E ‘una delle zone più belle ed affascinanti di Napoli che si trova ai piedi della collina di Posillipo.
Etimologicamente il nome Margellina ( in napoletano ) deriverebbe dal latino mar jallinus, ovvero mare cristallino, da cui poi Margellina (storpiato in italiano in Mergellina ).
L’origine del nome e’ incerta : si sa che nel XIII secolo , la localita’ era chiamata Mirlinum e nel XVI secolo Mergoglino o Merguglino , termini derivati secondo alcuni dalla presenza dello Smergo ( o Mergus ) , piccolo Colombo di mare , mentre secondo altri , alternativamente , dal nome della fonte Mergogline, dal termine latino Margo ( limite , spiaggia ) , dal nome Megari , dato all’isolotto di Castel dell’Ovo o infine dal guizzare dei pesci in riva al mare.
La bellezza e la suggestione di via Caracciolo e la veduta del golfo sono state per anni meta continua di personaggi famosi che non hanno saputo resistere al suo fascino .
La passeggiata al lungomare e’ un rito ripetuto spesso da tutti i napoletani e consigliato a tutti turisti che vogliono conoscere Napoli dove rilassandosi possono ammirare indisturbati le bellezze del Golfo, il porticciolo di Mergellina, con l’attracco degli aliscafi per le isole del golfo, le tante imbarcazioni turistiche e magari prendere un aperitivo ad uno dei tanti bei chalet presenti non dimenticando di ammirare più avanti i giardini e gli alberi della Villa Comunale, con la cassa armonica, le fontane e l’acquario Dohrn,( il piu’ antico d’Europa ), dove romanticamente ci si può lasciare andare all’aristocratico “Real Passeggio ” nel cosiddetto giardino delle Tuileries napoletano.
Il lungomare, da cui si può ammirare il mare azzurro e limpido, dunque come luogo ideale per una rilassante passeggiata , tra storici edifici , belle fontane , monumenti e vecchie chiese .
Una chiesa famosa di Mergellina di antica memoria e’ quella di Santa Maria del Parto che domina il porticciolo ; essa fu costruita agli inizi del secolo XVI da Jacopo Sannazzaro ( notissimo poeta ed umanista ) .
Il terreno , sul quale il poeta costrui’ anche una torre e la sua casa gli fu donato nel 1499 dal re Federico d’Aragona tanto che sia il sovrano che il poeta vennero raffigurati sulla facciata della chiesa. All’interno dell’edificio e’ oggi venerata la Vergine , protettrice delle partorienti ; un luogo deputato per secoli ad accogliere le fanciulle in preghiera che si rivolgevano alla Madonna per avere la grazia di un figlio .
Nel 1529 , Jacopo Sannazzaro , sentendo vicina la morte , dono’ la casa , il terreno , e la chiesa ed un annesso convento , ai frati Serviti o servi di Maria , dettando anche precise volonta’ sulla propria tomba che volle fosse ornata da soggetti profani e strane decorazioni , tra cui un teschio cornuto , due amorini , le armi ed il suo stemma , oltre ad un’iscrizione che fu dettata da Pietro Bembo .
L’ interno della chiesa contiene la tomba del cardinale Carafa che pero’non custodisce i suoi resti , essendo egli poi morto a Roma .
All ‘interno della chiesa vi e’ inoltre un quadro di Leonardo da Pistoia raffigurante San Michele che da sempre e’ considerato come il ” diavolo di Mergellina ” poiche’ rappresenta un giovane bellissimo che calpesta un demonio dalla testa di una donna ; una leggenda vuole che questa tela sarebbe l’allegoria della vittoria sulla tentazione del vescovo di Ariano Diomede di Carafa , divenuto in seguito Cardinale , del quale si sarebbe innamorata Vittoria d’Avalos , aristocratica dama napoletana , novizia per qualche anno del convento di Sant’Arcangelo a Baiano , a Forcella, noto per ‘ l’allegra condotta delle varie consorelle .
Vittoria d’Avalos si invaghi’ del giovane Diomede Carafa e per vincerne il cuore si rivolse alla fattucchiera Alamanna affinche’ le procurasse un filtro d’amore.
Una volta ottenuto il filtro , la fanciulla confeziono’ con esso delle saporite zeppulelle che offri’ in dono al prelato .
Inizio ‘ cosi’ la passione e il desiderio per la bella Vittoria , di cui Diomede non riusciva a capirne la ragione fino a quando incomincio’ a sospettare di essere rimasto vittima di un sortilegio e deciso a porvi rimedio si rivolse ad un suo amico frate esperto in cose occulte .
Il frate fa dipingere da Leonardo Grazia , detto da Pistoia un quadro in cui San Michele ( di cui lui era devoto ) trafigge un demone con le fattezze di Vittoria e lo cosparge di acqua Santa e uno speciale balsamo preparato per l’occasione contro l’incantesimo.
L’ opera che pare abbia compiuto il miracolo , mostra la seguente ‘iscrizione : Fecit victoriam alleluia . ( vittoria allude chiaramente al nome della fanciulla ).
L’episodio ha dato vita nel corso dei secoli al detto popolare ” si bella e ‘ nfama comme o riavule e Margellina .”
Nei pressi dell’edificio in via Mergellina , vi era la grande villa del famoso impresario Domenico Barbaja , nella quale dimoro’ il noto compositore Gioacchino Rossini durante il suo ultimo soggiorno napoletano nel 1939.
Tra i monumenti piu’ importanti : la fontana del Sebeto che fu commissionata a Carlo Fanzago dal vicere’ Manuel Zuniga Y Fonseca nel 1635.
Dalla fontana del Sebeto ha inizio via Caracciolo , una delle piu’ belle strade di Napoli , sorta in seguito ai lavori di ampliamento della citta’ verso il mare eseguiti tra il 1869 ed il 1890 ;Inizialmente , infatti questo tratto di strada prima non esisteva, e al suo posto c’era una grande spiaggia ed il mare, che in alcuni tratti giungeva fino ai palazzi della Riviera di Chiaia e lambiva i giardini della Villa Comunale. Alla fine dell’Ottocento, in seguito a nuovi piani di sviluppo della citta’ si decise di creare una nuova strada, colmando la spiaggia, e dedicarne la memoria ad un amato ammiraglio napoletano divenuto sostenitore della rivoluzione del 1799.
Questa via porta il nome del celebre ammiraglio Francesco Caracciolo , nato nel 1752 , difensore della repubblica napoletana del 1799 che appoggio’ con le batterie delle sue navi , contro le bande armate del Cardinale Ruffo , ma che dopo la caduta della repubblica venne catturato e rinchiuso nelle carceri dei granili per essere infine processato e giustiziato dietro ordine dell’ammiraglio Orazio Nelson.
Egli fu impiccato il 20 giugno del 1799 all’albero di trinchetto della fregata Minerva , e poi sepolto nella chiesa di Santa Maria delle Catene a via Santa Lucia.
La sua casa natale , oggi demolita era a Mergellina non lontana dalla fontana del leone
Alle spalle di via Caracciolo , un grande viale realizzato sul finire dell’800, collega Piazza della Repubblica a Piazza Sannazzaro ed e’ stata da tempo intitolata ad Antonio Gramsci , ma i napoletani preferiscono tutt’ora l’antica denominazione di Viale Elena , datale inizialmente in onore della regina d’Italia.
Edifici importanti , imponenti e signorili si affacciano su questa strada ampia , non molto lunga , che nei primi anni del secolo ospito’ la sede della ” Societa’Giovani Esploratori Italiani ” , il cinema Maximum e il cinema President.
Prediletta da nobilta’e borghesia , il viale Elena fu nel 1891 per breve tempo dimora di Gabriele D’Annunzio al civico 9 ( trasformo’ l’appartamento in una serra fiorita ) e fu sede di due grandi personaggi della canzone napoletana del 900 ; Armando Gill e E. A. Mario .
Armando Gill ( pseudonomino di Michele Testa Piccolomini )e’ l’autore di note canzoni come ‘ Zampugnaro nnammurato ‘ e la notissima ‘ Come pioveva ‘ cantata in tutta Italia.
E. A. Mario (si chiamava in realta’ Giovanni Gaeta ) , invece e’ l’autore di ‘Santa Lucia luntana’ – ‘ tammurriata nera ‘ ( da lui musicata ma scritta dal consuocero Eduardo Nicolardi ) -‘ balocchi e profumi ‘ – ‘ e tante altre …..
Musico’ ‘ due Paradise’ di Ciro Parente e scrisse la famosa ‘ la leggenda del Piave’ e tante altre canzoni patriottiche , motivo per cui fu letteralmente venerato da schiere di soldati e da grandi generali e continuamente chiamato a partecipare a tutte le iniziative in ricordo dellea guerra e dei caduti .
Una lapide al civico 30 ricorda questo illustre personaggio.
Al termine di Viale Elena si apre la bella Piazza intitolata al poeta di Mergellina , Jacopo Sannazzaro.
Al centro della Piazza troneggia la fontana con la statua della sirena Partenope , leggendaria fondatrice della citta’ , che mori’ su questi lidi perche’ ignorata da Ulisse , il quale riusci’ a resistere al suo funesto canto ammaliatore; precedentemente collocata nei giardini di Piazza Garibaldi , essa fu spostata qui nel 1924 contestualmente all’apertura della galleria laziale che collega Mergellina con Fuorigrotta .
Poco lontano dalla piazza , si trova un piccolo emiciclo su via Mergellina , detto ” piazzetta del leone “conosciuta sin dai secoli scorsi per la presenza di una fonte di acqua purissima . Era inizialmente chiamata fonte Mergoglino , ( acqua del Mergoglino ) dal nome della contrada e poi denominata ” Fontana del leone ” , poiche’ l’acqua scaturisce nella sottostante vasca dalla bocca di un leone .
Alexandre Dumas scrisse che l’acqua di questa fonte era considerata la migliore della citta’, mentre re Ferdinando II mandava a prenderla per la sua mensa ed era solito portarla con se quando si allontanava da Napoli.
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