Il Palazzo Trabucco con le sue magnifiche scale, è uno splendido esempio dell’architettura settecentesca napoletana e come, molti palazzi del centro storico, è nascosto dietro vicoli e viottoli, per poi apparire improvvisamente con le sue decorazioni, squisitamente barocche.

 

Esso si trova infatti in via San Liborio, uno stretto vicolo adiacente Piazza Salvo D’Acquisto ( Piazza Carità’ ) con la quale vi imbatterete passeggiando per la nota Via Toledo . 

NB : percorrendo per tutto il suo lungo tragitto la traversa San Liborioessa vi condurrà  all’interno dei Quartieri verso la popolarissima e vivicissima zona della Pignasecca. dove da secoli si respira l’antico sapore del mercato di una volta e dove si può trovare di tutto e di più. Dagli acquafrescai ai pescivendoli e fruttivendoli urlanti, e negozi  vari con ogni ben di dio,  Il caratteristico mercaro  prese luogo nella zona quando  il mercato di Piazza Dante spari, e i vari venditori e bancarelle si spostarono qui. Nei secoli, il mercato si è poi ampliato e arricchito invadendo i marciapiedi, e popolandosi di gente proveniente da ogni posto del mondo.

CURIOSITA: In vico San Liborio nacque e visse da giovane, la famosa Filumena Marturano, resa celebre in tutto il mondo da Eduardo De Filippo in uno dei  i più toccanti e indimenticabili testi del suo teatro .

La prima costruzione del palazzo che risale al XVII secolo, era di proprietà insieme ad altre costruzioni limitrofe  di Suor Anna Maria Trabucco che dopo averle unite , le cedette tutte al fratello Tommaso a causa dei danni subiti dai fabbricati in seguito del terribile terremoto  del 1732 .

Il Conte Tommaso Trabucco che all’epoca era tesoriere della Real Marina, per ristrutturare l’edificio dai danni al fabbricato che il terremoto aveva riportato decise di conferire l’incarico della progettazione e realizzazione dei  lavori a Nicola Tagliacozzi Canale , uno degli ingegneri ed architetti più in voga dell’epoca, che mise particolare attenzione nella progettazione delle scale “alle quali dette un’impronta scenografica fatta di pieni e di vuoti grazie a pilastrini ed archi rampanti arricchiti da decorazioni a rilievo. 

L’architetto napoletano utilizzò per questo splendido palazzo monumentale, che si innalza su cinque piani di fabbrica, una facciata improntata sul magnifico portale in piperno di Antonio Saggese che sostituì quello originale .

Il portale in piperno adorno di motivi naturalistici con al di sopra una pregevole rosta in legno introduce ad un vestibolo che dà nel cortile dal quale si eleva la maestosa scala, scandita nella sua altezza da dieci aperture e da quattro coppie di colonne con capitelli. Alla maggior parte delle aperture, corrisponde un balcone le cui decorazioni, squisitamente barocche, sono il fiore all’occhiello della magnifica costruzione.

I quattro pilastri della scala e la sua facciata sono decorati con elemeni floreali e naturali, cartigli in stucco di straordinaria bellezza.

In fondo la scala a tre rampanti e tre archi aperti separati da due coppie di pilastri; le volte sui pianerottoli sono a scodella e gli archi rampanti sono a collo d’oca.

La sua posizione, purtroppo, non permette di ammirarlo in tutta la sua magnificenza pur rappresentando esso uno dei più fulgidi esempi di un barocco napoletano che precede il Rococò.

CURIOSITA’ :Nicolò Tagliacozzi Canale era all’epoca un architetto famoso per i suoi apparati da festa e fu l’inventore col Sanfelice delle scale aperte .

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