Napoli è una città dove sacro e profano da sempre si fondono ed il “non è vero, ma ci credo”, sono dirimpettai, se non coinquilini. Essa è una e città di fede, culti e credenze e come tale è il luogo ideale dove nell’era delle inseminazioni artificiali e delle fecondazioni assistite c’è ancora chi si affida alla divina provvidenza per avere un figlio se questo non arriva nel tempo desiderato.

Può quindi capitare in caso di sterilità di arrivare a sedersi  sulla “sedia della fertilità” di Santa Francesca, nei Quartieri Spagnoli, rivolgersi al teschio di donna Concetta nel Cimitero delle Fontanelle al Rione Sanità, oppure recarsi nella chiesetta  di San Raffaele nel quartiere di Materdei per baciare il pesce posto ai piedi della  statua del santo  .

A tutti questi preziosi suggerimenti rivelatisi talvolta utili  prima di intraprendere pratiche di fecondazione artificiale, si è ultimamente aggiunta anche  una Madonna che scioglie i Nodi, presente nella  Chiesa Santa Maria Incoronatella della Pietà dei Turchini in Via Medina. 

N.B. I “nodi” sono intesi come preoccupazioni, problemi e altri turbamenti.come quello di una gravidanza desiderata che non arriva.

Si tratta di una immagine della Madonna al cui culto  cui è molto devoto  Papa Francesco in persona ,e la cui devozione è legata ad una storia di vita quotidiana avvenuta in Germania all’inizio del XVI secolo.  Pare infatti che il primo “nodo”, ad essere stato sciolto dalla Madonna sia stato quello che   in Germania, secoli fa riguardava Wolfgang e Sophia, due coniugi entrati in crisi dopo qualche anno di matrimonio». Per risanare il rapporto, la donna decise di chiedere aiuto a un gesuita, Jacob, al quale consegnò anche il nastro del suo matrimonio. Secondo un’antica tradizione, ormai scomparsa, gli sposi lo usavano il giorno delle nozze, per “legarsi” in un’unione senza tempo. «Sophia l’aveva riempito di nodi, ne faceva uno ogni volta che litigava con suo marito. E durante la preghiera del sacerdote scomparvero tutti». Era il 28 settembre del 1615. Da allora grazie all’intercessione della Vergine Maria,  i due giovani sposi sull’orlo della separazione,  riuscirono finalmente a restituire serenità al loro matrimonio. Come ex-voto alla Madonna,qualche anno più tardi, il nipote dei due coniugi diventato canonico religioso di quella chiesa e commissionò, a ricordo dell’episodio accaduto ai suoi nonni,  una pala d’altare al pittore Johann Melchior Georg Schmittdner che completò l’opera tra il 1699 e il 1700. La tela è oggi conservata in una cappella della chiesa di San Peter in Perlach, nel cuore della città di Augsburg, in Baviera.

N.B. Papa Francesco   ha conosciuto il culto di questa Madonna nella sua Argentina quand’era ancora un semplice sacerdote e, da Pontefice, l’ha poi diffuso in tutto il mondo. Da quando infatti c’è lui in carica, il culto ha iniziato a diffondersi a macchia d’olio in tutto il mondo cattolico.

Quella che quindi è oggi presente  nella chiesa partenopea di Santa Maria dell’Incoronatella è solo  una riproduzione fedele della Madonna che scioglie i nodi tedesca. La tela il culto nel tempo  ha  conquistato il cuore dei napoletani,è stata fortemente voluta dal parroco Don Simone Osanna, che l’ha commissionata all’artista Katherine Bakras, la cui bottega si trova  in via Medina.

Nel dipinto, pieno di riferimenti biblici e simbolici,  la Beata Vergine appare sospesa fra cielo e terra intenta a sciogliere i nodi di un nastro che gli viene offerto da un angelo che si trova alla sua sinistra. Dopo aver sciolto i nodi, Maria passa il nastro slegato ad un altro angelo che si trova alla sua destra

A Napoli la prima preghiera “ufficiale” è avvenuta  nella chiesa di via Medina nel 2022 ed è poi proseguita  con un sabato al mese rivolta  un piccolo gruppo di fedeli, radunati per il Rosario e la Santa Messa. Con il passare del tempo, i visitatori si sono moltiplicati e hanno iniziato a lasciare con un gesto di profonda devozione ,  ai piedi della Vergine nastri e bigliettini, con su scritti i loro nodi da sciogliere: questioni amorose o economiche, malattie da curare, ma anche “semplici” benedizioni per ottenere una desiderata gravidanza.

Al termine della pregiera alla Madonna   i piccoli fogli di carta a cui i fedeli affidano le loro preoccupazioni e speranze (chiamati  “nodi”) vengono poi tutti raccolti in un’urna per poi essere bruciati ogni sabato durante una suggestiva celebrazione,con fuoco e incenso,.

N.B. I nodi posti ai piedi della sacra immagine rappresentano un invito alla Madonna ad intervenire nella nostra vita , a sciogliere i problemi che ci affliggono e quindi ristabilire l’ordine divino di cui necessitiamo. Pregare Maria che scioglie i nodi rafforza il legame tra i fedeli e la Vergine Maria come mediatrice e intercessore presso Dio, mentre la cerimonia durante la quale i nodi vengono bruciati con l’incenso è un modo simbolico di  purificare le nostre speranze  e farle salire in questo modo  fino al Signore.

Oggi per le preghiere si usano dei fazzoletti di carta, scelta ecologica,  che si raccolgono in un’urna e si bruciano ogni sabato.

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel tempo il luogo si è quindi trasformato in un luogo di pellegrinaggio e lMadonna in cittò è diventata sempre più famosa fino ad essere celebrata a Napoli in modo solenne con una Novena di preghiera che ha inizio il 19 settembre ( festa del Patrono San Gennaro ) e si chiude dopo nove giorni di preghiera,  il giorno  27 settembre con una processione nelle strade di Napoli.

CURIOSITA’:  La  parrocchia di Santa Maria Incoronatella nella Pietà dei Turchini diventata oggi un punto di riferimento nazionale per la  devozione della Madonna che scioglie i nodi sarà prossimamente anche trasmessa in diretta TV .

Un modo per esaltare la profonda devozione alla Madonna  che Jorge Maria Bergoglio (Papa Francesco), da Arcivescovo di Buenos Aires, ha da sempre promosso con fervore, o un complesso espediente escogitato per declassare come sempre San Gennaro ?

Il fatto che la preghiera all’ immagine della Madonna avvenga proprio il 19 settembre , cioè nel giorno della festa di San Gennaro e questa sia poi seguita da una processione come appunto quella che avviene in quei giorni nella nostra città a favore del Santo Patrone , sembra quasi un modo per entrare in competizione con il nostro amato Santo e magari con il tempo anche  detronizzarlo .

La data certo poteva essere un ‘altra e la processione sucuramente  non era qualcosa di cui proprio la nostra città necessitava .

Far diventare la città di Napoli un punto di riferimento nazionale per la devozione alla Beata Vergine Maria che scioglie i nodi, diciamoci la verita … qualche dubbio lo solleva . 

D’altronde si sa che il Vaticano non è mai stato molto  affettuoso con San Gennaro … forse perchè  possiede quel ‘inestimabile patrimonio del Tesoro di San Gennaro , attualmente considerato la raccolta di preziosi più ricca al mondo. e che  secondo molti è  più ricca  persino della raccolta di gioielli della corona d’Inghilterra e del tesoro degli zar di Russia?

Un tesoro che la chiesa ha fatto di tutto nel passato per impossersarsene ma non ci è mai riuscito …   e sapete perche ?

Perche  i napoletani quando  nel corso di una terribile pestilenza( 1527 ) , decisero di costruire una nuova più grande cappella per custodire le reliquie del Santo Patrono, affinchè la stessa non potesse essere  stata né della Chiesa né dello Stato ma di tutti i cittadini di Napoli, sottoscrissero un atto ufficiale davanti ad un notaio il 13 gennaio 1527.

La cappella non appartiene quindi ne alla chiesa e neanche allo stato italiano , ma solo al popolo napoletano . Essi sono per atto notarile sono i soli veri proprietari sia dell’intera cappella ma anche dell’inestimabile patrimonio del Tesoro di San Gennaro . Le chiavi di questa cappella sono infatti conservate da una Deputazione del popolo fondata nel 1601 e secondo una  disposizione del 1811 di Gioacchino Murat, esso è un organo laico ,e con a capo pro – tempore  il sindaco della città .

Quindi in poche parole il tesoro di San Gennaro pur essendo di un santo,  non è della chiesa e la cappella stessa , ricca di inestinabili opere d’arte,  pur essendo presente in una basilica cristiana , non è di proprietà della chiesa cattolica.

A tal proposito dovete sapere che dopo il Concilio Vaticano II, una specifica commissione, mettendo in dubbio la reale esistenza nel passato della figura di San Gennaro  decretò che questi non poteva essere più santo . La riforma liturgica del 1969 decretò quindi che per ordine papale , San Gennaro non era più santo.

Ovviamente la notizia destò grande clamore a Napoli , dove la Curia ed i napoletani incominciarono ad insorgere contro questa folle decisione . Mettere San Gennaro in dubbio con i suoi miracoli ed il suo sangue era come offendere  una persona di famiglia e tutti ne furono risentiti . Le proteste si levarono altissime ma il Vaticano fu irremovibile e fece solo la modesta concessione  di stabilire che Gennaro poteva essere ancora venerato come Santo , ma solo a livello locale .

I napoletani videro questa decisione come un declassare il proprio patrono in una serie inferiore di Santo ( dalla serie A alla serie B ) . Qualcuno era addirittura preoccupato che il Santo potesse offendersi per questa decisione e incominciò  a temere  eruzioni e catastrofi naturali scatenate dalla sua  rabbia   .

Successivamente come si fa per un buon amico in difficoltà si cercò di consolarlo e  fu questo il motivo per cui sui muri della città incominciarono a comparire una serie di scritte  inneggianti il Santo . I napoletani in quella circostanza non fecero mancare il loro conforto ,il loro affetto , il loro amore e  la loro fede infinita verso San Gennaro con scritte e striscioni vari apparsi in città in tutti i quartieri.

Uno di questi striscioni affisso fuori il Duomo fu poi destinato a rimanere  famoso nella storia : ” San Gennà ,futtatenne “.

 

 

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