Paolo De Matteis nacque in una piccola casa del Cilento ( Piano Vetrale ) il 9 febbraio del 1662 .Trasferitosi a Napoli in giovane età, sin da piccolo si dedicò alla pittura frequentando la bottega di Luca Giordano di cui divenne in breve tempo uno dei suoi migliori allievi.
Più tardi si recò a Roma dove, grazie al marchese del Carpio, ambasciatore del re di Spagna,e suo grande estimatore , venne presentato al pittore Giovanni Maria Morandi che lo introdusse nella Accademia di San Luca e alla vita artistica capitolina. Quando il Marchese Carpio venne nominato vicerè di Napoli egli lo seguì nella città partenopea ed entrò di nuovo alla scuola del Giordano che aveva appena lasciato Firenze. Divenne uno dei pittori maggiormente legato alla compagnia dei Gesuiti che aveva sede nella chiesa del Gesù Nuovo dove affrescò la volta della Cappella di Sant’Ignazio .
Nella nostra città dipinse per molte chiese realizzando affreschi per la chiesa Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone, la chiesa di San Ferdinando, la chiesa del Gesù Nuovo, la chiesa di San Nicola alla carità ,la chiesa di San Liborio , la chiesa di Santa Maria di Montesanto ,il soffitto della farmacia di San Martino ed il dipinto della Madonna del Carmine .
Venne soprannominato da molti con il nomignolo di ” Paoluccio della Madonnina ” e questo probabilmente per il dono di una piccola tela raffigurante la Madonna che egli aveva fatto a Papa Innocenzo XII.
Fu un grande artista e protagonista dell’arte italiana a cavallo tra seicento e settecento ,dalla personalità complessa, che visse alternando genio e sregolatezza e viaggiando molto in Italia ed all’estero, dipingendo favolosi capolavori commissionati da insigni uomini del tempo, tra i quali Papi e Re. Nella sua vita da artista girovago , lavorò a Parigi sotto la protezione di Luigi XIV , ma anche in Austria , Inghilterra e Spagna .
Particolarmente importante a tal proposito è, tra il 1690 e il 1692, l’esecuzione delle ventidue tele inviate ai gesuiti del collegio imperiale di Madrid (chiostro di S. Isidoro), probabilmente commissionate dal conte di Benavides.
In Italia lavorò in Calabria , Genova , Roma ( dove ricevette una commissione dal papa Innocenzo XIII) , Salerno ed in alcune altre città del meridione come Lecce , Taranto, Gaeta, Lucera e Cassino dove nella famosa abbazia benedettina è conservata una delle sue opere più belle ( la tela dell’Assunzione della Vergine ).Bellissimi suoi affreschi li troviamo anche nella volta della chiesa di San Sebastiano di Guardia Sanframondi ( una piccola cittadina del Beneventano ).
Il De Matteis non dimenticò mai la bellezza della sua terra che possiamo osservare da sfondo in molte delle sue tele le quali riproducono chiaramente scorci di panorami cilentani e secondo alcuni studiosi fece ritorno nel Cilento e nel suo paese natale tra il 1683 ed il 1700, per realizzare dipinti sacri, dietro commissione di illustri prelati e signorotti locali.
Morì a Napoli il 26 luglio 1728 ed è sepolto nella chiesa della Concezione al Chiatamone .