Pe tutta a vita st’Omme te sta accante,
e tu, a stiente, t’accuorge che sta llà,
p’e figlie fa e tutto, e nun se vante,
e soffre spisso senza mai parlà.
E comme a S. Giuseppe, zitto e muto,
s’abbraccia a croce e fa o vulere e Dio:
fatica, prega e resta scanusciuto,
e quanno chiagnechiagne,
t’ dich’io!
Si pure tene mpietto nu dolore,
o stesso, p’a fatica, esce a matina;
p’ a famiglia, è nu martire d’ammore,
all’ufficio, a o negozio o all’officina.
Te vò bene e t’ o dice quasi maje,
te fa l’elogio, si nun staje presente;
te vase nfronte quanno a durmi’ staje;
pe’ na carezza, gode veramente.
Si te richiama, o’ ffa pè vero amore;
pè te dà gioia, soffre tutt’e’ ppene;
e ogni ghiuorno se consuma o core,
pecchè è pate, è vecchio i è piccerillo.
Salutalo quante jesci e quante tuorne,
e falle qualche vòta na carezza:
t’accuorgi ampressa ca te gira attuorne,
suspiruso e te fa na tenerezza.
O bene che fa o pate l’annasconne,
pecchè è ommoe ll’omme accussì fa:
quanne o figlio se sceta a dint’ o suonne,
quanno sposa e addeventa isso Papà.
Traduzione in inespressivo italiano
IL PADRE ( Eduardo De Filippo)
Per tutta la vita quest’Uomo ti sta accanto
E tu, a stento, t’accordi che sta là
Per i figli fa tutto, e non si vanta,
e soffre spesso senza mai parlà.
E come San Giuseppe, zitto e muto,
s’abbraccia alla sua croce e fa il voler di Dio:
fatica, prega e resta sconosciuto,
e quando piange…piange,
te lo dich’io.
Se pure tiene in petto un dolore,
lo stesso, esce a lavorà, alla mattina;
per la famiglia, è un martire d’amore,
all’ufficio, al negozio o all’officina.
Ti vuol bene e te lo dice quasi mai,
ti fa l’elogio, se tu non sei presente;
ti bacia in fronte quando a dormì stai;
per ‘na carezza, gode veramente.
Se ti richiama, lo fa per vero amore;
per darti gioia soffre tutte le pene;
e ogni giorno si consuma il cuore,
se tu non studi o lasci la via del bene.
Ogn’anno cammina assai più lento,
s’arrapa la pelle e cadono i capelli,
se lo stai a sentire lo fai contento
perché è vecchio e piccirillo.
Salutalo quando esci e quando torni,
e falle qualche volta una carezza:
t’accordi poi che ti gira intorno,
sospirando e ti fa na tenerezza.
Il bene che fa il padre lo nasconde,
perché è un uomo e un uomo così fa:
quando il figlio se sveglia nel sonno,
quando si sposa e diventa esso stesso Papà.
Bellissima vero ?
Come non pensare leggendo questa poesia ai nostri Papà .
Come non pensare al mio Papà Angelo che sicuramente ci ha lasciato troppo presto .
E a lui che i dedico queta bellissima poesia del grande Eduardo;.
Vedo infatti molto di lui in questa poesia, il suo esserci e “non esserci”; il suo lavorare con passione, e senza mai un lamento, per la famiglia e rinunciare a tanto per i figli; la sua fatica a comunicare il suo amore;
SI con te ho imparato l’amore .
Con te mi sono sempre sentito protetto , amato , guidato .
Sentivo di non essere solo . Mi sentivo in un porto sicuro in cui sapevo di potermi rifugiare . Potevo sfogare la mia rabbia , e talvolta nelle lunghe discussioni anche risponderti male ma tu eri sempre lì ad ascoltarmi , perdonarmi e a proteggermi . Con te ho capito che l’amore di un genitore è l’unico che non aspetta di essere ricambiato . Ho capito che il compito di un genitore è solo quello di amare .. sempre e comunque .. Il tuo amore mi ha accompagnato nel diventare grande . Sei stato il mio confidente , suggeritore , amico , complice …. Ho sempre sentito la tua presenza al mio fianco . I tuoi tanti piccoli gesti affettuosi , ancora oggi mi mancano . Sentire una coperta che mi copre di sera o di giorno se mi sono addormentato sul divano ancora mi manca… Con te ho capito che l’amore di un papà non è fatto da parole ma spesso é un amore silenzioso ma talmente forte e potente che alla fine non puoi non sentirlo ma puoi invece percepirlo anche a distanza di anni attraverso i suoi affettuosi piccoli gesti d’amore.Una poesia forse certamente più adatta ai padri di “una volta” che spesso condividevano poco con i figli, tutti presi al sostentamento della famiglia, senza o con poche ferie per condividere un po’ di tempo insieme, almeno d’estate; poco abituati ad esprimere palesemente il loro amore ma ai quali nulla sfuggiva della vita familiare, anche se è con la mamma che si parlava; il padre è sullo sfondo, sempre presente ma quasi non ci si accorge “che sta là”; poi lo cominci davvero a conoscere in età matura, quando anche tu diventi a tua volta padre e intenerisce il cuore vederlo invecchiare e farsi di nuovo bambino, piccirillo e sofferente .