Nel quartiere di fuorigrotta e precisamente in viale Kennedy c’era una volta quello che era il  il primo parco divertimenti  in italia ed uno tra i primi parchi a tema in Europa.
La  sua costruzione cominciò nel 1937 (precedendo quindi anche Disneyland  che venne aperto solo nel 1955), ma poi venne poi interrotta a causa della guerra  e proseguita negli anni sessanta, con l’inaugurazione nel 1965.
CURIOSITA’ : Il parco giochi  era parte integrante del grande progetto del  periodo fascista che riguardava la mostra d’Oltremare( era in essa previsto anche un parco giochi )  e secondo alcuni , gli  archi che accolgono i visitatori all’entrata del parco erano nel progetto ispirati alla firma di Mussolini   riproposta qui in versione monumentale.Durante la seconda guerra mondiale, il progetto di parco di divertimenti fascista venne abbandonato, dato che la Mostra venne prima severamente danneggiata dai bombardamenti Alleati e poi usata come accampamento militare.I
Il grande Parco inaugurato nel 1965 ,  prese molto spunto da quello nato 10 anni prima  in  California (il logo blu con scrittura gotica si ispira a quello del parco americano) ma negli anni ‘80 divenne ben presto  il parco divertimenti più famoso in Italia ( altro che Gardaland ).
Per noi napoletani ex giovani degli anni ‘80-‘90 Edenlandia , oggi appena riaperta al pubblico,  non è un normale parco giochi, ma molto, molto  di più.
Esso infatti  continua a rappresentare l’infanzia, la spensieratezza, e le domeniche in famiglia di molti di noi.
Chi di noi puo infatti  mai dimenticare le lunghe domeniche trascorse con l’intera famiglia nel parco giochi della nostra citta  ?
Tutti erano felici di andarci .. mamma , papà , i nonni e sopratutto i bambini che trascorrevano un’intera giornata all’aria aperta invece di starsene seduti davanti alla loro consolle di videogiochi .

Che belle che erano quelle domeniche .

Edenlanidia era il simbolo , l’emblema della famiglia !!!

Entravi e venivi rapito da quella magia,colori,musica e l’odore dell’immancabile irrinunciabile  zucchero filato . Per i più piccoli era come entrare in  UN SOGNO . Ricordo i miei figli correre dalla gioia e  gridare di sbrigarci perché non volevoano perdere un attimo ma al contempo no sapevano dove cominciare tanto era vasto il parco . 

La prima immancabile tappa era ovviamente il mitico trenino di Edenlandia , una tra le più antiche attrazione del parco giochi . Si trattava di  una coppia di treni di diversi colori in viaggio tra diversi ambienti compltamente ricostruiti ( tra i quali ricordo il polo nord ed una casa cinese ) .Era divertentissimo, csembrava davvero a tutti noi di aver fatto il giro del mondo in quei pochi minuti.

Accanto ad esso le montagne russe che a pensare bene oggi facevano più paura per la loro sicurezza che per il percorso. 

Chi può di voi invece dimenticarel’odore di olio fritto e zucchero che si sentiva appena varcavi l’ingresso del parco e passavi sotto gli archi colorati?

Si trattava della  mitica graffa di Edenlandia che si scioglieva in bocca… solo a pensarla fa ancora oggi a distanza di tanto tempo ,  venire  l’acquolina in bocca …

La sua carta unta potevi invece buttarla nel cestino a forma di maiale che si trovava sulla piccola discesa che immetteva nel parco . Al cestino-maiale appena gli davi mangiare un po’ di carta egli grugniva in maniera orrenda. 

Di fronte a lui la giostra dei draghi cinesi dove ad un certo punto, dovevi darti uno slancio, alzarti in piedi e strappare il fiocco ad un grosso pallone  per vincere un altro giro,. Non avete proprio idea che soddisfazione era  prendere quel fiocco e  vincere un giro in più.

Ed eccoci poi dinanzi ad altro gioco tra i più noti in assolutod giochi di Edenlandia : La Vecchia America dove a bordo di una piccola carovana o di cavallo su binario , si potevano  riscopriree rivivere le atmosfere e  le suggestioni dell’America ottocentesca del Far West. Ricordo che c’era anche la carovana degli indiani e regalavano il cappellino di cartone con la penna da indiani.

Un grande classico era  anche il Galeone Pirata, che si trovava proprio nel centro di Edenlandia, ed i famosi Tronchi galleggianti dove a bordo dei quali venivi trasportato lungo un sentiero acquatico con il rischio di bagnarsi nella sua discesa finale.

 

Uno dei simoli del parco era comunque certamente il castello d iLord Sheidon. Per raggiungerlo bisognava attraversare, su apposite zattere, il lago di Edenlandia. Una volta raggiunto Il terribile castello veivi preso dalla paura del  soffittoche si abbassava ,  vedevi un  quadro che invecchiava, e la paurosa testa della veggente…

Divertentissimo era invce “La casa delle beffe ” una storica attrazione che permetteva  di attraversare ostacoli lungo un apposito percorso …si entrava nell’ascensore che poi si bloccava…poi in un altro corridoio stretto il pavimento si muoveva..alla fine del percorso per uscire si camminava in una botte roteante..

A completare l’opera , La Taverna dei pirati, la casa degli specchi con la paura di non uscirne mai ( ognuno era convinto di aver trovato il suo sistema per uscirne ), gli intramontabili tozza-tozza (si, ok, autoscontro,)  l’autopista, , i dischi volanti, la ruota panoramica ,  la  casa delle streghe e la giostra di Dumbo donata dalla  Disney  negli anni settanta che prese il nome di Jumbo.

Sosta fissa, era  inoltre la pesca alla paparella fortunata e ovviamente la pesca del pesciolino rosso che rappresentava il ricordo fisso della nostra presenza domenicale al parco divertimenti .

Ognuno  portavo a casa sempre un pesciolino rosso!!

Bei ricordi, quelle domeniche erano per tutta la famiglia  una grande festa che spesso incominciava di buon mattino visitando dapprima nella stessa giornata anche il vicino  zoo, per concludersi la sera a giocare tutti insieme al booling che se ricordo bene si trovava  proprio di fronte al parco.  

Ovviamente la giusta domenica era quella quando non c’era il Napoli al  vicino San Paolo , altrimenti quella volta ereravamo tutti lì. Allo stadio a tifare per la nostra squadra di calcio del cuore –

Certi luoghi nella nostra città sanno di bello, raccontano la memoria di una città e l’Edenlandia è stata uno di questi . Un luogo sicuramente da preservare   per la nostra città .

 

 

 

 

 

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