facevano risaltare il giallo ocra del sipario, mentre le pareti erano rivestite in legno.
Lo spettacolo inaugurale fu ”Rinaldo in Campo” della premiata ditta Garinei&Giovannini, con Domenico Modugno Delia Scala, Paolo Panelli, Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.
La stagione 61/62 prosegui’ con spettacoli di Nino Taranto, concerti di Ornella Vanoni , Dalida e Chet Baker, e commedie che vedevano come registi Vittorio De Sica, ed Eduardo De Filippo.
Ma nonostante i successi, la gestione non riusci’ a fare fronte ai tantissimi impegni finanziari assunti per la ricostruzione (pensare che il solo lampadario che troneggia al centro della cupola fu pagato dieci milioni delle vecchie lire nel 61!) e purtroppo per l teatro seguirono altri tristi momenti : in seguito al fallimento economico venne infatti chiuso e tale restò per lunghi tre anni.
Solo il 18 marzo del 1964 , sotto la gestione del Commendatore Giuseppe Scarano si riaccesero infatti finalmente di nuovo le luci del Politeama.
Lo spettacolo scelto per la riapertura fu ”Trecentosessantacinque”, con Marisa del Frate e Raffaele Pisu, mentre nel corso della stagione teatrale salirono sul palco personaggi come Carlo Dapporto e Gianrico Tedeschi che con Mario Carotenuto e Delia Scala,portarono in scena lo spettacolo ”My fair lady” che ebbe un gran successo .
Curiosita’: Il Teatro in quel periodo , divenuto un fiore all’occhiello per la nostra città vide svolgersi sul suo palcoscenico nel 1964 anche il Festival della canzone Napoletana. Quell’anno vinse ”Tu si na’ cosa grande”, cantata da Ornella Vanoni e da Domenico Modugno che ne era anche l’autore.
Ristrutturato e radicalmente rimodernato nel 1870 , negli anni seguenti il teatro Politeama , cambiando varie gestioni ed avendo una capienza di ben 1100 posti, vide sul suo palcoscenico nella sua programmazione grandi attori come Aldo Fabrizi, Toni Ucci , Ornella Vanoni, Nino Taranto, Luisa Conte, Dolores Palumbo, Renato Rascel , Delia Scala, Dario Fo’, Franca Rame, Marisa del Frate, Gino Bramieri, Erminio Macario, Carlo Dapporto, Miranda Martino, Monica Vitti, Giorgio Albertazzi , Alighiero Noschese , Domenico Modugno, Sandra Mondaini, Antonella Steni, Ave Nichi , Paolo Stoppa , Raffaella Carrà , le sorelle Kessler, Valeria Moriconi, Paolo Ferrari , Mario Scaccia, Luciano Salce, Laura Adani, Lia Zoppelli , Tino Carrano, Ernes Zacconi, Rina Morelli, Sarah Ferrati , Raf Vallone, Alida Valli , Catherine Spaak ed Jonny Dorelli, Mariangela Melato , Carmelo Bene, Mina, Giorgio Gaber e tanti , tanti altri bravi artisti.
Il Teatro , oggi considerato uno dei più importanti della città è dedicato al ricordo del bravissimo drammaturgo, scrittore e librettista Giuseppe Giacosa , Esso composto da una platea e tre ordini di palchi, si caratterizza per la sua acustica straordinaria , il suo ampio palcoscenico e la sua capienza di oltre 900 posti .
In Città è particolarmente famoso a tutti perchè il famoso spettacolo ” Filumena Marturano ” di Eduardo De Filippo e’ partito proprio da questo teatro nel 1946.
Ha inoltre visto tra i suoi spettatori il principe Umberto di Savoia che andava per applaudire Milly ed inoltre ospitato per molti anni il ballo di Carnevale, organizzato da piu’ circoli, ( quando questi ultimi non avevano ancora sedi prestigiose ) ed addirittura ospitato il Circo Orfei, seguendo l’uso vigente all’epoca , che in teatro si presentasse ogni genere di spettacolo dal vivo.
Teatro Cilea
Il Teatro Cilea è uno dei teatri più giovani di Napoli. In origine gli spazi occupati dal Cilea erano inatti adibiti ad auditorium della scuola di musica per ciechi del Vomero e solo nel 1975 , il famoso impresario Giuseppe Scarano riuscì ad aggiudicarsi la gara di assegnazione per questa parte dell’Istituto per ciechi Domenico Martuscello,
Dopo essersi aggiudicato questo spazio musicale,dotato di una acustica eccezionale, l0impresario pensò bene di affidare nel 1977, la struttura all’attore teatrale Mario Scarpetta 8 pronipote del grande Eduardo ) che consolidò nel luogo una compagnia stabile scarpettiana , diretta dallo stesso Mario.
La compagnia sarricchìtasi nel tempo di interpreti quali Anatrella e Palumbo , vide in quegli anni il massimo del suo splendore. Purtroppo con il terremoto dell’80, la situazione mutò: le persone preferivano non andare a teatro e ben presto la programmazione artistica si fermò. Fu proprio il terremoto infatti ad interrompere una replica dello spettacolo Miseria e Nobiltà
.Dopo una breve pausa con programmazioni di lieve interesse, la programmazione artistica del Teatro fu affidata a Mico Galdieri che con il Consorzio Teatro Campania diede vita a produzioni quali: – L’Opera buffa del Giovedì Santo e Il Bazzariota con la regia di Roberto de Simone, ospitando artisti e registi famosi come Bruno Cirino, Mariano Rigillo, Concetta e Peppe Barra, La Nuova Compagnia di Canto Popolare, Isa Danieli e Lina Sastri.
Dopo qualche anno, il Teatro passato nel frattempo , dalle mani del Comm. Giuseppe a suo figlio Lello Scarano , subì una nuova visione più moderna e nello stesso tempo più popolare che comunque non trascurò senza i grandi interpreti e i grandi autori così, mentre al Politeama imperavano le commedie musicali di Garinei e Giovannini, il Teatro Cilea coraggiosamente ospitava Carmelo Bene, Paolo Poli, le prime apparizioni, in Italia, di Arturo Brachetti; quando nella sala di Monte di Dio si esibiva uno straordinario Giorgio Gaber, con la stessa consapevolezza di ospitare un grande nel suo genere, Lello Scarano ospitava le sceneggiate popolari e i concerti/spettacoli con Mario Merola e Mario Da Vinci.
Dal 1993 il Teatro andò incontro ad un ritorno della gestione originaria che recuperava l’antica vocazione verso un teatro popolare e moderno di drammaturgia napoletana. Furono quelli gli anni in cui si costituì la coppia artistica Rosalia Maggio e Giacomo Rizzo che diedero vita a commedie divertentissime, ma furono anche gli anni in cui la a struttura andando incontro ad un ammodernamento strutturale e programmativo , apri il suo palcoscenico a nuovi telenti napoletani che videro in Biagio Izzo, Carlo Buccirosso, Massimo Ranieri, Maria Nazionale, Francesco Paolantoni, Stefano Sarcinelli, , Vincenzo Salemme e Maurizio Casagrande,i principale protagonisti di questo mutamento
Si ricordano a tel proposito , spettacoli di successo come “La gente vuole ridere”, “… E Fuori nevica”, “L’Amico del cuore”, “Passerotti o pipistrelli” di Vincenzo Salemme, “Fame, saranno nessuno” di e con Stefano Sarcinelli e Francesco Paolantoni e “Fiori di ictus” con Maurizio Casagrande.
Dal 2015 , dopo esser cresciuto professionalmente su innumerevoli palcoscenici ma soprattutto dopo tanti spettacoli tentiti tante e tante volte proprio al Cilea, il nuovo direttore artistico del Teatro diventa Biagio Izzo, che con una programmazione di teatro di prosa e di tradizione,o ha portato avanti due stagioni teatrali che hanno registrato una risposta positiva da parte del pubblico.
Dal 2017 , la direzione artistica venne poi affidata a Nando Mormone che insieme a Mario Esposito capitanava la famiglia di Made in Sud .
A partire dalla stagione 2022/2023 , la nuova direzione artistico è stat affidata all’artista Lello Arena
IL TEATRO DIANA
il Teatro Diana fu realizzato dall’ambizioso imprenditore Giovanni De Gaudio, il primo ad avere l’idea di aprire al Vomero un grande teatro, capace di accogliere ben 2000 spettatori. L’edificio venne costruito con il progetto dell’architetto Di Lieto e il teatro venne inaugurato il 16 marzo 1933.
Per l’occasione ad un programma di Varietà con Louis Douglas, Vittorio Parisi e Violet Doreen venne proiettato per la prima volta a Napoli un cartone animato, di Walt Disney (“Il Re Nettuno” ) All’evento era presente, oltre a numerose autorità cittadine, anche il principe di Piemonte, Umberto di Savoia.
L’edificio sorse su un giardino di 1200 mq. che iproprietari di una avviata tipografia al centro storico) acquistarono nel 1922 dalla Banca Tiberina. Il Vomero, all’epoca, era soltanto un insieme di villette ma Giovanni De Gaudio intuì che lo sviluppo del quartiere gli offriva l’opportunità di realizzare non un semplice caffè-concerto ma un vero, grande, moderno cinema teatro. La sala fu costruita su progetto dell’architetto Leto, mentre la costruzione del palcoscenico venne affidata allo scultore Renzo Moscatelli .
Da allora in poi la struttura del teatro non ha subito grandi cambiamenti anche se è stato più volte danneggiato. Nel 1945 crollò inafatti il tetto e una parte dei camerini. mentre nel marzo 1973 un icendio distrusse completamente la sala. Rinato sempre dalle sue ceneri attualmente il teatro presenta un impianto dalle forme più semplici, progettato dall’architetto Sergio Tonello.
La struttura, inizialmente alternava spettacoli teatrali e produzioni cinematografiche fino a trasformarsi in una sede solo esclusivamente dedicata ad eventi teatrali .
Sul suo palcoscenico si sono esibiti nel corso del tempo i maggiori nomi della rivista (Totò, Macario, Carlo Dapporto, Renato Rascel, Wanda Osiris, Isa Bluette, Gilda Mignonette, Anna Fougez), e illustri personaggi come Ermete Zacconi, Dario Fo, Vincenzo Scarpetta, i fratelli De Filippo, i fratelli Giuffrè, Raffaele Viviani, Vittorio Gassman Walter Chiari, Giorgio Albertazzi, Alighiero Noschese, Giorgio Gaber, Mariangela Melato, Claudia Cardinale, Alberto Lionello, Enrico Maria Salerno, Glauco Mauri, Paolo Poli, Rossella Falk, Valeria Moriconi, Christian de Sica, Nino Manfredi e Marcello Mastroianni
Nelle ultime stagioni si sono esibiti i nuovi protagonisti della scena teatralecome Alessandro Preziosi, Giuseppe Fiorello, Stefano Accorsi, Pierfrancesco Favino, Massimiliano Gallo , Paola Cortellesi, Luca Zingaretti, Lina Sastri e tanti altri ,ma naturalmente grande spazio ha avuto sopratutto il teatro napoletano: dai grandi attori come Nino Taranto, Peppino de Filippo, Mariano Rigillo, Isa Danieli, Luca De Filippo, Mario Scarpetta, Giacomo Rizzo, , Leopoldo Mastelloni, Pupella Maggio, Peppe Barra, Massimo Ranieri fino alla nuova generazione: Vincenzo Salemme, Carlo Buccirosso, Maurizio Casagrande, Alessandro Siani, Biagio Izzo, e Gino Rivieccio.
Nel campo della musica,i hanno tenuto in questo Teatro i loro concerti cantanti come Milva, Peppino di Capri, Ornella Vanoni e Gino Paoli, Gianni Morandi, Mia Martini, Riccardo Cocciante, Franco Califano, i New Trolls, la Nuova Compagnia di Canto Popolare, Fausto Cigliano, Roberto Murolo, Amedeo Minghi, Michele Zarrillo, Angelo Branduardi, Antonello Venditti , Massimo Ranieri e, tra i cantanti stranieri, Toquinho, Charles Aznavour, Gilberto Gill e tanti altri personaggi .
Tre sue curiose storie possiamo certamente annoverare quella che vede il Teatro esssere stato il testimone sul suo palcoscenico della separazione definitiva nel 1944 dei fratelli Eduardo e Peppino De Filippo che con “Il Teatro umoristico”, registravano in questo lugo un successo strepitoso..
Da qualche anno è stata creata “La palestra dello spettacolo Mariolina Mirra” con l’intento di formare, attori, scrittori, cantanti, musicisti. I corsi teatrali sono diretti da Giancarlo Cosentino.
Ogni teatro in questa città come avete notato è di per sè ricco di storia, e attraverso loro vi potrete immergere nella cultura napoletana , ma se realmente volete vivere tutta la sua essenza drammatica e passionale entrando così in contatto con la vera anima della città, non dimenticate anche di entrare e magari assistere ad uno spettacolo in quei teatri meno famosi ma altrettanto belli della nosta città come quello della Galleria Toledo, il Teatro Nuovo, il Teatro Totò, il Teatro Troisi, Il Teatro Instabile, il Teatro TAM ed ilTeatro Popolare dell’Ex-Opg.
Galleria Toledo
Il Teatro Stabile di Galleria Toledo.si trova nella splendida cornice dei Quartieri Spagnoli . Si tratta di un teatro rimesso a nuovo negli anni ‘90 e, da allora, sempre presente nella scena cittadina nel proporre drammaturgie contemporanee, concerti e grandi classici. La sua struttura è molto particolare: basti pensare che parte della pavimentazione interna è composta dai sanpietrini della strada su cui sorge.
Teatro Nuovo
Fra i teatri moderni di Napoli, il Teatro Nuovo è incastonato in una cornice davvero unica: si trova, infatti, all’interno dei Quartieri Spagnoli, a poca distanza dai vicoli più caratteristici e dalle bellezze di Via Toledo. La sala più grande ha ospitato negli anni le più importanti produzioni da tutta Italia e dall’estero. La sala più piccola, invece, nota come “Sala Assoli”, è riservata a spettacoli contemporanei.
Il Teatro Totò
Con una sala di 600 posti, concentrando la propria attività sul teatro comico di qualità e sulla valorizzazione dei nuovi talenti emergenti si è piazzato con i suoi quasi 3.000 abbonati nei primi posti tra i teatri cittadini. È inoltre interessante sottolineare il costante impegno che il teatro profonde nella formazione di giovani attori, ne è palpabile testimonianza l’indiscusso successo ottenuto dall’ “ Accademia di Formazione Teatrale “ frequentata da oltre 250 allievi distribuiti nei tre anni di corso, attività .
Il Teatro Troisi
Il Teatro Troisi nasce dallo storico Teatro Leopardi e ancora prima dal Cinema Lauro.
Con la chiusura del Teatro Leopardi, la proprietà decise che la struttura doveva continuare ancora nell’attività di teatro per dare un contributo sociale sia ai giovani che agli abitanti del quartiere e dare loro la possibilità di avvicinarsi al teatro. Le attività teatrali furono sospese per far posto ad una completa ristrutturazione della struttura, cambiando anche il nome in “TEATRO TROISI”, che divenne gioiello del quartiere Fuorigrotta, per dare luce e forza ad una zona fortemente degradata.
Il Teatro dedicato all’attore Massimo Troisi, ebbe come obiettivo principale la valorizzazione della tradizione teatrale partenopea ed una programmazione di livello nazionale ai cittadini dell’area flegrea.
Il Teatro Instabile
Il Teatro Instabile si trova localizzato nel cuore di Napoli in vico Fico del Purgatorio (sua attuale sede), all’interno dello storico Palazzo Spinelli.
In origine esso era ubicato in via Martucci dove fu fondato nel 1967 da Michele Del Grosso. Qui si si esibirono giovani artisti tra cui Roberto De Simone, Franco Iavarone, la Nuova Compagnia di Canto Popolare, Massimo Troisi, Peppe Barra, Pino Daniele, Edoardo Bennato, Franco Battiato, Francesco De Gregori, Antonello Venditti.
Il Teatro Instabile ha quindi svolto da sempre come notate un ruolo cruciale nel panorama teatrale napoletano. Sotto la guida di Michele Del Grosso, ha sempre puntato sulla sperimentazione e sull’innovazione, cercando di distinguersi dai circuiti teatrali più tradizionali offrendo una piattaforma a numerosi artisti emergenti.
Solo dal l 2001 il Teatro Instabile si trova nel cuore di Napoli, nascosto tra gli antichi cardinid greco-romani del nostro centro storico nei sotterranei del palazzo della famiglia Spinelli dei principi di Tarsia, in quello che doveve inizialmente essere una stalla che comunque secondo alcuni esperti di esoterismo funse da luogo di culto bizantino ( un battistero?) e anche da loggia massonica.
Non dimentichiamo infatti che ci troviamo nel cuore di quella che fu la zona alessandrina e che proprio dove oggi sorge il teatro si trovava una delle sette porte magiche del mondo, quelle che si racconta portavano in un’altra dimensione grazie alla presenza di un pozzo da cui sgorgava un’acqua dai poteri magici.
Il Teatro TAM
Per recarvi in questo Teatro dovete recarvi nei nostri antichi decumani greco-romani e per la precisione in quel famoso vico del Fico al Purgatorio ad Arco, dove si trova il famoso busto creato dall’artista Lello Fortunato .
Alla fine della strada, al numero 38, scorgierete un grosso portone blu semiaperto dove sulla cassetta delle poste adiacente c’è scritto “Teatro Instabile”. Nella semioscurità, in alto, vi accoglierà nel teatro un manichino di Pulcinella. E seduto su una struttura in legno che funge da biglietteria, ci fa lui da cicerone e con un gesto da commedia dell’arte ci presenta il Teatro .
Scendendo nelle sue visceri da una doppia rampa di scale di legno, il teatro ci sorprende per la sua pianta ellittica, con otto archi intorno a un fulcro; al centro c’è una botola e l’arena abbraccia la scena. La muratura è in laterizio, la pavimentazione antichissima.
Ci troviamo di fronte alla perfetta sintesi tra il cerchio, che simboleggia Dio, e il quadrato che indica l’uomo. Il numero otto non è altro che il simbolo dell’infinito, dell’unione della divinità con l’essere umano. Non è un caso che dal piccolo pozzo centrale della scena partano otto canali, come raggi, verso l’esterno; quasi un sole simbolico dal sapore templare.
Qui, in questo posto magico, dove una forza misteriosa sembra avvolgerci si sono tenuti negli ultimi anni spettacoli memorabili come ‘O Vico di Viviani, La moglie ebrea di Brecht, Razzullo e Sarchiapone sotto ‘ o tendone o Caravaggio mette in scena Caravaggio con l’attore Gianni Sallustro.
Ora se realmente volete emozionarvi in un’atmosfera intima e raccolta che riesce a coinvolgervi in maniera forte, basta che vi sedete per assistere a uno degli spettacoli di Del Grosso e quindi entrare in un’altra realtà
Nel presentarvi il TAM Tunnel Comedy Club, ci viene subito in mente lo spettacolo Made in Sud’, una serata durante la quale si alternavano sul palcoscenico tutti i giovani migliori artisti emergenti della nostra cittàche su esibivano in uno spettacolo esilarante fatto di repertorio ed improvvisazione.
Una vera e propria officina teatrale per giovani cabarettisti emergenti che hanno usato questo palcoscenico come trampolino di lancio per crescere nella loro vita artistica .
La sala, nata nei locali dell’ex Cinema Amedeo, completamente rinnovata e ristrutturata in un moderno connubio di teatrale velluto rosso e acciaio, vanta il primato di aver ospitato e poi lanciato al successo il megliodella produzione comica nazionale ( vedi ZELIG ) distinguendosi come spazio urbano assoluto che concilia spettacolo, divertimento e ristorazione.
Ma, il locale, con uno sguardo al mondo delle produzioni televisive, grazie alle collaborazioni con Caffe’ Teatro, Zelig,
Ambra Jovinelli e Colorado, ospita soprattutto il meglio della produzione comica nazionale, distinguendosi come spazio urbano assoluto che concilia spettacolo, divertimento e ristorazione.
Per assistere a questi spettacoli dovete recarvi in Via Giuseppe Martucci, 69 ( Gradini Nobile n° 1).
Teatro Popolare dell’Ex-Opg
L’Ex-Opg, un ex ospedale trasformato in spazio artistico, ospita un teatro gestito dalla comunità. Un luogo unico dove vivere spettacoli “dal basso,” esplorando un aspetto autentico della cultura napoletana. Questa iniziativa riflette il desiderio di democratizzare l’arte, rendendo il teatro accessibile e coinvolgente per tutti.
Per concludere questo nostro Tour tra i nostri Teatri in città , mi piace concludere l’articolo citanto un Teatro che trovo personalmente stia facendo grandi progresse nella sua nuova gestione , rappresendo con il suo cartellone di spettacoli ogni anno ,un punto di riferimento nella provincia di Napoli.
Esso ha l’onore , per gentile concessione del figlio Luca,di portare il nome del maggiore esponente del teatro italiano colui che ne è il simbolo, il grandissimo Eduardo De Filippo.
Il programma ultimo della nuova gestione dell’exTeatro Le Maschere , prevede infatti quest’anno nomi di grande prestigio come Carlo Buccirosso, Biagio Izzo, Peppe Iodice, Massimiliano Gallo, Paolo Caiazzo, Angela Finocchiaro, Enzo De Caro, Francesco Procopio , Sal Da Vinci e tanti altri grandi artisti