La storia narra che il 5 agosto del 1354, alcuni pescatori di Torre Annunziata che pescavano nelle acque presso lo scoglio di Rovigliano,al confine con Castellammare di Stabia, trovarono una cassa impigliata nelle loro reti .
Una volta recuperarata e poi aperta essi trovarono con loro grande meraviglia un busto di terracotta che raffigurava una sacra immagine di una Madonna dal colore scuro con un mantello riccamente decorato in oro.
La Madonna teneva in braccio il Cristo bambino, senza alcuna iscrizione, tale che non si sapeva che Madonna fosse.
NB. Le origini della Madonna della Neve ed il suo colore scuro hanno portato nel tempo i vari studiosi del fenomeno a pensare che le sue origini siano orientali ed in particolare di tipo bizantino .
CURIOSITA’: Le ragioni per cui è finita in mare sono ignote, magari si è trattato di una parte di carico perso da una nave, forse affondata, o ancora di un tentativo di salvarla dalla distruzione, giungendo da chissà quale paese del Mediterraneo, viste le lotte tra cristiani e islamici.
Trasportata subito a riva, subito nacque una furiosa lite con i pescatori stabiesi poiché costoro la rivendicavano affermando che il ritrovamento era avvenuto nelle acque del loro territorio .
La disputa tra le due parti accese molto gli animi dei pescatori poiche oltre all’aspetto sacro del ritrovamento a far gola vi erano anche delle preziose corone d’oro presenti sulle teste di Maria e di Cristo .
A risolvere la questione intervenne il capitano del popolo, una particolare figura di magistrato eletta ogni anno od ogni sei mesi dal popolo stesso, il quale diede ragione ai torresi. Nonostante ciò gli stabiesi si impadronirono dell’effigie, ma essi non avevano fatto i conti con il volere stesso della Madonna capace di fare dei miracoli prodogiosi.
Accade cosi che in una giornata di Gennaio particolarmente fredda, la Madonna fu ritrovata coperta di neve all’esterno della cappella dell’Annunziata, nei pressi del porto. Questo episodio suscitò grande meraviglia tra i fedeli i quali interpretarono questo segno come un evidente gesto della Madonna di voler stare a Torre Annunziata, la città dei pescatori che l’avevano salvata dalle acque.
N.B. Questo episodio fu particolarmente simbolico e significativo, poichè circa mille anni prima lo stesso giorno ( il 5 Agosto dall’anno 352 )e quindi in un mese estivo e notoriamente caldo , la Madonna andò in sogno a un patrizio di Roma, dicendogli di edificare una chiesa nel punto in cui avessero trovato, la mattina, della neve fresca; costui appena sveglio si recò dal Papa, il quale rispose di aver fatto lo stesso sogno e, contemporaneamente, giunse la notizia di una improvvisa nevicata avvenuta sul colle Esquilino.
A quel punto Papa Liberio, giudicando l’evento un fenomeno miracoloso , decise di dedicare la giornata del 4 agosto a Sancta Maria ad Nives (Santa Maria della Neve) e quindi edificare sul colle una cappella dedicata alla Madonna della Neve, sulla quale poi fu costruita la basilica di Santa Maria Maggiore dove, ogni 5 Agosto, da quel momento viene simbolicamente ripetuto il prodigio creando una nevicata di petali bianchi che cadono dalla cupola dellla cappella Paolina, per ricordare ai romani e al mondo intero la sempre vigile protezione di Maria, Madre di Cristo e di tutti noi fedeli.
N.B. La piccolla cappella rurale dell’Annunziata di Torre fu nel corso dei secoli sottoposta a vari interventi di rifacimento. Il primo vero e proprio intervento ebbe luogo nel 1520 per volere di papa Leone X; i successivi abbellimenti, si ebbero tra il 1733 e il 1788. Solo dopo Dopo l’unità d’Italia la chiesa dopo un grande rifacimento venne successivamente ampliata come appare oggi .
La Basilica Ave Gratia Plena, o santuario della Madonna della Neve venne proclamata”santissima protettrice di Ponticelli” il 29 luglio del 1788, ed oggi oltra ad essere la chiesa più importante del comune di Ponticelli e la più antica basilica della zona vesuviana è anche la Basilica ddopo il santuario della Madonna dell’Arco più ricca di opere d’arte dell’intera zona .
Secondo voci popolari succedutesi nei secoli, molti vari miracoli sono avvenuti nella zona vesuviana grazie all’intercessione della Madonna della Neve, come per esempio quello di aver messo fine a gravi epidemie (febbre petecchiale del 1817 e morbo del colera del 1836 e 1837). o fermato le incursioni dei pirati e i saccheggi alla città nel Cinquecento e nel Seicento, A tutti questi miracoli non potevano ovviamente mancare quelli legati al Vesuvio, dei quali il più famoso è quello del 22 Ottobre 1822.
Esso merita di venir raccontato : da qualche giorno il vulcano eruttava ceneri e lapilli che formavano una densa coltre che oscurava Torre Annunziata, mentre la lava minacciava di travolgerla. I fedeli invocarono allora la Madonna della Neve,e manco a farlo apposta cosa miracolosa contemporaneamente durante la processione la nube si squarciò in modo che un raggio di Sole illuminasse l’effigie e lava si arrestò.
Un’altra curiosa leggenda riguarda l’eruzione del 1906, quando, secondo i racconti dei padri degli anziani di oggi, un soldato promise a Maria della Neve di costruire un altare nel punto in cui avesse fermato la lava, che si trovava a pochi metri dal cimitero; dopo questo miracolo, la popolazione regalò pure un piccolo tempio d’argento alla Madonna, ancora oggi usato per accogliere il quadro contenente l’effigie.
Da allora il 22 Ottobre viene celebrato dalla collettività in qualità di festa votiva, e ancora oggi vengono si allestiscono per giorni bancarelle, giostre, sagre, fiere, luminarie e spettacoli pirotecnici, oltre alla messa santa ed una singolare processione per le strade principali della città con il seguente itinerario: Basilica, Piazza Giovanni XXIII, Porto, Via De Simone, Corso Vittorio Emanuele III, Piazza E. Cesaro e Corso Umberto I, angolo via Gambardella e ritorno in Basilica, attraverso Corso Umberto I, Corso Vittorio Emanuele III, via De Simone, Piazza Giovanni XXIII e ingresso in Basilica.
N.B. : Il 22 ottobre a Torre Annunziate si celebra la festa VOTIVA della Madonne della Neve cioè quella istituita come ringraziamento alla Madonna per la protezione concessa in occasione di una calamità (in passato, per esempio, un’eruzione del Vesuvio o un’epidemia), mentre il 5 agosto si celebra la festa liturgica , cioè quella religiosa ufficiale della Madonna della Neve che si celebra in tutta la Chiesa cattolica.
Note a parte :
L’evento miracoloso della neve caduta a Roma tra la notte del 4 e il 5 agosto è raffigurato sull’arcata della navata principale della Basilica della Madonne della Neve che si trova sulla strada costiera che da Napoli va a Castellammare di Stabia, nella località “Calcarola”.
La facciata e il portale di questa bellissima Basilica sono accompagnati da due colonne di ordine ionico; queste, reggono il frontone triangolare in alto. Sul lato destro della facciata, vi sono le facciatine incorporate dentro il complesso basilicale di due ulteriori luoghi di culto: l’Oratorio della Congrega di Sant’Anna e quello della Congrega del Santissimo Rosario. Il Campanile della Neve, a pianta quadrata su tre piani, presenta una torretta con la cuspide completamente maiolicata; questo elemento rappresenta la più importante testimonianza circa l’intervento barocco a cui è stata sottoposta la basilica.
La basilica, a tre navate, ospita numerose opere d’arte, come ad esempio l’artistico altare maggiore di marmo e la balaustra (entrambe le opere sono di Giuseppe Bastelli).
All’interno, inoltre, sono da ammirare le tavole cinquecentesche raffiguranti i Santi Pietro e Paolo, attribuite da alcuni studiosi ad Andrea Sabatini. Da citare anche il fonte battesimale, il Messale ottocentesco rivestito completamente in argento, la cinquecentesca statua lignea della Madonna della Neve attribuita alla scuola di Giovanni da Nola, numerose sculture lignee settecentesche (tra cui il Sant’Antonio Abate e la Santa Teresa scolpiti nel 1799 da Giuseppe Sarno Nei pennacchi del presbitero vi sono dipinti a tempera da Luigi Franciosa (1886-1946 i quattro Evangelisti (1946), in sostituzione di quelli andati completamente distrutti, del pittore Luigi Tammaro e nella conca un gruppo di angeli.
N.B. Nel suo interno è visibile quella famosa immagine mariana che è stata invocata nel corso dei secoli particolarmente in occasione delle incursioni saracene del Cinquecento, delle carestie settecentesche e delle eruzioni vesuviane del XIX secolo .
