Oltre al complesso di cunicoli di origine greca e romana che dà vita ad una vera e propria città sotto terra, un’altra attrazione sotterranea da qualche anno si e’ aggiudicato un ruolo di primo piano nel panorama turistico partenopeo. Si tratta del Tunnel Borbonico, ossia la via strategico-militare voluta da Ferdinando II di Borbone che doveva consentire alle truppe e ovviamente a sé stesso di scappare rapidamente verso il mare a partire da palazzo Reale, qualora se ne fosse presentata l’occasione (i moti del 1848 dopotutto erano ricordo non troppo lontano).
Il Tunnel Borbonico, per lunghissimi anni abbandonato e’ un altro gioiello sotterraneo preziosa della città. L’ opera fu realizzata per volere del Re Ferdinando II di Borbone per avere un collegamento veloce tra il palazzo reale e la caserma nelle vicinanze di Piazza Vittoria .L’architetto Enrico Alvino ( al quale fu affidato l’ incarico ) aveva il compito di progettare un viadotto sotterraneo che doveva servire in caso di necessita’ .
Il percorso doveva congiungere il Palazzo Reale con piazza Vittoria, passando per Monte Echia al fine di creare una strada rapida per l’esercito borbonico in difesa della Reggia. Lo scavo partì dalla montagna in via Pace, oggi via Domenico Morelli, l’attuale accesso al tunnel, diramandosi in due gallerie parallele per circa 84 m, fino a giungere alle Cave Carafe. Da qui si continuò con un’unica galleria.
I lavori iniziarono nel ‘800 ma non furono mai portati a termine per motivi economici e politici e per l’immanente unità d’Italia che dirottò l’attenzione su altre priorità. Furono terminati solo nel 1939, quando la cava fu riutilizzata come ricovero bellico. Nel tempo infatti , il tunnel è stato adoperato come rifugio durante la seconda guerra mondiale ; in tale occasione infatti il Tunnel venne riscoperto e utilizzato come rifugio antiaereo: è qui che la popolazione di Napoli si nascondeva quando cominciava a suonare l’allarme. Capitava a volte che la gente trascorresse più giorni nascosta nel tunnel: motivo per cui venne dotato di impianto elettrico, brande per dormire, attrezzatura per cucinare e latrine per i bisogni fisiologici.
Finita la guerra il Tunnel si trasformò da rifugio antiaereo a deposito giudiziario dove trovarono riparo auto e moto sequestrate in quanto rubate o truccate, alcune delle quali sono ancora visibili. .Di quel periodo si conservano scritte sui muri, statue fasciste, e centinaia di auto e moto d’ epoca. Il luogo celato fino a poco tempo fa,e’ ora patrimonio di tutti.
Il tunnel borbonico ha due ingressi: il primo e’ in Domenico Morelli , vicino a piazza dei martiri , all’interno del parcheggio Morelli ( nominato il parcheggio piu’ bello di’ Europa ). Il secondo accesso si trova nei pressi di Piazza Plebiscito, a vico del Grottone,; da qui attraversando un vecchio ambulatorio veterinario si deve poi scendere una scalinata di circa 90 gradini.Giunti nel sottosuolo si passa attraverso le cisterne dell’antico acquedotto del Carmignano, in funzione fino al ‘800, completamente scavato a mano nel tufo sottostante la città. (è possibile visitare altre cisterne e cunicoli dell’acquedotto seguendo le visite di Napoli Sotterranea) Da qui visitando il tunnel è possibile ammirare come i napoletani lo usassero come rifugio e tutta una serie di reperti ritrovati durante gli scavi. Una parte del tunnel è stata usata come deposito giudiziario del comune ed è possibile ammirare centinaia di auto e moto d’epoca.
Gli anni ’70 videro il tunnel riempirsi di ” munnezza “. Evidentemente gli abitanti dei palazzi sovrastanti avevano ben pensato di utilizzarlo come discarica abusiva.
Per fortuna che c’è chi ha avuto la pazienza e la volontà di ripulirlo per regalarci così la possibilità di rivivere un pezzo di storia. (Associacione Culturale Borbonica Sotteranea )
Come oramai è noto il tunnel, abbandonato negli anni e usato in parte come rifugio durate la seconda guerra mondiale, è stato ripulito da detriti e macerie e trasformato dai geologi della associazione borbonica sotterranea, che adesso lo gestiscono, in uno dei percorsi sotterranei più affascinanti della nostra città
L’ Associazione ha creato una serie di bellissimi percorsi nel Tunnel Borbonico di cui uno e’ particolarmente bello e prevede un giro in zattera (assemblata nel sottosuolo) che trasporta fino a quattordici persone in un fiume a quaranta metri nelle viscere della città nel piu’ assoluto silenzio.
Il fantastico percorso, che si aggiunge a quello tradizionale a piedi, inizia in una antichissima cisterna del seicentesco acquedotto di Napoli. Da questo punto partirono, negli anni ’80, i lavori per la costruzione della Linea tranviaria rapida, la famosa LTR, poi sospesi. Del cantiere è rimasto solo il lungo tunnel abbandonato che nel tempo si è allagato e che parte da via Morelli ed arriva fino a piazza Plebiscito, sotto il palazzo della Prefettura.
Ecco quindi un’ altra grande sorpresa del nostro sottosuolo , perche’ a differenza di tante altre citta’ , la nostra risplende anche nelle proprie viscere, suggestive ,misteriose e affascinanti.
Non esiste solamente una Napoli alla luce del sole e sotto lo sguardo di milioni di persone tra cittadini e turisti ma esiste anche una Napoli celata e poco conosciuta. È la Napoli delle grotte, delle gallerie e cisterne…la Napoli sotterranea.

Al tunnel borbonico si può accedere da due diversi ingressi : il primo è in via Domenico Morelli , vicino piazza dei Martiri. Il secondo accesso si trova invece nei pressi di piazza Plebiscito , salendo verso Monte di Dio ,in vico del Grottone , dove attraverso un vecchio ambulatorio veterinaio si deve poi scendere una scalinata di cieca 90 gradini.

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