La chiesa di Santa Brigida è una delle strutture religiose più belle della nostra città . Gestita attualmente dai padri Leonardini Chierici dell’Ordine della Madre di Dio , essa è un luogo di culto che si trova  nel centro storico di Napoli, in via Santa Brigida ed il suo interno  costituisce  per la ricchezza di opere pittoriche realizzate da grandi pittori, una sorta di vera e propria pinacoteca.

 

 

La chiesa nacque come piccolo oratorio nel 1609 per volere di padre Troiano Bozzuto , sul luogo dove secondo una tradizione popolare aveva pregato anni prima (tra il  1635 e il 1372 ) la regina  svedese , poi divenuta Santa Brigida in pellegrinaggio  a Napoli al tempo della regina Giovanna I d’Angiò .

Il piccolo oratorio , intorno al quale presto padre Troiano costruì una piccola chiesaa cui fu affiancato anche un conservatorio per vedove.venne però interdetta perchè costruita senza l’approvazione ufficiale e passò quindi successivamente nel 1610 ai padri Filippini che la completarono grazie agli aiuti ufficiali di una facoltosa donna , Giovanna Guevara .

Nel 1637 il complesso passò poi all’ordine dei Lucchesi che grazie alle molte donazioni ricevute, ( la maggior parte delle quali sempre dalla duchessa Gravina ) , nel 1640 la ricostruirono completamente provvedendo ad amplarla. Il compito di realizzarne il progetto fu affidato in questa circostanza all’architetto Natale Longo  , ma il la costruzione fu portata a termine quasi ub secolo più tardi ( 1726 ).

CURIOSITA’ : Durante i lavori, i Padri dovettero scontrarsi con le esigenze di corte che li obbligarono a realizzare una cupola non più alta di nove metri, visto che una struttura più maestosa avrebbe potuto ostacolare i cannoni del Maschio Angioino.

Dopo la realizzazione della zona absidale , intervenne nelle opere anche il noto architetto in città Francesco Antonio Picchiatti, a cui furono affidati i lavori della navata , delle cappelle laterali di sinistra ed alcune atre zone della chiesa .

Alla metà dell’800 , il re borbone Ferdinando II volle per la chiesa dei lavori di restauro, I lavori per l’ampia ristrutturazione dell’edificio che durarono dal 1852 al 1857 , furono affidati questa volta all’architetto  Federico Bausan e al suo sostututo  Pietro Gleijeses .

Con l’avvento dei francesi , I padri religiosi Lucchesii  dopo varie espulsioni, tornarono in possesso della struttura solo dal 1919 e la struttura come ancora oggi potete notare venne poi inglobata nella Galleria Umberto I , quando questa venne costruita.

L’interno ha una navata unica con sei cappelle laterali  . La cupola , alta nove metri , compreso il tamburo , presenta sull’intradosso una fuga prospettica di notevole valore realizzata da Luca Giordano, che fa apparire la cupola più slanciata del reale; all’esterno la calotta è caratterizzata da un maestoso lanternino elicodiale, aperto alla base da piccole finestre ovali.  che pare sia stato a suo tempo , volutamente mantentuto piuttosto basso per le esigenze militari dettate dalla vicinanza a Castelnuovo.

Gli affreschi lungo le volte della navata raffigurano storie di Santa Brigida , Virtù e Angeli che sono stati realizzati da Paolo Vetri e Giovanni Diana nella prima metà del novecento , mentre l l’interno della cupola è stato magistralmente affrescato dal grande Luca Giordano il quale è protagonista di altri  numerosi affreshi nella chiesa.

Sulla cupola, egli realizzò nel 1648,  gli affreschi che rappresentano l’Apoteosi di Santa Brigida e il Paradiso, tra le finestre della cupola, invece,realizzò  i Dottori della Chiesa e gli Evangelisti, mentre in basso  raffigurò Jaele, Debora, Giuditta e Sareftana.

Sull’altare del transetto sinistro, invece, il pittore realizzò nel 1655 il dipinto con il miracolo di San Nicola, ( restaurato nel 2009 ) , mentre nella prima cappella a sinistra dipinse Sant’Anna e la Vergine Bambina .

In sagrestia, invece, il Giordano, in collaborazione con Giuseppe Simonelli, dipinse la Crocifissione, la Deposizione e il Giudizio finale. Sempre al pittore napoletano, infine, appartenevano gli affreschi dell’abside, andati distrutti nel corso dei secoli.

Nella seconda cappella a destra dell’abside, troviamo invece un opera di Paolo De Matteis, raffigurante l’immacolata. Nella seconda cappella di sinistra, invece, è conservata la statua della Vergine addolorata, venerata per i suoi miracoli, donata alla chiesa nel 1799 dalla famiglia Marotta come voto per le grazie ricevute durante la rivoluzione napoletana.

CURIOSITA’ : Nel 1678 Luca Giordano affrescò la cupola con un’Ascensione di Santa Brigida al cielo . Giuseppe Mastroleo affrescò originariamente la volta ma nel 1889 durante i lavori per la costruzione della galleria Umberto I gli affreschi andarono perduti e la volta fu nuovamente decorata da Paolo Vietri e Giovanni Diana .

L’altare maggiroe ospita il dipinto di Giacomo Farelli ” Santa Brigida in contemplazione di Cristo e la vergine e vari santi  ” .

N.B. Merita inoltre di essere segnalata  tra le opere importanti di questa chiesa certamente anche il Sant’Antonio di Massimo Stanzione .

Tra le opere sculturee , infine , sono presenti in chiesa una statua lignea del settecento raffigurante l’Addolorata  nella seconda cappella a sinistra ed un crocifisso in legno e cartapesta risalente al XVI secolo , mentre l’antisacrestia custodisce un lavabo marmoreo bassorilievo anch’esso cinquecentesco.

La  chiesa nel suo interno tra l’altro , ospita le spoglie dello stesso Luca Giordano , sepolto in questo luogo , il 13 gennaio 1705, come ci ricorda una lapide posta nel cappellone di sinistra .

 

SANTA BRIGIDA

 

Compatrona d’Europa venerata dai fedeli per le sue ” rivelazioni  “Brigida nacque nel 1303 nel castello di Finsta, nell’Upplandi (Svezia),dove visse con i genitori fino all’età di 12 anni.Appartenente  ad una famiglia aristocratica ( suo padre Brigero, era principe di Svezia esua madre  Sigfrida, era una diretta discendente dei re dei Goti ) ben presto perdette la madre e venne allevata dalla zia.

A sedici anni il padre la diede in sposa a Ulf Gudmarson, governatore dell’Östergötland, e principe di Nericia La prima parte della sua vita, segnata da una forte fede, venne spesa in un matrimonio felice dal quale naquero ben otto figli, quattro figli e quattro figlie: dei maschi, due morirono bambini e due diedero la vita nelle crociate per la liberazione della Terra Santa. Delle figlie, due abbracciarono lo stato matrimoniale, e due si fecero religiose . Delle due Caterina, che poi la seguirà a Roma sarà anche lei canonizzata dalla chiesa.

Dopo la nascita degli otto figli, Brigida indusse il marito a rinunciare all’onorevole carica di consigliere del re, per attendere più intensamente alla propria santificazione, ed entrambi spinti entrambi da una fervente fede cattolica , adottarono la Regola dei Terziari francescani , obbligandosi , per voto, a passare il restante della loro vita nella continenza. Fondarono un ospedale ove andavano spesso a servire i malati con le proprie mani. ( S. Brigida soprattutto si dava alla cura dei poveri e degli infermi come se fossero propri figliuoli.)

Dopo la morte del marito, cominciò a questo punto  la seconda parte della sua vita, dedicandosi interamente  alla penitenza e alle opere di Dio . Brigida , infattui , spogliatasi   dei suoi beni , decise di andare a  vivere presso il monastero cistercense di Alvastra, dove incominciò ad avere quelle esperienze mistiche che le resero famosa e che saranno poi riportate negli otto libri delle Rivelazioni.

Da queste celebre rivelazionie ebbe poi  inizio anche la sua nuova missione.Dopo aver fondato l’Ordine delle Suore « Brigidine » a Wastein e per due anni averle indirizzò nella via della santità, Brigida nel  1349 decise di recarsi  a Roma per ottenere il riconoscimento del suo Ordine (intitolato al Santissimo Salvatore ) che avrebbe avuto come prima sede il castello reale di Vastena, donatole dal re Magnus Erikson

.Decide quindi di stabilirsi nella Città eterna, in una casa a Piazza Farnese che ancora oggi ospita la Curia generalizia delle Brigidine. Soffrì però in quella città per il malcostume e il degrado diffuso che in quel periodo si avvertiva fortemente sopratututto per lontananza del Papa, in quel periodo residente ad Avignone.

Cuore della sua missione al pari della sua contemporanea Santa Caterina da Siena fu  quindi quello di  chiedere al Papa di tornare presso la Tomba di Pietro. ma anche quello di diffondere la pace in Europa .Scrisse infatti più volte  aivari  principi perché si mettesse  fine alla Guerra dei Cent’anni, tra Francia e Inghilterra.

A dare forte valore alle sue parole erano  le sue numerose opere di carità.che svolgeva nei supoi pellegrinaggi Lei, che era stata nobile, viveva  in povertà, trovandosi anche a chiedere l’elemosina alle porte delle chiese. Spinta infatti da un ardente amore per Gesù Crocifisso, incomiciò una serie di pellegrinaggi di cui uno all’età di 70 anni in  in Terra Santa , che le fu fatale .  Ritornata a Roma, fu infatti assalita da un complesso di malattie che sopportò con ammirabile pazienza. Sentendosi vicina a morire, si fece distendere sopra un cilicio per ricevere ‘gli ultimi Sacramenti. Morì il 23 di luglio del 1373, all’età di 71 anni. La sua canonizzazione avvenne nel 1391 ad opera di Papa Bonifacio IX.

Centro  di San Brigida nella sua esperienza di fede, fu certamente la Passione di Cristo e la Vergine Maria. A testimoniarlo anche il “Rosario brigidino” e le pregherie, legati a particolari grazie a lei promesse da Gesù per chi li avesse recitati. Alla sua morte il suo ordine fu affidato  alla figlia Caterina che, una volta rimasta vedova, l’aveva raggiunta quando Brigida si trovava a Farfa.

Il suo unico rimpianto alla sua morte , era  che il Papa non fosse tornato definitivamente a Roma. Nel 1367 Papa Urbano V vi era infatti rientrato ma solo per un breve periodo. A stabilirvisi definitivamente sarà Gregorio XI, anche se alcuni anni dopo la morte di Brigida.

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