In questo articolo oggi vi parlo della storia  di un oggetto di utilizzo quotidiano per noi   italiani.

Il bidet non può infatti oggi mancare nella routine di noi italiani, Esso viene da tutti noi considerato indispensabile  a tal puntoda da non riuscire proprio  a immaginare una vita che ne sia priva.

Eppure per secoli la popolazione mondiale ne ha fatto volentieri a meno, e ancora oggi, se ci fate caso quando viaggiate in quasi tutto il mondo, le cose stanno così.

In alcuni paesi ed Hotel non sanno neanche cosa sia, e sono veramente pochi  i luoghi  che davvero ne fanno uso. L’Italia , insieme al Portogallo è chiaramente al primo posto,

N.B. In Grecia, Albania, Spagna, Italia e Portogallo, l’istallazione fu reso obbligatorio installarne almeno uno in ogni casa nel 1975. I francesi, invece, col passare degli anni hanno cominciato a rimuoverlo dalle proprie case per motivi economici, e in percentuale solo il 42% dei cittadini ne possiede uno. In Germania e in G.Bretagna l’utilizzo è rarissimo (tra il 3% e il 6%). è obbligatorio installarne almeno uno in ogni casa.

Tuttora l’Italia rimane uno degli unici paesi insieme al Portogallo che utilizzano il bidet ogni giorno nella propria routine di pulizia. In Grecia, Albania, Spagna, Italia e Portogallo, l’istallazione fu resa obbligatoria nel 1975. I francesi, invece,nonostante abbiano la paternità del bidet,  col passare degli anni hanno cominciato a rimuoverlo dalle proprie case per motivi economici, e in percentuale solo il 42% dei cittadini ne possiede uno. In Germania e in G.Bretagna l’utilizzo è rarissimo (tra il 3% e il 6%).

I primi esemplari di bidet sono infatti  comparsi in Francia tra il 1600 e il 1700, ideati da Christophe de Rosiers (anche se non sempre le fonti concordano sulla paternità di de Rosiers) che lo avrebbe installato presso la residenza del primo ministro francese. Nonostante le sue nobili, origini e il fatto che per lungo tempo sia stato un elemento presente nella reggia di Versailles (il palazzo della famiglia reale francese), il bidet non ha però mantenuto la sua popolarità in Francia, e oggi sembra essere sparito da tutte le case francesi.

CURIOSITA’; Del bidet non si conoscono con certezza né la data di origine né il nome del suo inventore. Nonostante vi siano tracce di sistemi adibiti allo stesso scopo nell’antica Roma e nel Medioevo, e nonostante si dica che la regina Maria de’ Medici lo abbia importato in Francia dall’Italia perché era in uso presso la corte dei Medici di Firenze, la prima testimonianza certa risale al 1710  proprio in Francia, a  Christophe de Rosier.

La prima testimonianza scritta, del Bidet  risale invece al 1726 al  marchese d’Argenson che  racconta per iscritto di quel  giorno  che fu ricevuto in udienza da Madame des Prix, e la trovò seduta a cavalcioni di un curioso mobile, uno strano sgabellino a forma di violino, con cui si accingeva a lavare le parti intime proprio mentre conversava con lui. Il marchese era imbarazzato e stava per andarsene, ma lei, con disinvoltura, lo invitò a rimanere. Superato l’imbarazzo, il marchese disse: «Permettete, Madame, che io possa inaugurare questa vostra pulizia». E a quanto pare poi annotò l’aneddoto nelle sue memorie, regalandoci la prima testimonianza scritta.

Ora vi faccio una curiosa domanda ….perchè questo oggetto cosi comune nelle nostre case per l’igiene intima personale  porta il nome  “bidet“ ?

Pechè porta  un nome francese e non italiano ?

Eppure molti movimenti neoborbonici raccontano addirittura che esso è nato a Napoli e la sua diffusione sia merito dei Borbone di Napoli.

Mi dispice dirlo ma il bidet non è nato  a Napoli né tantomeno esisteva nelle case napoletane ( In tutto il regno esisteva un bidet solo, quello della regina Maria Carolina). Questo oggetto fu infatti inventato in Francia e , come quello borbonico, non era altro che un recipiente di forma particolare non dotato di acqua corrente la cui prerogativa era il potersi sedere sopra.

Il bidet porta infatti un nome che in francese antico si traduce con “pony“:  una  parola che evoca infatti l’azione del cavalcare, proprio per la posizione che si assume utilizzando questo oggetto.

I primi modelli di bidet compaiono infatti  in Francia tra il XVII e il XVIII secolo, installati inizialmente nelle case dell’aristocrazia. L’invenzione si diffuse rapidamente, anche se il suo successo ebbe vita breve. L’igiene personale non era infatti la prima preoccupazione dei reali francesi: pare che il Re Sole, consigliato dai medici, non volesse lavarsi per paura di contrarre malattie, una leggenda vuole addirittura che Luigi XIV si sia immerso in una vasca da bagno solo 3 volte in tutta la sua vita, e che la tanto decantata arte profumiera francese, derivi proprio dal rifiuto nobiliare nell’utilizzo di acqua e sapone.

La novità fece inizialmente talmente scalpore che, sull’onda dell’entusiasmo, nelle case dei nobili si diffuse in fretta. Alla reggia di Versailles, nelle varie camere, se ne potevano contare più di cento esemplari, alcuni dei quali somigliavano a vere e proprie opere d’arte. Gli ebanisti fabbricavano preziosi bidet, e ciascuno dei nobili più in vista aveva il proprio modello unico. Alcuni di questi avevano anche il coperchio, come quello appartenuto all’amante di Luigi XV, Madame de Pompadour, grande fan del bidet. Era realizzato in legno di faggio e interamente scolpito e lavorato.

Chiaramente all’epoca non esisteva la stanza da bagno come la intendiamo oggi. Certi strumenti infatti si usavano nella propria camera da letto, dove si potevano trovare anche se non troppo in evidenza  una tinozza, il bidet e il vaso da notte per l’espletamento dei bisogni corporali.

Ma questo accessorio , come vi ho accennato non durò a lungo .

A quel tempo non vi era infatti molta attenzione per l’igiene. Alcune credenze religiose affermavano che lavarsi con frequenza fosse peccato, perché si era costretti a guardare e toccare le parti intime del proprio corpo. Inoltre, la posizione che si assume quando lo si adopera non veniva certo considerata tra le più caste. Allora, le credenze mediche e soprattutto religiose, convincevano le persone che lavarsi fosse un’azione peccatrice, perché questo costringeva a guardare e toccare parti del corpo peccaminose.

Secondo alcuni interessanti documenti storici, sembra che in quel periodo , le uniche persone veramente  interessate a lavarsi le parti intime erano le prostitute, che dopo ogni rapporto,ne facevano un uso frequente  per evitare le malattie veneree. Con il tempo il bidet quindi iniziò  ad essere associato a comportamenti ritenuti immorali, essendo principalmente utilizzato nelle case di tolleranza, non  a caso nei bordelli, il bidet era l’unico mobile di cui disponevano le prostitute, oltre ai letti ovviamente.

CURIOSITA’:Il bidet, a quel tempo, veniva usato anche come metodo contraccettivo, e in questo caso non solo dalle prostitute, ma anche da alcune donne aristocratiche, che avevano degli amanti e non volevano rischiare di rimanere incinte. Si credeva infatti che lavarsi subito dopo diminuisse i rischi di gravidanza. Vi erano anche donne nobili che ne facevano uso perché consapevoli delle avventure extraconiugali del proprio marito, e volevano evitare di contrarre malattie. Ma si trattava di una minima percentuale. La Chiesa lo criticò ferocemente, insinuando addirittura che venisse usato per abortire.

Questa reputazione contribuì ulteriormente a limitare la sua diffusione tra la popolazione francese. I  nobili  e le famiglie aristocratiche da quel momento incominciarono ad usare il  bidet sempre di meno e  nel giro di qualche anno molti esemplari furono smantellati.

CURIOSITA’: Dopo qualche anno esso fu quasi da tutti dimenticato  e rimasto nel tempo un oggetto di marginale importanza si decise lentamente  di eliminarlo dalle abitazioni, anche per motivi economici e di spazio. Con il trascorrere del  tempo non tutti a sapevano a cosa servisse, quell’oggetto strano che trovavavano in antiche e vecchie case , Ci  furono così dei grossi equivoci che ci hanno lasciato aneddoti divertenti. Per esempio, un rivenditore dell’epoca, non avendo capito bene a cosa servisse, lo propose al pubblico come custodia per violino, data la forma. Molti poi lo pubblicizzarono davvero in questo modo, per avere una scusa per introdurlo nonostante il divieto di alcuni preti che lo consideravano un oggetto peccaminoso. Il cardinale du Bernis fece dono a Giuliana di Santa Croce di un bidet in argento scolpito. La nobile donna, confusa e ignara della sua funzione, durante una sontuosa cena natalizia lo usò come piatto da portata per un enorme capitone.

Il bidet quindi venne in Francia  e nel resto dell’Europa associato alla prostituzione ma incurante dell’etichetta di «strumento di lavoro da meretricio» affibbiato a questo oggetto, la Regina di Napoli Maria Carolina d’Asburgo-Lorena ,su consiglio della sorella  regina di Francia Maria Antonietta (che alla reggia di Versailles era una delle poche a lavarsi davvero) , volle nella seconda metà del settecento anch’essa un bidet nel suo bagno personale alla Reggia di Caserta.

 

N.B. Anche a Maria Carolina interessava l’igiene e, affascinata dalla novità, fece installare un bidet nella sua stanza da bagno alla reggia di Caserta, in legno di mogano e bronzo dorato: il primo in Italia di cui abbiamo testimonianza certa.

Ancora oggi  alla Reggia di Caserta è  possibile ammirare il primo bidet della storia d’Italia, in tutto il suo splendore. Questo esemplare è composto da un catino in metallo dorato, appoggiato su una struttura di legno scuro decorato.

I Borbone possedevano un concetto molto avanzato di igiene personale. Nella Reggia vi era una vera e propria stanza da bagno (i mobili è possibile osservarli ancora oggi). Una vasca in granito con acqua corrente, una toilette in marmo di carrara e un elegantissimo bidet.

CURIOSITA’: Alla regina di Napoli Maria Carolina le fu esplitamente detto dalla sorella  che il bidet avrebbe potuto darle cattiva fama, essendo considerato uno strumento da prostitute, ma lei fortunatamente ignorò l’avvertimento e fece installare il bidet nella  sua stanza da bagno infischiandosene  dei pregiudizi, proprio come la sorella Maria Antonietta in Francia, criticata dai nobili per il fatto di fare il bagno. Entrambe diedero più importanza all’igiene.

Tenendo a mente che il bidet all’epoca era un oggetto estremamente raffinato, fatto su misura e quindi costoso, si poteva trovare solo nelle case dei ceti più nobili. Tra l’800 e il ‘900, infatti, testimonianze di utilizzo del bidet non ce ne sono.Nelle case degli operai o dei contadini non si trovava, e in quei rari casi veniva utilizzato come lavatoio per i panni o per lavare i piedi. Questo oggetto si è poi diffuso in maniera più frequente in Italia dopo il secondo dopoguerra.

Si narra che quando cadde il Regno delle Due Sicilie, i Savoia  che presero il potere e presto unirono l’Italia, quando arrivarono a Napoli e dovettero fare l’inventario dei beni presenti nella reggia di Caserta e  trovarono il bidet , non sapendo cosa fosse né come definirlo, lo descrissero come “uno strano oggetto a forma di chitarra”.

Sembra  che anche l’imperatrice d’Austria, Elisabetta di Baviera, detta Sissi, fosse molto aperta alle novità e all’avanguardia e forse proprio ispirata  da Maria Carolina, bisnonna di suo marito, anche  lei fece installare dei bidet nelle sue stanze da bagno, molto moderne per l’epoca. Questo in particolare era in porcellana finemente lavorata e legno pregiato.

CURIOSITA’: Napoleone Bonaparte. Pare che avesse un prezioso bidet rosso che utilizzava dopo aver cavalcato, per alleviare il prurito alle cosce e alle natiche. Ingegnoso. Lo apprezzò talmente tanto da lasciarlo in eredità al figlio, e grazie a lui tornò di nuovo popolare.

Nonostante nel ‘900 la cultura dell’igiene personale abbia fatto progressi significativi, a partire dagli anni 70, sopratutto in Francia  si è deciso di eliminarlo dalle abitazioni, anche per motivi economici e di spazio. Se dovesse capitarvi di entrare in una casa francese e di trovare un bidet, molto probabilmente significherebbe che quella casa è antecedente agli anni ‘70, e non è mai stata ristrutturata.

Ma questo non accade solo in Francia . Anche molti in molti altri Paesi del mondo trovare un bidet è raro, perché ancora oggi viene associato a un vecchio pregiudizio: quello secondo cui fosse uno strumento da prostitute. Anche se in percentuali minime, esiste comunque in diverse parti del mondo, come in America Latina. I giapponesi, invece, hanno inventato un apparecchio che unisce il water al bidet. Sembra un normale WC, ma all’occorrenza fuoriesce un getto d’acqua che serve a lavare le parti intime, con temperatura regolabile. Tra le varie funzioni, c’è anche un asciugatore ad aria.

 

 

 

 

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