Che belle che erano quelle domeniche .
Edenlanidia era il simbolo , l’emblema della famiglia !!!
Entravi e venivi rapito da quella magia,colori,musica e l’odore dell’immancabile irrinunciabile zucchero filato . Per i più piccoli era come entrare in UN SOGNO . Ricordo i miei figli correre dalla gioia e gridare di sbrigarci perché non volevoano perdere un attimo ma al contempo no sapevano dove cominciare tanto era vasto il parco .
La prima immancabile tappa era ovviamente il mitico trenino di Edenlandia , una tra le più antiche attrazione del parco giochi . Si trattava di una coppia di treni di diversi colori in viaggio tra diversi ambienti compltamente ricostruiti ( tra i quali ricordo il polo nord ed una casa cinese ) .Era divertentissimo, csembrava davvero a tutti noi di aver fatto il giro del mondo in quei pochi minuti.
Accanto ad esso le montagne russe che a pensare bene oggi facevano più paura per la loro sicurezza che per il percorso.
Chi può di voi invece dimenticarel’odore di olio fritto e zucchero che si sentiva appena varcavi l’ingresso del parco e passavi sotto gli archi colorati?
Si trattava della mitica graffa di Edenlandia che si scioglieva in bocca… solo a pensarla fa ancora oggi a distanza di tanto tempo , venire l’acquolina in bocca …
La sua carta unta potevi invece buttarla nel cestino a forma di maiale che si trovava sulla piccola discesa che immetteva nel parco . Al cestino-maiale appena gli davi mangiare un po’ di carta egli grugniva in maniera orrenda.
Di fronte a lui la giostra dei draghi cinesi dove ad un certo punto, dovevi darti uno slancio, alzarti in piedi e strappare il fiocco ad un grosso pallone per vincere un altro giro,. Non avete proprio idea che soddisfazione era prendere quel fiocco e vincere un giro in più.
Ed eccoci poi dinanzi ad altro gioco tra i più noti in assolutod giochi di Edenlandia : La Vecchia America dove a bordo di una piccola carovana o di cavallo su binario , si potevano riscopriree rivivere le atmosfere e le suggestioni dell’America ottocentesca del Far West. Ricordo che c’era anche la carovana degli indiani e regalavano il cappellino di cartone con la penna da indiani.
Un grande classico era anche il Galeone Pirata, che si trovava proprio nel centro di Edenlandia, ed i famosi Tronchi galleggianti dove a bordo dei quali venivi trasportato lungo un sentiero acquatico con il rischio di bagnarsi nella sua discesa finale.
Uno dei simoli del parco era comunque certamente il castello d iLord Sheidon. Per raggiungerlo bisognava attraversare, su apposite zattere, il lago di Edenlandia. Una volta raggiunto Il terribile castello veivi preso dalla paura del soffittoche si abbassava , vedevi un quadro che invecchiava, e la paurosa testa della veggente…
Divertentissimo era invce “La casa delle beffe ” una storica attrazione che permetteva di attraversare ostacoli lungo un apposito percorso …si entrava nell’ascensore che poi si bloccava…poi in un altro corridoio stretto il pavimento si muoveva..alla fine del percorso per uscire si camminava in una botte roteante..
A completare l’opera , La Taverna dei pirati, la casa degli specchi con la paura di non uscirne mai ( ognuno era convinto di aver trovato il suo sistema per uscirne ), gli intramontabili tozza-tozza (si, ok, autoscontro,) l’autopista, , i dischi volanti, la ruota panoramica , la casa delle streghe e la giostra di Dumbo donata dalla Disney negli anni settanta che prese il nome di Jumbo.
Sosta fissa, era inoltre la pesca alla paparella fortunata e ovviamente la pesca del pesciolino rosso che rappresentava il ricordo fisso della nostra presenza domenicale al parco divertimenti .
Ognuno portavo a casa sempre un pesciolino rosso!!
Bei ricordi, quelle domeniche erano per tutta la famiglia una grande festa che spesso incominciava di buon mattino visitando dapprima nella stessa giornata anche il vicino zoo, per concludersi la sera a giocare tutti insieme al booling che se ricordo bene si trovava proprio di fronte al parco.
Ovviamente la giusta domenica era quella quando non c’era il Napoli al vicino San Paolo , altrimenti quella volta ereravamo tutti lì. Allo stadio a tifare per la nostra squadra di calcio del cuore –
Certi luoghi nella nostra città sanno di bello, raccontano la memoria di una città e l’Edenlandia è stata uno di questi . Un luogo sicuramente da preservare per la nostra città .