Oggi vi narriamo della nostra città omaggiando un gigante del teatro  a cui Napoli deve molto, in quanto è considerato dal mondo artistico  il più grande esponente del teatro italiano del secolo scorso.
Lui nacque il 24 maggio del 1900 e insieme a Peppino e Titina rappresenta la prova vivente per cui il talento teatrale sí trasmette nel DNA dal padre ai figli .
Essi erano infatti , tutti figli naturali del grande Eduardo Scarpetta, quello de Na santarella, e della sarta della compagnia Luisa De Filippo, con cui il commediografo ebbe una relazione, come sí dice, extraconiugale. Ecco perché vennero detti “‘ figli del bottone”,

Presero quidi tutti il cognome della madre Luisa, De Filippo, che peraltro era nipote della moglie di Scarpetta, che pure si chiamava De Filippo.
Quindi i tre respirarono l’ambiente teatrale fin da bambini. Tutti e tre i fratelli iniziarono recitando nella compagnia di Vincenzo Scarpetta, figlio di Eduardo Scarpetta, e quíndi loro fratello naturale.

Egli come pochi, adottando il parlato popolare ha conferito  al napoletano la dignità della sua  lingua,  trasformando il teatro dialettale in teatro d’arte.

 

 

 

 

 

 

Eduardo, forse come nessun altro artista è stato infatti capace di ritrarre  la dolente, comica e variegata realtà napoletana. elevando  le vicende dei personaggi dei “bassi” napoletani a emblemi della vita stessa, con la sua carica di dolore e felicità, di comicità e tragedia, facendo della farsa disincantata il modo più adeguato per parlare dei guasti della vita quotidiana e delle fatiche dell’anima.

 

 

 

 

 

Con il suo ironico sorriso amaro e con la sua maschera scarna e malinconica di enorme espressività è riuscito a ben ritrarre dolori , passioni , bassezze e allegrie dell’animo umano , divenendo il più grande interprete del mondo napoletano quotidiano ed una vera e propria icona per la città.

La sua grandezza risiede nel fatto che le sue opere sono comprensibili a tutti. Non c’è italiano infatti che non conosca commedie come : Napoli Milionaria , Questi fantasmie , Il sindaco del rione Sanità  , Natale in casa Cupiello , L’oro di Napoli e sopratutto Filumena Marturano .

 

 

 

 

 

 

 

Eduardo , figlio d’arte dell’attore Eduardo Scarpetta e di Luisa De Filippo, nonché fratello degli attori Peppino e Titina, nacque  a Napoli 24 maggio 1900  in via Giovanni Bausan, .Al pari dei fratelli cominciò ben presto a calcare le tavole del palcoscenico: debuttando  sul palcoscenico con la compagnia paterna nel ruolo di ‘Peppiniello’ in “Miseria e nobiltà”(1905).


A soli undici anni, per il suo carattere un po’ turbolento e per la scarsa propensione agli studi, venne messo nel collegio Chierchia di Napoli. Ma ciò non servì a farlo riappacificare con le istituzioni scolastiche, per cui solo due anni dopo, quando era al ginnasio, interruppe gli studi.
Continuò la sua istruzione sotto la guida del padre Eduardo che lo costringeva per due ore al giorno a leggere e ricopiare testi teatrali non disdegnando, quando capitava l’occasione, di prendere parte a lavori teatrali nei quali dimostrava una innata bravura, in modo particolare per il repertorio farsesco.
All’età di quattordici anni entrò nella compagnia del fratellastro  Vincenzo Scarpetta, nella quale recitò ininterrottamente per circa otto anni. In questa compagnia teatrale Eduardo fece di tutto, a cominciare dal servo di scena, all’attrezzista, al suggeritore, al trovarobe, fino a quando nel 1920 non s’impose per le sue doti recitative nei ruoli di comico primario e per la sua spiccata propensione all’inventiva.
Nel 1931 con la sorella Titina ed il fratello Peppino formò la compagnia del Teatro Umoristico, debuttando al teatro Kursaal il 25 dicembre con il capolavoro “Natale in casa Cupiello” che all’epoca era solo un atto unico.


Rimase a capo di questa compagnia fino al 1944 riscuotendo ovunque successi e consensi, diventando inoltre una vera e propria icona di Napoli.

 

 

 

 


Il suo carattere duro e scontroso lo porto’ ad un insanabile lite con il fratello Peppino ( avvenuta durante le prove teatrali al teatro Diana al Vomero ) con cui si riconcilio’ solo durante la malattia di quest’ ultimo . I rapporti tra i due si inasprirono talmente tanto che arrivarono alla totale rottura e conseguente  scioglimento della compagnia. Ognuno dei due fondò una propria. compagnia .Titina, però, rimane con Eduardo fino al 1954.

La sua attivita’ si svolse in gran parte al teatro San Ferdinando di Napoli da lui stesso acquistato e ricostruito nel dopoguerra.
Autore di commedie famosissime come : Natale in casa Cupiello , Napoli milionaria , Filumene Marturano , Gli esami non finiscono mai , Uomo e galantuomo , Questi fantasmi , Le voci di dentro , Il sindaco del rione sanità’ e tante , tante altre portate in tournée in giro per il mondo .
Molte di queste commedie sono state anche trasposte in veste cinematografica con grande successo di ascolto pubblico e riconoscimento critico.

 

 

 

 

 

 

 

 

Da qui è un susseguirsi di interpretazioni per il grande schermo.  Tra le più significative spiccano: “Traviata ’53″(1953) di Vittorio Cottafavi, “Tempi nostri”(1954) di Alessandro Blasetti e “L’oro di Napoli”(1954) di Vittorio de Sica. Inaugura la carriera di regista con “In campagna è caduta una stella”(1940), seguiti da: “Ti conosco mascherina!”(1943), “Napoli milionaria”(1950), “Filumena Marturano”(1951), un episodio di “I sette peccati capitali”; “Marito e moglie” e “Ragazze da marito” tutti del 1952, “Napoletani a Milano”(1953), “Questi fantasmi”(1954), “Fortunella”(1957), “Il sogno di una notte di mezza sbornia”(1959), un episodio di “Oggi, domani, dopodomani”(1965) e “Spara forte, più forte … non capisco”(1966). Molti di questi film costituiscono la trasposizione cinematografica delle sue commedie teatrali. Il 26 ottobre 1981 viene nominato senatore a vita. Nel 1984 compare nello sceneggiato “Cuore”, di Luigi Comencini, tratto dal romanzo di Edmondo De Amicis. Questa interpretazione rappresenta la sua ultima apparizione sul piccolo e grande schermo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Negli ultimi anni lo videro anche regista lirico per il Don Pasquale di Donizetti rappresentato a Chicago , autore di un volume di poesie ( Einaudi ) e fondatore della scuola di Drammaturgia di Firenze

Si sposò quattro volte. Prima nel 1928 con Dorothy Pennington, ma ottene l’annullamento. Successivamente, conobbe Thea Prandi, cantante di musica leggera e componente del “Trio Primavera”. Convolarono a nozze ed ebbero  due figli. Thea morìe nel 1961 ed Eduardo si sposò infine  per la terza volta con Isabella Quarantotti.

 

 

 

 

 

 

 

Raccolse in vita numerosi premi e onorificenze come il premio Pirandello e due lauree honoris causa. Nel 1981 fu nominato senatore a vita .

Alla sua morte , la camera ardente venne allestita al Senato , e le sue esequie trasmesse in diretta televisiva .

 Eduardo De Filippo muore il 31 ottobre 1984 nella clinica romana Villa Stuart dove era stato ricoverato pochi giorni prima.

Alla sua morte , la camera ardente venne allestita al Senato , e le sue esequie trasmesse in diretta televisiva .

La sua eredità artistica è stata portata avanti degnamente dal figlio Luca.

 

 

 

 

 

 

 

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