La Floridiana è un complesso formato da un grande parco verde e da una villa che ospita il Museo Nazionale delle Ceramiche Duca di Martina.

La villa risale alla prima metà del XVIII secolo, quando nel 1816 Ferdinando IV di Borbone la acquistò per regalarla come residenza di villeggiatura alla moglie morganatica, Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia, a cui deve tutt’ora il nome.
Lucia Migliaccio gode anche del privilegio di avere la più grande cappella funeraria del mondo, (opera di Tito Angelini) in quanto Ferdinando IV proibì di seppellire nessuno altro nella chiesa di San Ferdinando in Piazza Trieste e Trento, ad eccezione della sua seconda moglie.

Lucia Migliaccio, vedova del Principe di Partanna Benedetto Grifeo abito’ al Palazzo Partanna in Piazza dei Martiri fino alla morte del principe avvenuta nel 1826. Palazzo che fu poi ristrutturato per Lucia Migliaccio da Antonio Nicolini su incarico di Ferdinando IV.

In seguito Ferdinando acquistò sulla collina del Vomero per se e la sua sposa morganatica Lucia Migliaccio di Floridia terreni utili all’edificazione della Villa Floridiana (1817).

Dopo l’acquisto, il sovrano incaricò l’architetto toscano Niccolini di riadattare in stile neoclassico la preesistente palazzina, e fece ampliare ed arricchire i giardini con oltre 150 specie vegetali, sotto la supervisione di Friedrich Dehnhardt, all’epoca direttore dell’Orto Botanico di Napoli. I lavori si conclusero nel 1819. A quella data, il complesso comprendeva due ville (denominate rispettivamente Villa Floridia e Villa Lucia, e separate da un vallone), un teatrino all’aperto, un tempietto circolare a colonne doriche e cupola, finte rovine, fontane, statue e serre, tutto in stile neoclassico.

La Floridiana fu poi acquistata dallo stato nel 1919, e dal 1931, nella palazzina, è esposta una delle più grandi e antiche collezioni di arti decorative europee e orientali (oltre 6000 pezzi), donata dal duca di Martina alla città di Napoli.
Don Placido de Sangro, duca di Martina, divenne noto per i festosi ricevimenti nella sua dimora di Palazzo Sirignano, insieme alla moglie contessa Spinelli di Tarsia.

Egli era appassionato collezionista di porcellane che dopo la sua morte per volontà della moglie divennero patrimonio del Museo delle Ceramiche in Villa Floridiana che è a lui intitolato.
Il parco rappresenta un grande polmone verde sulla collina del Vomero.

Vale la pena di fare una passeggiata tra i viali alberati della bella Villa per vedere questo luogo stupendo che si affaccia sul lungomare di Napoli. In questo posto romantico e rilassante possiamo sostare, tornando indietro nel tempo, nel tempietto dorico dove riposava la duchessa di Floridia e attraverso la bellissima terrazza del Belvedere ammirare uno stupendo panorama sul golfo di Napoli.

(Leggi anche LA CASINA DEL FUSARO)

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