Il Museo Gaetano Filangieri si trova nella centrale via Duomo ,cioe’  la «Via dell’Arte» o meglio ancora la  «Via dei Musei» come è stata recentemente battezzata dove sono presenti chiese e musei con un elevatissimo patrimonio culturale .
I poli museali che sono presenti in questa via sono : Museo d’Arte contemporanea DonnaREgina (M.A.D.RE)- Museo Diocesano –  il Museo del Tesoro di San Gennaro – Monumento Nazionale dei Girolamini – Il l Pio Monte della Misericordia – Il Complesso Monumentale di San Severo al Pendino, ed il  Il Museo Civico “Gaetano Filangieri “.
Ma ci sono  anche  altrettante  importanti chiese ricche di preziose opere d’arte  come Il Duomo , La chiesa dei Girolamini ,la chiesa di San Giuseppe ai Ruffi e la  chiesa di San Giorgio ai Mannesi con accanto degli importanti scavi archeologici che hanno portato alla luce un ‘antico complesso termale.

Il Museo Gaetano Filangieri ha sede nello storico quattrocentesco palazzo Como , una costruzione rinascimentale di tipo fiorentino eretto per un ricco mercante napoletano,  ripristinato ed adibito a polo museale  che  conserva collezioni d’arte applicata ,numerose sculture , una pinacoteca, una biblioteca di circa tremila antichi libri preziosi  e preziose armature insieme a  numerose vecchie armi.

 

Il palazzo durante il periodo del risanamento nella costruzione della nuova via duomo doveva o essere abbattuto definitivamente oppure  essere abbattuto e poi ricostruito spostandolo di circa 20 metri dal luogo di origine .                          Il principe Gaetano Filangieri proprietario dell’edificio ,per tutelare il prezioso palazzo ed impedirne l’abbattimento  optò per la seconda ipotesi ricostruendo per intero il vecchio palazzo e recuperando anche la splendida facciata in bugnato .

Animato da profonda passione provvide in soli 6 anni a realizzare  il ripristino e l’adeguamento museale del Palazzo, finanziando personalmente i lavori di riedificazione e scegliendo per la realizzazione di questo “sogno” i migliori architetti, ingegneri e artigiani. Donò alla struttura le sue preziose collezioni che vi trovarono abituale sede e  destinò poi alla città il palazzo  che col nome di Museo Civico Gaetano Filangieri, venne aperto al pubblico nel novembre 1888.

 

Il Museo privato inaugurato nel 1888, fu quindi fortemente voluto dal suo ideatore, Gaetano Filangieri, principe di Satriano  considerato un uomo di grande personalità, amante delle arti  e capace di raccogliere nei suoi viaggi grandi opere da  collezionare.  .

Il principe e mecenate Gaetano Filangieri, viaggiando molto per l’Europa restò affascinato dalla presenza in altre città di poli museali privati ricchi di opere provenienti da grandi collezioni con splendidi e rari oggetti.  Convinto di poter riprodurre lo stesso modello a Napoli , profuse tutto il suo impegno per cercare di  realizzare questo suo sogno nella sua città. Egli facendosi carico  dei complessi lavori di riadattamento ,trasformò, al termine dell’Ottocento, il Palazzo Como nella sede della sua personale collezione costituita da ben 2.500 pezzi, tra i quali porcellane, reperti archeologicipreziosi manoscrittidipinti ed armi. che donò al comune .

Il museo, fu molto danneggiato da un improvviso  incendio che avvenne nella villa nel 1943 museo durante la Seconda guerra mondiale , dove si trovavano  circa 2000 pezzi della collezione, distruggendone  una grande parte .  Le opere superstiti vennero radunate e sottoposte nel 1948 ad un delicato restauro. La  mutilata Collezione Filangieri, venne poi generosamente arricchita da donazioni di famiglie napoletane che consideravano quel luogo un “Museo della città per la città”.
Nel 2005 dopo anni di oblio, venne finalmente riaperto al pubblico e dopo un lungo restauro, ha riaperto finalmente anche la sala Agata Moncada, posta al primo piano del Museo e famosa per il pavimento maiolicato fatto realizzare dal Filangieri presso il Museo Scuole Officine, che fondò insieme a Palizzi e Morelli. La sala Agata contiene inoltre le porcellane della famosa Collezione Perrone, che fu donata al Museo nel dopoguerra e molti dipinti di autori napoletani di varie epoche.

 

La raccolta comprende sculture, splendidi oggetti d’arte applicata come maioliche, porcellane, abiti, tessuti, merletti , medaglie, armi ed armature , reperti archeologici  ed una ricca pinacoteca con dipinti che spaziano dal XVI al XVIII secolo e con un’ampia visione del panorama artistico napoletano, una preziosa biblioteca e tre fondi librari donati nel corso dell’ultimo cinquantennio ( D’Ambra, Acton e de Sangro) , i manoscritti della “Scienza della Legislazione” e la celebre corrispondenza del filosofo illuminista Gaetano Filangieri, suo nonno, con illustri personaggi come ad esempio Benjamin Franklin.Contiene infine  un patrimonio unico al mondo: 3280 monete d’epoca, dalla dominazione bizantina a quelle coniate dalla Zecca di Napoli, chiusa nel 1866, pochi anni dopo l’Unità d’Italia, dono di Luisa Mastroianni, vedova del medico Giovanni Bovi.

Nel 2017 e’ stato portato a termine anche  il restauro del magnifico portone del museo, disegnato dal Principe e realizzato all’epoca della costruzione da grandi ebanisti napoletani.

 

 

 

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