La Chiesa dei SS. Marcellino e Festo fa parte di un più ampio complesso conventuale che include due monasteri del VII secolo dedicati ai SS. Marcellino, Pietro, Festo e Desiderio che si trovano in largo San Marcellino nel centro storico di Napoli.
Per raggiungere questo luogo dovete percorrere fino in fondo Via Paladino ( questa inizia da piazzetta Nilo, di fronte alla statua Del Nilo ) e una vola giunti alla fine di essa girare a sinistra.
Alla fine di Via Paladino visitiamo innanzitutto la chiesa del Gesù Vecchio che è stata la prima chiesa dei gesuiti a Napoli. Fu edificata nel 1554 e mostra uno stile tipicamente barocco con rivestimenti marmorei, decorazioni ed un bellissimo altare del Fanzago.
Nel tempo la chiesa si allargò dando origine alla formazione di un collegio che ebbe tra i suoi allievi anche il famoso Giambattista Vico.
Il collegio ha conservato ai due lati i suoi monumentali cortili: a destra il cortile delle statue (il nome dalla presenza dei numerosi busti che si trovano nel porticato) mentre a sinistra troviamo il chiostro del Salvatore che ospita anche un museo di scienze naturali e fisiche.
Una volta usciti dal collegio camminiamo per il vico San Marcellino e raggiungiamo Largo S. Marcellino in fondo dell’omonimo vico, che rappresenta una vera e propria oasi di silenzio.
Sul largo prospettano la facciata della chiesa, e il bel convento dei Santi Marcellino e Festo, frutto della unificazione di due antichi monasteri femminili e il fianco di quella dei Ss. Severino e Sossio.
L’interno della chiesa, a navata unica con cappelle laterali e cupola, è caratterizzato soprattutto dalle decorazioni in marmi policromi e legno che la abbelliscono.
Il luogo di culto nel 700 fu ristrutturata su progetto di Luigi Vanvitelli abbellito con opere realizzate da alcuni dei più famosi artisti attivi a Napoli in quel periodo.
L’altare maggiore fu realizzato nel 1666 da Dionisio Lazzari, ed è arricchito da statue di Lorenzo Vaccaro che rappresentano San Marcellino e San Festo. All’ingresso è posta un tela di Giuseppe Simonelli raffigurante il Passaggio del Mar Rosso, mentre gli affreschi della Cupola sono invece di Belisario Corenzio.
La chiesa, ad oggi sconsacrata, è accessibile dal Chiostro di San Marcellino ed è impiegata prevalentemente per eventi culturali.
Il suo chiostro ha la caratteristica di essere aperto su di un lato per consentire alle monache, tutte provenienti dall’alta nobiltà di godere la vista del mare.
Al centro del Chiostro il bel giardino con la vasca barocca (fontana dei Delfini).
Nel 1808 il monastero fu soppresso fino ad ospitare, un secolo più tardi, alcuni locali dell’Università degli Studi di Napoli . Nel 1932 fu poi istituito il Museo di Paleontologia, un luogo pieno di fascino dove si possono incontrare, in ampie e antiche sale, collezioni di fossili, minerali preziosi e animali antichi come lo scheletro di un dinosauro carnivoro ( Allosaurus fragilis ).