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Donna straordinaria, prima redattrice e giornalista, poi addirittura prima fondatrice di un giornale quotidiano, Matilde Serao ,figlia del giornalista Francesco e della nobile greca Paolina Bonelly, nacque nel 1856 a Patrasso, in Grecia, dove il padre si era rifugiato nel 1848 per sfuggire alle repressioni dei Borbone .

Compiuti a Napoli gli studi da maestra, si impiegò nei Telegrafi dello stato.
Intraprese poi la carriera di giornalista, prima come redattrice del Corriere del mattino di Napoli e poi a Roma, dove collaborò al Capitan Fracassa, e ad alcuni noti periodici come: Fanfulla della Domenica, Nuova Antologia , Cronaca bizantina e La Domenica letteraria .

Nel 1884 sposò Edoardo Scarfoglio, col quale fondò il Corriere di Roma, poi il Corriere di Napoli(dove creò una rubrica mondana, “Api, mosconi e vespe”, che divenne presto famosa) e quindi Il Mattino, di cui fu condirettrice fino al 1904, quando si separò dal marito e fondò, sempre a Napoli, Il Giorno, che diresse fino alla morte (firmando anche con lo pseudonimo Gibus).

Accanto a questa attività giornalistica, la Serao, appassionata di mondanita’, pettegolezzi e ricordi, amo’ scrivere e narrare una letteratura ” leggera “.
La sua opera di narratrice, comprende oltre quaranta volumi fra romanzi e novelle.

Nei suoi volumi sono rappresentati ambienti e figure della vita napoletana interpretate sia da personaggi appartenenti alle classi più’ basse del popolo, che alla più ricca società borghese. Con uno stile capace di suggestioni sono rappresentate passioni, tresche e ambizioni della società borghese e politica dell’epoca ma anche del passato.

Tra le sue opere vanno certamente ricordate: Dal vero, Piccole anime, Il romanzo della fanciulla, All’erta, sentinella!, Il paese di Cuccagna, La ballerina, Suor Giovanna della Croce, (Fantasia, La virtù di Checchina, La conquista di Roma, Vita e avventure di Riccardo Ioanna, Addio, amore! , Castigo , L’infedele Nel paese di Gesù , ricordi di un viaggio in Palestina e il fantastico ” Il ventre di Napoli “.

Matilde Serao divenne famosa in tutta Italia come scrittrice e giornalista, ricevendo plausi da personaggi famosi come Benedetto Croce (che le riconobbe una fantasia mirabilmente limpida e viva), Carducci e D’Annunzio.

Nella sua casa di Piazza Vittoria riceveva ospiti ed illustri personaggi ed era ammirata e stimata da molti grandi del tempo come Fogazzaro ed Eleonora Duse nonche’ dallo stesso Mussolini, che pur sapendola ostile al fascismo la tenne in grande considerazione almeno fino a quando dopo la pubblicazione del romanzo antibellico “Mors tua”, i rapporti tra il duce e la scrittrice si compromisero al punto da far sfumare la sua candidatura al premio Nobel che verrà poi assegnato a Grazia Deledda.

A Napoli fu notissima anche per il suo aspetto fisico, per essere grassa e tozza, dai tratti maschili, comicamente elegante, estroversa, gesticolante, sgraziata, chiassosa e non di rado volgare.
Mori’ la sera del 25 luglio del 1927, presso la sua abitazione, reclinando il capo sul foglio dove aveva appena finito di scrivere uno dei suoi articoli per “Il Giorno” .

L’ultima parola da lei scritta fu < amabile > e rimase testimonianza di cio’ che lei fu in vita .
Amata, apprezzata e nota presso tutti gli strati sociali come giornalista e scrittrice.

Co la sua morte avvenuta mentre era al lavoro alla sua scrivania, lasciò il mondo terreno, una delle figure più significative della storia del giornalismo italiano: prima fondatrice di un giornale quotidiano, ma soprattutto fondatrice di un nuovo modo di fare giornalismo, di narrazione dei fatti quotidiani.

Apprezzata da scrittori autorevoli come Carducci e Croce, nel  suo famoso libro “ Il ventre di Napoli “ pubblicato per la prima volta nel 1884, Matilde Serao ci dipinge uno ritratto profondo, complesso e per nulla conciliante della realtà partenopea a fine XIX secolo. Le carenze infrastrutturali e igieniche della città sono forti, e si fanno sentire ancora di più nei quartieri storici dove la povertà, l’arretratezza e certi malcostumi sembrano essere endemici, e la Serao ne rintraccia le cause maggiori nell’abbandono e nel disinteresse da parte dello Stato.
Il libro della Serao prende le mosse da questi luoghi in cui si diffonde una grave epidemia di colera, favorita dalle pessime condizioni dei condotti fognari e di distribuzione dell’acqua. Il sindaco della città, vista la gravità della situazione, chiede aiuto al governo di Roma in quel momento presieduto da Agostino Depretis.

Il suo ultimo romanzo pubblicato nel 1926 intitolato Mors tua è più attuale che mai.
La scrittrice denuncia infatti senza filtri in questo romanzo, la brutalità della Prima Guerra Mondiale e i suoi effetti devastanti su famiglie, giovani e società italiana .
La Serao con questo ultimo romanzo scritto prima di morire ci lascia in eredità un potente affresco antimilitarista che rompe il silenzio sulla sofferenza delle persone comuni travolte dalla guerra.
Una voce femminile lucida e coraggiosa, troppo scomoda per il tempo della sua uscita, ma oggi più attuale che mai.
Matilde Serao scava nel dolore materno, nel rimorso, nella fede tradita, e nel trauma psicologico della guerra, restituendo un messaggio profondo di pace e consapevolezza civile .
Ovviamente le posizioni da lei espresse in quest’ultimo romanzo la renderanno poi sgradita al neonato regime fascista al punto che Benito Mussolini decide di fermare la sua candidatura al Premio Nobel per la Letteratura.

ARTICOLO SCRITTO DA ANTONIO CIVETTA

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