Grande ammiratore dell’Illuminismo e dei suoi ideali di progresso e di emancipazione, egli nella sua vita ha sempre cercato di diffondere questi valori attraverso la sua scrittura, collaborando con diversi giornali e riviste, e scrivendo articoli di critica letteraria e politica.
Nato a a Napoli il 17 aprile 1813, Luigi Settembrini , era un uomo destinato ad una carriera di avvocato. La sua intera famiglia di origine era infatti dedita alla professione forense , Il nonno paterno, Vincenzo ed il padre, Raffaele era entrambi avvocati mentre la madre Francesca Vitale ,era comunque figlia di un altro avvocato,
Il padre di idee liberali, aveva vissuto il periodo della Repubblica Partenopea del 1799., e avendo partecipato attivamente ai moti rivoluzionari insieme a Domenico Cirillo , Mario Pagano e Vincenzo Russo , una volta catturato dall’esercito borbonico, venne deportato presso il carcere di Santo Stefano dove dovette scontare 14 mesi di carcere prima di tornare a Napoli.
In questo clima di ribellione al sistema vigente , Luigi fu quindi educato dal padre alle idee liberali , la qual cosa influenzò profondamente la sua vita sociale e politica . Egli è stato infatti uno dei principali rappresentanti del movimento dei “luministi” napoletani, un gruppo di intellettuali che si opposero al dominio borbonico e lavorarono per l’unificazione d’Italia.
Passata parte della sua fanciullezza a Caserta egli studiò al collegio di Maddaloni che allora aveva fama di essere uno dei migliori nel Regno delle Due Sicilie . Qui il ragazzo venne in contatto con un ambiente considerato fortemente bigotto e ipocrita, al punto da lasciare scritto nei suoi appunti proposito del collegio:
” in questo luogo gli alunni «imparano cose inutili, e non amano lo studio donde non traggono alcuna dolcezza, uscendo di collegio ignoranti ed increduli per istizza …
Tuttavia, Settembrini riconobbe nei suoi scritti anche il valore di alcuni insegnanti che esercitarono su di lui una considerevole influenza. Uno di questi fu certamente Vincenzo Amarelli, insegnante di storia, geografia e latino, che secondo Settembrini era un uomo capace di appassionare i discenti e di trasmettere loro l’amore per le materie impartite.
L’animo poetico e gentile di Settembrini fu comunque certamente influenzato in quegli anni da un compagno di collegio, Luigi de Silva, che lo avvicinò allo studio dei classici latini. Nel 1825 , i due rimasero etrambi fortemente colpiti dalle parole di un arciprete che ebbe modo di parlare durante il Giubileo e Luigi preso da un fervente spirito cattolico ed idealismo estremo , trascorse di conseguenza un periodo di ferventi rigorose pratiche religiose, dedicandosi con una certa regolarità alla preghiera ,
Il suo” fanatismo “cattolico subì successivamente una certa involuzione spirituale nel momento in cui venne in contatto con alcuni ipocriti ambienti clericali , Questo lo portò a distaccarsi dalla sua ” crisi mistica “e giungere finalmente una fede più matura .
Il padre, intanto fortemente preoccupato dal rigore e dalle ferventei pratiche religiose del figlio, aveva già provveduto alla fine del 1826, di toglierlo dal collegio e quindi inviarlo in un istituto partenopeo.
I suoi studi nella città partenopea proseguirono sereni fino a quando nel 1830 dopo la triste evento della morte di suo padre a prendersi cura di lui ed il fratello dovette provvedere l’ingegnere Filippo Giuliani, marito di una zia materna. che abitava a Caserta . Questi decise che sia lui che il fratello Giovanni dovevano intraprendere e poi completare gli studi di legge a Santa Maria di Capua.
Una volta laureato e accolto nello studio di Nicola Tucci, un amico calabrese del padre, Luigi cominciò a fare pratica e ad avvedersi piuttosto rapidamente di quanto poco si sentisse portato per il diritto e di come in mezzo a liti, clienti, carte e giudici stesse «come l’asino in mezzo ai suoni»
Resosi quindi conto di non essere portato per questa professione di avvocato, decise di dedicarsi alla scrittura e tornato a Napoli con la ferma intenzione di non toccare mai più codici e processi, si iscrisse all’università agli studi umanistici, che aveva sempre prediletto.
N,B, A Napoli in questo periodo frequentò anche la scuola di Basilio Puoti, diventando uno dei suoi allievi più stimati. In seguito continuando l’opera del suo maestro egli divenne un grande sostenitore dell’educazione fondando in città una scuola popolare per i giovani di Napoli. Egli credeva infatti che l’istruzione fosse la chiave per la liberazione del popolo e lavorò instancabilmente per diffondere la conoscenza e la cultura tra le classi più povere della città.
All’università ebbe professori illustri tra cui il filosofo Pasquale Galluppi che con le sue influenze illuministiche condizionarono non poco connoteranno le sue scelte in campo politico,
Durante questi nuovi studi universitari ebbe modo non solo di conoscere un suo futuro importane amico della sua vita (Benedetto Musolino) , con cui instaurò una fraterna amicizia, ma anche Raffaella Luigia Fucitano, una adolescente di una modesta famiglia che i genitori volevano destinare alla vita claustrale. Luigi si innamorò subito della sua dolcezza e propose subito a lei ed ai suoi genitori un matrimonio promettendo di ottenere una cattedra come professore. Una volta vinto il concorso per la cattedra di eloquennza a Catanzaro , Luigi mantendo la promessa fatta , sposò Raffaella nel 1835 e con lei si trasferì a Catanzaro dove due anni più tardi, nacque loro un figlio, Raffaele Michelangelo Tiziano Settembrini.
CURIOSITA’: A Napoli egli ancora giovanissimo venne iniziato alla Massoneria nella Loggia Figliuoli della Giovine Italia per poi divenire Maestro venerabile della Loggia La Libbia d’Oro, mentre a Catanzaro egli, entrato in contatto con gli ambienti mazziniani fondò con l’amico Musolino , la setta Figliuolidella Giovine Italia .
Venne poi l’anno 1839 e il nostro Luigi , In seguito alla sue idee politiche venne dapprima accusato e poi arrestato per essere processato e poi assolto , ma nonostante questa favorevole sentenza, egli venne comunque trattenuto arbitrariamente nel carcere napoletano di Santa Maria Apparente insieme al suo amico Musolino. Uscito di prigione e persa la cattedra , pur di sopravvivere agli stenti e la sofferenzache la sua prigionia aveva comportato, riprese ad insegnare privatamente accontentantosi di vivere una vita modesta.
Ma la sua passione politica , rimasta comunque viva , lo portò alla ripresa dei moti risorgimentali nel 1847 a scrivere e poi diffondere anonimamente la “Protesta del popolo delle Due Sicilie”, un violento atto di accusa contro il malgoverno borbonico che divenne rapidamente popolare. Sospettato come autore del libello, fu così poi costretto a fuggire rapidamente a Malta.
Tornato qualche tempo dopo a Napoli , ricevette l’incarico di capo divisione al ministero della Pubblica istruzione, che abbandonò solo solo appena due mesi per disgusto dei favoritismi e del disordine.
In seguito alla restaurazione borbonica, venne poi nuovamente arrestato nel 1849 insieme ad altri patrioti e condannato a morte nel 1851,
La sua pena venne fortunatamente poi commutata in quella dell’ergastolo. Ha trascorso il suo tempo in prigione traducendo dal greco le opere di Luciano e scrivendo alcuni ritratti di ergastolani che sono poi apparsi nella seconda parte dellea sua impotante opera “Ricordanze della mia vita ”
CURIOSITA’: Egli scrisse in quel periodo anche un breve romanzo ambientato nell’antica Grecia dal titolo I neoplatonici pubblicato postumo nel 1977 , che per l’argomento erotico omosessuale contenuto contrasta con l’immagine austera che la critica ha sempre dato dello scrittore-patriota.
La sua liberazione arrivò in modo insperato nel 1859, quando il governo borbonico decise di liberare una sessantina di detenuti politici, tra cui Settembrini, a patto che andassero in esilio in America.
Nel 1859 fu quindi avviato alla deportazione negli Stati Uniti ma il figlio Raffaele riuscì a far dirottare la nave in Irlanda a Queenstown (oggi Cobh) e poi in Inghilterra , liberando così Settembrini e altri 67 condannati (tra cui Poerio, Pironti, Sigismondo Castromediano, Silvio Spaventa, Emilio Maffei , Nivola Schiavoni , Nicola Palermo e Salvatore Faucitano. Settembrini, in quel periodo , a richiesta di Cavour, restò a Londra, tornando in Italia solo al momento dell’unificazione.
Nel 1860 , tornato in Italia divenne professore di letteratura italiana dapprima preeso l’Università di Bologna e dal 1861 professore apresso l’Università di Napoli dove in seguito divenne anche rettore.
CURIOSITA’: Un giorno durante la sua attività nell’ateneo napoletano, rammaricato per il disfacimento degli istituti e dei costumi napoletani a seguito dell’Unità d’Italia, agli studenti che si lamentarono di alcuni regolamenti e dell’iniquità nella distribuzione dei fondi scolastici, egli rispose: «Colpa d Ferdinando II ». Gli studenti stupiti gli chiesero le motivazioni ed egli replicò: «Se avesse fatto impiccare me e gli altri come me, non si sarebbe venuto a questo!».
Nel 1861 Settembrini all’Assemblea Costituente del Regno d’Italia,in seguito alla sua partecipazione attiva nella lotta per l’unità d’Italia, venne stato eletto rappresentante di Napoli all’Assemblea Costituente del Regno d’Italia e nello stesso anno pubblicò le opere di Luciano Samosata riuscendo inoltre a portare a termine il progetto che aveva abbozzato negli anni precedenti con Della letteratura italiana libri IV. Sua intenzione, dichiarata nel discorso Dello scopo civile della letteratura dell’8 aprile 1848 , era infatti quella di scrivere una storia della letteratura italiana per le generazioni di giovani post-risorgimentali. Tra il 1866 -72 , vennero pubblicati i tre volumi dell’opera le Lezioni di letteratura italiana.
Settembrini in quegli anni fu un membro attivo della comunità degli intellettuale dell’epoca, frequentando cerchie artistiche e letterarie sia di Napoli che di Firenze ma anche della Germania dove lavorò come insegnante di lingua e letteratura italiana in diverse università tedesche. Una delle caratteristiche più interessanti di Settembrini fu infatti la sua formazione multiculturale. Egli studiò sia in Italia che in Germania, conseguendo un dottorato di filosofia all’Università di Heidelberg. Questa formazione certamente gli permese di avere una visione aperta e internazionale della letteratura, un punto di vista che si riflette nella sua scrittura.
La sua attività di scrittore è stata molto ampia, spaziando dalla poesia alla prosa, dalla narrativa alla saggistica.
Durante la sua carriera, ha scritto numerosi saggi e articoli su argomenti di letteratura, filosofia e cultura, diventando una delle voci più influenti della sua generazione collaborando con riviste e giornali dell’epoca, ( “Il Caffè” e “Il Napoli”, “dell’Italia “, “de Il Piccolo ” ), nonchè direttore de Lo Stivale diventando uno dei principali esponenti dell’intellettualità napoletana dell’Ottocento.
Egli fu anche un noto oratore e un importante membro della società napoletana dell’epoca. Era molto rispettato per la sua cultura e la sua intelligenza, e la sua opera ha avuto un grande impatto sulla cultura e sulla società napoletana , Nella nostra città egli fu un importante membro attivo delle società letterarie e culturali dell’epoca, tra cui l’Accademia Pontaniana, una delle più antiche e prestigiose società letterarie italiane.
Il 6 novembrdel 1873 venne nominato senatore.
Alla sua morte, il corpo di Settembrini fu trattato con una speciale tecnica di mummificazione dallo scienziato Effisio Marini (1835-1900).
Per concludere possiamo affermare con certezza che Luigi Settembrini è stato una figura importante della cultura e della letteratura napoletana del XIX secolo. La sua lotta per la libertà e l’unità d’Italia, la sua opera letteraria e il suo impegno per l’educazione hanno lasciato un segno indelebile nella storia della città di Napoli e del paese intero.
Egli è stato un attivo sostenitore dell’unità d’Italia ed uno dei principali rappresentanti del Risorgimento italiano combattendo per l’unità e la libertà del suo paese. Il suo pensiero e la sua opera hanno certamente contribuito a plasmare il Risorgimento italiano. E’ stato infatti un membro attivo della Carboneria, un movimento segreto che mirava a rovesciare il governo borbonico e a unire l’Italia.
N.B. E’ stato un membro attivo del movimento per l’unità d’Italia, e ha lavorato a stretto contatto con alcuni dei più grandi pensatori e leader della sua generazione, tra cui Giuseppe Garibaldi e Alessandro Manzoni.
Egli è stato comunque anche un personaggio poliedrico e molto interessante . Egli non era solo uno scrittore e intellettuale di successo, era anche molto attivo nella vita sociale e politica della sua epoca.
Inoltre, Settembrini era anche un grande appassionato di musica e arte. Egli era un esperto violinista ed è stato anche un membro attivo della scena musicale napoletana del suo tempo, ma era anche un grande appassionato di scienze e tecnologie, dove scrisse diverse opere di divulgazione scientifica . Egli era inoltre anche un grande amante dell’arte e nella sua vita ha raccolto una vasta collezione di dipinti e sculture, molti dei quali sono ancora conservati nei musei di Napoli.
Come scrittore, Settembrini ha scritto numerosi romanzi, raccolte di poesie e saggi.
Tra le opere più importanti di Settembrini si possono citare “Poesie” (1838), “Pensieri e discorsi” (1849) e certamente la sua opera letteraria più importante “Le confessioni di un italiano”, un romanzo pubblicato nel 1867 che racconta la storia di un intellettuale napoletano che lotta contro il dominio borbonico e per l’unità d’Italia. Il romanzo fu un grande successo e venne tradotto in diverse lingue. Ancora oggi questa sua opera letteraria viene considerata un classico della letteratura italiana.
La sua opera invece più nota è il romanzo “Lezioni di letteratura italiana”, pubblicato nel 1853, che è stato acclamato dalla critica come una delle opere più importanti della letteratura italiana del XIX secolo. Nel romanzo, Settembrini esplora temi come la cultura, l’identità e la formazione attraverso la narrazione di una serie di lezioni di letteratura tenute da un insegnante italiano in un’università tedesca.
CURIOSITA’: Settembrini ha avuto una lunga amicizia con il poeta e scrittore Alessandro Manzoni, che ha dedicato una poesia a lui. Inoltre, ha anche avuto una relazione con la scrittrice Caterina di Cesare, con cui ha scritto alcune poesie inedite.