Il complesso di Sant’Andrea delle Dame è composto dalla chiesa, dal monastero e dal vicino chiostro. Le strutture  vennero fondate nel 1585 grazie a quattro nobildonne napoletane,  tutte sorelle e  figlie del ricco notaio Parascandolo (Giulia, Laura, Lucrezia e Paola).
Le sorelle dopo aver preso i voti nel 1950, decisero di erigere un convento da dedicare a Sant’Andrea che prese l’appellativo “delle Dame” proprio grazie al fatto di essere stato fondato da quattro donne.
Il progetto venne affidato a don Marco Parascandolo, fratello delle fondatrici, e a Marco Pagano mentre per la sua realizzazione vennero chiamati i migliori artigiani del tempo.
Una volta finito divenne uno splendido complesso conventuale riservato alle fanciulle aristocratiche.


Oggi ospita uno dei musei di anatomia più importanti al mondo con un patrimonio di ineguagliabile valore storico, scientifico e didattico: Il Museo Anatomico, sezione del MUSA (Complesso Museale Universitario di Scienze Mediche) della Seconda Università degli Studi di Napoli.


Il complesso sorse nel centro antico della città, proprio in corrispondenza della primitiva Agropoli greca dove si sono, con il tempo, stanziati  i conventi di San Gaudioso, Sant’Aniello, Santa Maria delle Grazie,  e Santa Maria Regina Coeli che ad un certo punto finirono per costituire tutti insieme una vera  e propria cittadella monastica.

Alla chiesa che si trova in Piazza Sant’Andrea delle dame, si accede da un magnifico androne. Esso conserva nel suo interno affreschi seicenteschi di Bellisario Corenzio e Giacinto Diano, un altare maggiore intarsiato di madreperla di Dionisio Lazzari, statue in marmo di Pietro Ghetti e un bel pavimento maiolicato del Giustiniani. La tela raffigurante il Martirio di Sant’Andrea, che immediatamente spicca ai nostri occhi racchiusa  in una cornice marmorea cinquecentesca, è opera di Giovan Filippo Criscuolo.

Il convento fu invece  soppresso durante il decennio francese e, nel 1884, chiuso al culto per diventare, nel 1891, sede della Facoltà di Medicina e Chirurgia della Seconda Università degli Studi di Napoli.

Accanto alla chiesa in Vico Luigi De Cecco si trova anche Il Chiostro di Sant’Andrea delle Dame. Il vicolo un tempo era chiamato “ Vico Settimo Cielo” ( dal nome del vescovo  africano Settimio Celio Gaudioso, che fondò l’omonimo convento di San Gaudioso).
Secondo un’antica leggenda i Sette Cieli si riferivano a quelli di un abbagliante arcobaleno dotato di una forte luce che apparve nel cielo  il 13 dicembre del 596 mentre si stava celebrando il rito funebre di Sant’Agnello, presso la chiesa di Santa Maria Intercede che diede alla folla presente  la sensazione di vedere il paradiso.
L’espressione “andare al settimo cielo” pare derivi proprio da questo evento.
Il chiostro appare circondato da pilastri in piperno sormontate da arcate ed è caratterizzato da filari di altissime palme del genere Washingtonia, che hanno la caratteristica di essere le più alte della città. Inoltre vi è un albero di canfora che si dice sia stato piantato da Gioacchino Murat in persona.

L’annesso  refettorio è chiamato  “Sala degli affreschi” perchè internamente è stato completamente dipinto da Belisario Corenzio con storie bibliche che esaltano il tema del “cibo”.

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