Nicola Malinconico, figlio di Andrea e fratello minore di Oronzo, entrambi pittori,di minor talento , nacque a Napoli nel 1663 e vi morì nel 1727.
Il suo apprendistato come artista lo vede , nella sua peraltro confusa biografia , comparire sia nella bottega di Andrea Belvedere che in quella di Massimo Stanzione ( dove figura anche il padre ) ma sopratutto in quella di Luca Giordano di cui divenne valido discepolo e allievo prediletto .
La stima e la fiducia che Luca Giordano nutriva in lui era infatti talmente alta da incaricarlo di importanti commissioni che egli per mancanza di tempo non poteva svolgere come accadde per esempio in occasione dei lavori da svolgere nella chiesa di Santa Maria Maggiore di Bergamo, dove, il Giordano , dopo aver spedito da Napoli dapprima una grande tela (Passaggio del mar Rosso ) , non potendo poi raccogliere l’invito ad eseguire un vasto ciclo di decorazioni, lasciò tutti i lavori all’allievo prediletto, il quale continuò a lungo anche sulla base di disegni del maestro.
Ricordato dalla critica maggiormente come pittore di Istorie , nella sua vita da artista Nicola Malinconico , grazie al suo apprendistato presso la bottega del Belvedere vanta numerose opere di natura morta . Il suo primo lavoro artistico di rilievo fu difatto proprio la famosa natura morta con pavone oggi esposta nel museo di Vienna.
La sua attività di generista poco nota alla critica, è stata comunque negli ultimi tempi ampiamente rivalutata grazie al passaggio in molte aste di numerose sue nature morte, alcune di particolare bellezza, come la citata ” Natura orta con Pavone “, una incredibile Natura morta con vaso metallico di fiori e cesta di frutta oggi esposta nel museo di Capodimonte, e due oramai noti dipinti pendant della Walters Art Gallery di Baltimora (una Natura morta con pappagallo , ed una Natura morta con coniglio ).
La sua principale attivita’ a noi giunta resta comunque quella chiesastica dove egli meglio ha espresso il suo talentosi impegnandosi nelle grandi composizioni dal respiro giordanesco .
Le sue tele più antiche furono eseguite a Montecassino in collaborazione con il Giordano e a Bergamo dove egli effettua nemerose commissioni a lui cedute dal suo maestro .
Altra sue opere note alla critica sono una Madonna con Bambino tra San Felice e San Severo per la distrutta Chiesa di San Giovanni in Porta; un San Francesco per la chiesa dei Santi Bernardo e Margherita, le tele del soffitto e l’affresco sulla facciata interna. della chiesa di Donnalbina, il Convito di Baldassarre del museo Filangieri , alcune belle decorazioni nella chiesa della Croce di Lucca ,una Natività con adorazione dei magi oggi presente a Gaeta nella chiesa di Santa Caterina ed alcune opere appartenenti a collezioni private napoletane come il Rinaldo ed Armida, il Sansone e Dalila ed un Salomone che adora gli idoli presenti in una raccolta privata di New York.
A Sorrento nel Duomo, è raffigurata la sua opera che raffigura i Santi compatrioti della diocesi, mentre nella chiesa di Santa Maria delle Grazie, è invece presente il suo dipinto “un Sogno di san Giuseppe ed un Sant’Anna, san Gioacchino e la Vergine bambina “.
A Cosenza , nella collezione Pellegrini è infine presente uno magnifico Agar nel deserto , mentre nel Museo Diocesiano di Salerno è invece presente un bel dipinto rappresentante l’Adorazione dei magi.
Suo figlio Carlo , unico tra i suoi sei figli , che ha poi intrapreso la professione del padre , pur non raggiungendo mai la stessa notorietà del padre ha comunque realizzato nella sua vita alcune opere importanti meritevoli di attenzione. Tra queste va ricordata la sua collaborazione alle nove tele della cattedrale di Gallipoli, oltre al suo affresco sulla cupola raffigurante il Martirio di Sant’Agata. Sono suoi inoltre gli affreschi per la Chiesa di San Donato a Orta di Atella raffiguranti i Fatti della Vita della Vergine, realizzati nel 1734. Due tele firmate da Carlo Malinconico sono conservate nella Chiesa di Santa Maria ad Ogni Bene dei Sette Dolori, ritraenti I Miracoli di San Pellegrino Laziosi, mentre nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Porchiano nel quartiere periferico di Ponticelli vi è un dipinto da lui firmato.