Eduardo Scarpetta , parallelamente alla sua famiglia ufficiale con cui abitava in via Colonna , aveva un’altra famiglia che aveva creato con Luisa De Filippo , figlia di un cognato ( quindi nipote acquisita ) e di 25 anni piu’ piccola di lui .
Da questa unione nacquero tre figli : Eduardo , Titina , e Peppino De Filippo ( mezzo teatro napoletano) che vissero in un appartamento situato al terzo piano di un piccolo palazzo di Via Bausan .
I figli ” illegittimi ” erano definiti con un pizzico di malignita’ < figli del bottone > poiche’ la madre era la sarta della compagnia di Scarpetta , nonche’ nipote di sua moglie Rosa De Filippo , la quale ben conosceva questa famiglia parallela e la tollerava .
I ragazzi erano costretti a chiamarlo zio anziche’ papa’, anche se la relazione tra zio e nipote era di dominio pubblico .
Scarpetta si recava quotidianamente in casa De Filippo e quando era fuori Napoli per lavoro portava al suo seguito anche la famiglia secondaria , avendo cura di alloggiarla poco lontano dalla propria dimora .
Il primo figlio fu la grande Titina , che debutto’ in teatro a soli 7 anni nella commedia ‘ miseria e nobilta”nella parte di Pepppeniello .
Una prestigiosa carriera la vedra’ poi da allora attrice , autrice e sceneggiatore teatrale e cinematografica . Oggi la ricordiamo in interpretazioni memorabili come quella di Filumena Marturano e nel ruolo della moglie possessiva e avara in Toto’ Peppino e i i fuorilegge .
Eduardo , il secondogenito, fu indubbiamente il piu’ famoso per la sua attivita’ di commediografo , oltre che di attore e regista.
A soli undici anni, per il suo carattere un po’ turbolento e per la scarsa propensione agli studi, venne messo nel collegio Chierchia di Napoli. Ma ciò non servì a farlo riappacificare con le istituzioni scolastiche, per cui solo due anni dopo, quando era al ginnasio, interruppe gli studi.
Continuò la sua istruzione sotto la guida del padre Eduardo che lo costringeva per due ore al giorno a leggere e ricopiare testi teatrali non disdegnando, quando capitava l’occasione, di prendere parte a lavori teatrali nei quali dimostrava una innata bravura, in modo particolare per il repertorio farsesco.
All’età di quattordici anni entrò nella compagnia di Vincenzo Scarpetta, nella quale recitò ininterrottamente per circa otto anni. In questa compagnia teatrale Eduardo fece di tutto, a cominciare dal servo di scena, all’attrezzista, al suggeritore, al trovarobe, fino a quando nel 1920 non s’impose per le sue doti recitative nei ruoli di comico primario e per la sua spiccata propensione all’inventiva.
Nel 1931 con la sorella Titina ed il fratello Peppino formò la compagnia del Teatro Umoristico, debuttando al teatro Kursaal il 25 dicembre con il capolavoro “Natale in casa Cupiello” che all’epoca era solo un atto unico.
Rimase a capo di questa compagnia fino al 1944 riscuotendo ovunque successi e consensi, diventando inoltre una vera e propria icona di Napoli.
Il suo carattere duro e scontroso lo porto’ ad un insanabile lite con il fratello Peppino ( avvenuta durante le prove teatrali al teatro Diana al Vomero ) con cui si riconcilio’ solo durante la malattia di quest’ ultimo .
La sua attivita’ si svolse in gran parte al teatro San Ferdinando di Napoli da lui stesso acquistato e ricostruito nel dopoguerra.
Autore di commedie famosissime come : Natale in casa Cupiello , Napoli milionaria , Filumene Marturano , Gli esami non finiscono mai , Uomo e galantuomo , Questi fantasmi , Le voci di dentro , Il sindaco del rione sanità’ e tante , tante altre portate in tournée in giro per il mondo .
Molte di queste commedie sono state anche trasposte in veste cinematografica con grande successo di ascolto pubblico e riconoscimento critico.
Negli ultimi anni lo videro anche regista lirico per il Don Pasquale di Donizetti rappresentato a Chicago , autore di un volume di poesie ( Einaudi ) e fondatore della scuola di Drammaturgia di Firenze .
Raccolse in vita numerosi premi e onorificenze come il premio Pirandello e due lauree honoris causa. Nel 1981 fu nominato senatore a vita .
Alla sua morte , la camera ardente venne allestita al Senato , e le sue esequie trasmesse in diretta televisiva .
Il figlio Luca De Filippo inizia prestissimo a calcare il palcoscenico teatrale . A soli sette anni il padre lo fece recitare nel ruolo di Peppeniello nella commedia Miseria e nobiltà del nonno Eduardo Scarpetta. Ma il vero debutto teatrale è a vent’anni con” Il figlio di Pulcinella “. Egli usa in quella circostanza uno pseudonimo (Luca Della Porta) , perché teme di apparire “raccomandato”. Col padre lavora sia in teatro che in tv in varie commedie eduardiane ; Filumena Marturano, Non ti pago, Il sindaco del rione Sanità, Napoli milionaria , De Pretore Vincenzo, Le bugie con le gambe lunghe, Uomo e galantuomo, Natale in casa Cupiello, Gli esami non finiscono mai, Le voci di dentro, e tante altre .
Nel 1981, quando il padre si ritira, fonda una propria compagnia teatrale, “, con cui affronta buona parte delle commedie paterne e degli Scarpetta.
Ma non e’ stato solo un attore di teatro napoletano e di classici : ha interprato ” La casa al mare ” di Vincenzo Cerami, di cui ha curato anche la regia, ” Tuttosà e Chebestia, ” L’esibizionista (testo e regia di Lina Wertmuller), ” L’amante di Harold Pinter (con Anna Galiena), ” Il suicida ” un libero adattamento di Michele Serra da Nicolaj Erdman, con regia di Armando Pugliese , ” Aspettando Godot di Samuel Beckett ” . Ha collaborato ripetutamente con Lina Wertmuller .
Protagonisa di numerosi adattamenti televisivi come : Quel negozio di Piazza Navona, Naso di cane e Mannaggia alla miseria. Nel 2010 ha ricevuto il Premio De Sica come migliore attore teatrale, anno in cui ritorna alla regia con lo spettacolo Le bugie con le gambe lunghe di Eduardo, nel ruolo del protagonista.
Peppino , terzogenito , anche lui come Eduardo non ebbe un rapporto facile con il padre Scarpetta( che era costretto a chiamare zio ) , a differenza di Titina che invece era la prediletta. Dopo i tristi anni dell’infanzia, trascorsi con una balia a Caivano, poi in collegio ed infine in casa della nonna, dopo che la famiglia si era trasferita a Roma, Peppino fu ammesso a recitare nella compagnia di Scarpetta, fin quando non ne fondò una propria, assieme ai fratelli Eduardo e Titina.
Egli si distinse dai fratelli per la sua comicita’ semplice e meno amara di quella dei suoi fratelli e dello stesso Scarpetta , che lo portera’ ad avere grande successo al cinema e in televisione . Dal suo sodalizio con Toto’ nacque la coppia di ferro del cinema italiano con 16 film di successo . In televisione ebbe grande successo come interprete della famosa maschera di “Gaetano Pappagone ” .
Scrisse un libro di ricordi biografici e familiari intitolato ” una famiglia difficile” dove affronto’ senza mezzi termini e censura i segreti di casa Scarpetta .
Il Figlio Luigi De Filippo debutta nella compagnia del padre nel 1951, e subito riscuote un successo personale.Da allora recita in tutta Italia, e all’estero. Nel 1978, fonda una sua Compagnia di Teatro, con grande successo di pubblico e critica . Presto viene identificato tra i più autorevoli depositari della grande tradizione del Teatro Napoletano contemporaneo.E’ autore di commedie di particolare successo fra cui ricordiamo “La commedia de re buffone e del buffone re”, “Storia strana su di una terrazza napoletana”, “Buffo napoletano”, “Come e perché crollò il Colosseo”, “La fortuna di nascere a Napoli”.
È interprete di circa 50 film e di vari sceneggiati televisive, e ha interpretato e diretto numerose commedie per la RAI televisione Italiana.Il Presidente della Repubblica Ciampi, nel 2005, lo ha insignito della onorificenza di Grande Ufficiale della Repubblica per particolari meriti artistici. Ultimamente ha messo in scena “La fortuna con l’effe maiuscola”, commedia scritta dallo zio Eduardo e da Armando Curcio, da lui ripresa e rappresentata con la chiara intenzione di tenere alta la bandiera del teatro di tradizione della sua famiglia.

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