Oggi vi narrriamo la storia  e la vicenda umana, politica e intellettuale di Lord Hamilton , un uomo dalla poliedrica personalità , capace di lascare nella nostra città una profonda traccia storica insieme alla sua compagna Lady Emma, una delle donne più belle del suo tempo , che al suo fianco conquista la corte dei Borbone e attira in città i più illustri visitatori del Grand Tour, fra cui Mozart.

Le sue straordinarie imprese editoriali, i rapporti con Ferdinando IV e Maria Carolina ,  coltivati anche grazie alla sua seconda moglie Emma, Lyon,  il cui mito è stato alimentato in tempi moderni dalla letteratura e dal cinema  e sopratutto i suoi amichevoli e rispettosi rapporti avuti con con i grandi viaggiatori internazionali, come Goethe, Mozart, William Beckford o lo zar di Russia Paolo I, lo hanno reso una delle figure più influenti della cultura europea del Settecento, come gli fu riconosciuto da istituzioni prestigiose quali la Royal Academy e la Royal Society di Londra.

William Hamilton, figlio cadetto di Lord Archibald Hamilton, “fratello di latte” di re Giorgio III d’Inghilterra, dotato di una solida formazione culturale e di una rete di relazioni sociali assai ricca, si trasferì a Napoli come ambasciatore britannico presso il Regno di Napoli nel 1764, insieme alla prima moglie Chaterine Barlow, presso la corte borbonica di Ferdinando IV di Borbone e della consorte Maria Carolina d’Asburgo.

Diplomatico, antiquario e vulcanologo, egli è stato sicuramente uno dei massimi interpreti dei suoi tempi che trovò nella Napoli «illuminata» della seconda metà del Settecento quel terreno fertile per affermare e sviluppare le sue grandi passioni: la vulcanologia, la pittura di paesaggio, la musica ed il collezionismo legato  all’ antichità greco-romana. 

Nella capitale borbonica, dove rimase fino al 1798  (quando arrivarono le truppe francesi) egli non solo studiò in termini scientifici attentamente le eruzioni del Vesuvio dando un grosso contributo alla scienza dei fenomeni bradisismici ma grazie  alla nostra città e la sua grande passione,  divenne sopratutto  uno dei maggiori collezionisti d’arte di tutti i tempi,

Le sue residenze come quella di Villa Emma a Posillipo,  villa Angelica nei pressi di Torre del Greco e soprattutto il famoso palazzo Sessa a Pizzofalcone con la sua celebre vista sul golfo, non solo erano  stipate di incredibili opere d’arte che le donavano un fascino particolare ma per oltre   trent’anni furono i teatri di una mondanità raffinata e cosmopolita.

In qualità di ambasciatore britannico, Hamilton aveva il compito di inviare un resoconto sulla situazione del Regno alla Segreteria di Stato inglese ogni dieci giorni, promuovere i rapporti commerciali fra i due Paesi e fornire supporto per tutti gli inglesi che arrivavano a Napoli, ma nonostante i suoi impegni lavorativi, egli riuscì a dedicarsi alle sue passioni, soprattutto allo studio dei vulcani, al collezionismo di oggetti antichi e alla passione per la musica.

Le sue collezioni di vasi di epoca romana divennero così famose da farlo eleggere, nel 1792, membro onorario straniero dell’Accademia Americana delle Arti e delle Scienze. Per conto della Royal Society, Hamilton venne invitato a compiere viaggi nel Regno per dedicarsi allo studio dei fenomeni vulcanici, riuscì così ad assistere e a studiare l’eruzione del Vesuvio nell’estate del 1766. Viaggiò, inoltre, in Calabria e in Sicilia, dove studiò l’attività dell’Etna al quale dedicò il trattato Observations on Mount Vesuvius, Mount Etna, and other volcanos, pubblicato per la prima volta nel 1772 e successivamente nel 1776 con l’aggiunta di numerose illustrazioni. Nel 1770 ottenne dalla Royal Society la Copley Medal, un premio come riconoscimento per i successi eccezionali ottenuti in ogni campo scientifico.

CURIOSITA’:Secondo molti studiosi Sir William  in soli pochi anni dalla sua venuta a Napoli raccolse un ‘ importante collezione di vasi di scavo e di opere d’arte che oltre che abbellire la sua  dimora , servirono allo stesso secondo i più maligni dell’epoca , sopratutto ad arricchirsi  .Secondo molti fu infatti un vorace predatore del patrimonio archeologico del Regno di Napoli rivendendo  spesso le opere da lui acquistate ad un prezzo triplicato a Londra .Un decreto del ministro Tanucci vietava tale pratica di esportare le opre di scavo all’estero ma egli era uno dei pochi a violare questo editto grazie al benestare del re Ferdinando al quale il furbo ambasciatore regalava continuamente fucili da caccia inglesi di precisione .

Come ambasciatore inglese  riuscì ad avere una notevole importanza presso la corte di Ferdinando, soprattutto grazie all’ascendente che la giovane moglie Lady Hamilton aveva sulla regina Maria Carolina.

Lord Hamilton,rimasto vedovo il 25 agosto 1782  in seguito alla morte della sua prima moglie Catherine Barlow che conobbe mentre era governatore in Giamaica, successivamente sposò Emily Lyon il 6 settembre 1791. ., una  bellissima donna molto piùgiovane di lui  di circa 40 anni che inizialmente  anni, sarebbe dovuta essere solo la sua favorita.

CURIOSITA’: Emily Lyon , ventenne, venne  mandata nel suo letto dal suo amante Charles Greville che dell’ambasciatore era  il nipote nonchè il principale erede dei suoi beni. Egli in quel periodo era afflitto dai debiti ma in compenso doveva prendere in moglie una donna ricca, Ovviamente questo  matrimonio con una ricca donna era una grande occasione da non perdere  ma per farlo deve mandare via da Londra l’ingombrante concubina. Per salvare  le sue nozze e la sua futura eredità, egli pensa a quel punto di inviare Emma a suo zio che qualche tempo prima aveva  incrociato Emma a una festa e ne era  rimasto molto colpito. Cosi facendo non solo poteva liberarsene ma addirittura  impedire che l’anziano ambasciatore, da poco vedovo, si risposi e salvare quindi  la sua futura eredità.
Ma sottovalutò Emma: lei non è una donna qualsiasi e fa perdere la testa a sir William
Hamilton che  stregato dal duo suo fascino e colpito dalla incredibile bellezza delle giovane  venne  presto  coinvolto da dirompente passione per giovane donna .  Follemente innamorato di lei , decise quindi  di convogliare a nozze  .

Lady Emma da quel momento  divenne all’epoca in breve tempo  la nuova attrazione di Palazzo Sessa ( sede dell ‘ambasciata inglese a Napoli ) frequentato da letterati ,artisti militari e splendide donne. La nuova inquilina  si mostrò un impareggiabile padrona di casa e la  sua famadi affascinante dama sofisticata,  sempre molto elegante, ammiratissima, e corteggiata da dignitari, ufficiali dell’esercito, grazie anche al ruolo che occupava Sir Hamilton a Napoli, le consentirono ben presto di conoscere la corte reale ed ad introdursi tra le dame di compagnia della regina .
Fu ben presto ammaliata da Emma anche la regina Maria Carolina d’Austria , moglie di Ferdinando I di Borbone che si innamoro’ di lei facendola divenire la sua piu’ cara amica .
Si incontrarono a Caserta: timida e impacciata, la ex cameriera; molto comprensiva e insolitamente alla mano, la sovrana, di solito fredda e compassata nella sua aureola di altera regalità. Fu feeling al primo incontro, che si concluse addirittura con un invito in terrazza per la ragazza nell’appartamento privato della regina. Da quel giorno furono inseparabili .

NB. Qualcuno come inciucio sussurava   di effusioni saffiche, di una passione della regina per la bella dama inglese e  di una amicizia che negli appartamenti reali si scioglie in carezze audaci e proibite. 

A corte tra le dame di compagnia della regina , nessuna riusciva a a spiegarsi quella grande amicizia tra persone di così diversa estrazione sociale e culturale.
Maria Carolina non aveva occhi che per la ex ballerina di taverna Emma,  che entrava ed usciva dall’appartamento privato della regina, sia a Caserta che a Napoli, come fosse casa sua, acquistando prestigio ed un potere a corte senza limiti.
La regina  Maria Carolina la onoro’ persino con la prestigiosissima croce dell’Ordine di Malta ( una delle poche donne a riceverla) .
Con una certa malizia, qualcuno insinuò addirittura che sotto ci fossero “rapporti di ambigua intimità”, che si consumavano soprattutto nella camera da bagno della regina.

La regina ed Emma erano sempre insieme , non solo a Caserta , ma anche ai party, nei ricevimenti a corte, e nelle manifestazioni ufficiali fuori dalla reggia ella sedeva sempre al fianco della regina.

CURIOSITA’: Lady Emma era  l’unica tra le dame di compagnia della regina che non era tenuta a rispettare i tre inchini abitualmente previsti alla presenza dei sovrani e la sola che non doveva ritirarsi a passi indietro.Una circostanza inusuale per una donna e per chi non ha ascendenti nobili: Emma è figlia di un fabbro, ha avuto amanti, protettori, a Londra è stata a lungo in un bordello. Ma nulla conta, solo il suo sorriso ambiguo, le spalle nude, i seni che fanno capolino da abiti che si disegna da sola.

I coniugi Hamilton erano tenti in grande considerazione alla corte borbonica a tal punto che quando nel  1798 la famiglia reale fu costretta ad allontanarsi da Napoli per recarsi a Palermo in quanto la città partenopea era sotto attacco francese. Gli Hamilton partirono con i reali alla volta della Sicilia e vi rimasero fino al 1800 quando vennero richiamati in Inghilterra e con loro anche l’ammiraglio Nelson, divenuto nel frattempo  l’amante di Lady Hamilton. I tre si trasferirono a Marton dove, fino alla morte di Lord Hamilton, sopraggiunta nel 1803, furono oggetto di numerosi pettegolezzi per il loro particolare stile di vita.

L’affascinante e splendida Emma  si rese subito protagonista nelle tante feste tenute presso la sua residenza di Palazzo Sessa,  di speciali recite per pochi eletti in cui servendosi di pochi scialli , danzando  e recitando interpretava con suo corpo strabiliante famosi personaggi storici femminili dell’antichità come Medea o Cleopatra.. Creò in tal modo quelle che lei chiamava attitudes, cioè delle esibizioni che erano un misto di posa, danza e recitazione, e che ebbero enorme successo in Europa. .
Tali Tableau vivant nei quali si esibiva ammantata solo da veli, evocando figure dell’epoca classica,
affascinarono aristocratici, artisti, scrittori, tra cui il grande Johann Wolfgang von Goethe che ne rimase incantato e persino la famiglia reale napoletana.
Le attitudes, divennero di gran moda  , e finirono per lanciare nuove tendenze nella danza in tutta Europa, nonché furono capaci di dar  moda ad un abbigliamento drappeggiato in stile greco che divenne diffuso in tutta Europa.
Le sue Attitudes  ,divennero così famose che si ritrovano pure rappresentate su preziosi servizi di finissima porcellana.

CURIOSITA’:  Greville precedentemete l’aveva fatta posare   più volte per un suo amico, il pittore e grande ritrattista George Romney ( Una tela che e’ considerata il suo capolavoro che riproduce il ritratto di  Lady Hamilton e’ oggi custodita alla National portrait gallery di Londra ).

La bella Emma fu per lui la sua musa ispiratrice : pose per lui in abiti succinti o completamente svestita, con sembianze della dea Venere, della imperatrice Cleopatra, di una baccante, della cortigiana Frine  ed anche di Maria Maddalena.

Queste tele finirono per fare  il giro dei salotti londinesi, ed ancora oggi molte sono custodite  in importanti musei e collezioni private tranne quelle dei  nudi integrali di Emma, che Sir William Hamilton acquistò a carissimo prezzo, quando divenne suo marito, per farli sparire.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Emma nei confronti del marito si mostro’ nei primi anni amorevole e assolutamente irreprensibile. Mostro’ grande devozione e gratitudine a quell’uomo che  più che un marito, fu per lei un precettore . Egli  provvide a colmare in maniera affettuosa , comprensiva , e premurosa il suo unico neo , che era la mancanza di cultura .
Emma intenta a colmare il suo difetto era in quei teneri anni tutta presa e dalle letture,e  dallo studio. Arte, letteratura, musica, danza, poesia, francese e italiano (che Emma impara in un anno) divennero nei successivi due anni  le sue grandi passioni nella casa del raffinato ed erudito collezionista marito .
La giovane ricevette cosi’ in poco tempo quell’educazione che le era stata negata dalla miseria in cui era cresciuta da bambina.

Il suo unico errore fu quello di non accontentare la voglia di Sir Hamilton nel volere un figlio , sentendosi non pronta e troppo giovane in quel momento .
Tutto quindi procedeva per il meglio fino a quando non comparve sulla scena l’ ammiraglio della flotta inglese Orazio Nelson.

Era in atto in quel periodo in Europa una guerra tra l’Inghilterra e la Francia, mentre a Napoli , la monarchia era messa in pericolo dagli echi della Rivoluzione francese.
Emma , grazie al benestare del marito , intervenne spesso negli affari politici del regno e sempre in favore del governo inglese e della sua flotta e grazie alla sua intercessione e alla sua influenza sulla regina Lord Nelson ottenne dal governo di Napoli quanto chiedeva per poter trionfare contro le flotte napoleoniche francesi ad Abukir

A presentare l’ammiraglio ad Emma fu proprio il marito che aveva una grande ammirazione per  Nelson “Sto per presentarti un ometto non troppo attraente, destinato però a stupire il mondo”, disse l’ambasciatore alla moglie.
Il fisico dell’ammiraglio lasciava certo a desiderare: esile e duro, piuttosto basso. Ma il suo fascino era irresistibile. Aveva 35 anni ed era sposato da sei. La moglie Fanny, 24 anni (2 meno di Emma), era una ragazza serena e dolcissima che viveva nel culto del marito.
Quando incontrò Lady Hamilton, era privo del braccio destro, che gli era stato amputato per una grave ferita riportata in battaglia a Tenerife.
Lady Hamilton , sempre piu’ ambiziosa vide in Nelson un uomo dal prestigio immenso che poteva certamente rafforzare la sua posizione a corte . Abilissima nella gestione dei propri sentimenti come del proprio corpo non manco’ ben presto di far follemente innamorare di se l’ ammiraglio inglese che divenne completamente dipendente dalla bella Emma.

L’ammiraglio tornò a Napoli cinque anni dopo, da eroe, dopo avere sbaragliato ad Aboukir la flotta francese. In battaglia aveva perso l’occhio destro , era privo di  un braccio , il volto parzialmente sfregiato da una sciabolata ed in piu’ aveva perso la maggior parte dei suoi denti.
Entro a Napoli accolto come un eroe e con grandi onori . I sovrani con il ministro d’Inghilterra e sua moglie si mossero in prima persona per andare ad onorarlo sulla sua nave ammiraglia della flotta inglese ” Vanguard “: l’ambasciatore Hamilton ringraziandolo da parte dell’Inghilterra e la bellissima Lady mostrandosi per lui persa d’amore .

Il primo ad accogliere e ricevere l’eroe del Nilo fu l’ambasciatore inglese, lord William Hamilton, ma molto più entusiasta fu  sua  moglie, lady Emma , che, giunta sul ponte, gettò le braccia al collo di Nelson, esclamando : “Oh Dio! E’ possibile?” stringendolo a sé in estatico rapimento.

Emma curò le sue ferite nella casa del marito e organizzò un ricevimento per festeggiare il quarantesimo compleanno di Nelson cui prese parte l’intera nobiltà napoletana, quasi duemila persone, compresi il re e la regina.
La loro reciproca ammirazione presto si  trasformo’ ,nonostante le menomazioni di Nelson , in grande passione dando così inizio ad  una delle più grandi storie d’amore della storia. La loro relazione, tollerata, da  Sir Hamilton che aveva una grande ammirazione per l’eroe di Aboukir , divenne al tempo l’oggetto di interesse e pettegolezzo dei giornali scandalistici di mezzo mondo.

Una ininterrotta serie di ricevimenti, visite ufficiali, passeggiate, gite in carrozza, e crociere alle isole del Golfo testimoniarono sempre di piu’ la loro unione .
Emma , facendo spesso mostra magnifica della sua bellezza non mancava in pubblico di pavoneggiare la sua gloria per aver vinto il vincitore di Aboukir, il quale non nascondeva di essere di lei perdutamente perso e “servo”.
Il duro combattente Nelson, divenuto amante di Emma era  completamente nelle mani di Lady Hamilton.  Lui , ritiratosi dal servizio militare ottenuto per le ferite ricevute ,visse in Ambasciata inglese e lei non mancava di esibirlo spesso come fosse un suo personale trofeo.
Il povero Lord Hamilton  visse  il tradimento di Emma e le spudorate esibizioni al braccio dell’amante con profonda amarezza ma anche con grande dignità.
Come se non bastasse doveva continuamente far fronte alle pazzesche spese che lei sosteneva e coprire i buchi delle sue frequenti e rovinose perdite ai tavoli da gioco ( la signora aveva anche il vizio del gioco).
Sir William fu costretto addirittura a vendere all’asta gran parte della sua preziosissima pinacoteca, per far fronte ai debiti di gioco della moglie.

Mentre i tre vivevano   apertamente insieme in una relazione che fece  chiacchierare tutta Napoli e  Londra ,I giornali di allora  parlavano di Emma, del suo gusto nel vestire, delle mode che lanciava e  della sua condotta scandalosa.

L’anziano ambascitore restò in dignitoso silenzio, l anche quando la pancia della trentacinquenne Emma cominciò a ingrossarsi. Partorirà due gemelle, la signora Hamilton, nel 1800: figlie di Orazio Nelson. Una delle due bimbe morì poco dopo la nascita e l’altra, in omaggio al padre, fu chiamata Horatia.

La bellezza di Lady Hamilton, il suo rapporto ambiguo con la regina Maria Carolina,  e  il suo ruolo di amante ufficiale di Orazio Nelson, contribuirono  non poco al corso degli eventi che portarono alla condanna a morte di tanti patrioti repubblicani nel 1799.

La regina si servì della Hamilton per convincere Nelson nella decisione infamante di tradimento degli accordi di capitolazione dei patrioti repubblicani, ma anche in altre occasioni  Emma si era già mostrata attiva nel soddisfare i voleri della regina, confidando nella sua bellezza, e nella condivisa lussuria.

La guerra contro la Francia continuava e quando Napoleone arrivo’ a Napoli , ai primi segni della rivolta popolare, fu proprio Emma a convincere l’ammiraglio a trasferire con la propria nave a Palermo la famiglia reale.

Nei giorni poi che seguirono la fine della Repubblica napoletana, lady Hamilton esercitò ancora una volta la sua influenza su Nelson per convincerlo, una volta ripristinata la monarchia a Napoli, ad eseguire la vendetta della regina Carolina che ottenne dal re un decreto di morte per i nobili e gli intellettuali della città che avevano aderito alla Repubblica: ne furono giustiziati 124, altri messi in prigione o esiliati.

La regina Carolina , accecata dall’odio contro i giacobini quando gli arrivo’ notizia a Palermo della capitolazione dei  castelli, e letto della promessa fatta dal cardinale Ruffo ,di rendere salva la vita ai rivoluzionari arresi , sentendo svanire così le sue vendette pregò Emma, non da regina, ma da amica, di raggiungere l’ammiraglio, che navigava allontanandosi da Napoli, per consegnare personalmente a lui una lettera sua ed un’ altra del re ma sopratutto di usare tutte le sue forze ammaliatrici per dissuadere Nelson a revocare l’infame trattato, che li svergognava .
Partendo le disse  ‘A voi, milady, noi dovremo la dignità della corona; andate sollecita; vi secondino i venti e la fortuna ‘.
Emma giunta sul vascello di Nelson, accolta con gioia per il  non atteso arrivo, presentò i fogli dati a lei dalla regina a Nelson : nella lettera della regina era scritto  “Manca il tempo a più scrivere; milady, oratrice ed amica, vi esporrà le preghiere, e le quante grazie vi rende la vostra Carolina”.
In quella del re invece conteneva un decreto che indicava : Essere rei di maestà tutti i seguaci della così detta repubblica, giudicarli una Giunta di Stato per punire i principali con la morte, i minori con la prigionia o l’esilio!
Nelson in un primo momento  per istinto di giustizia e di fede, sentì raccapriccio dell’avuto incarico; ma, vinto dalle moine dell’amata donna, l’uomo sino allora onoratissimo, non esito’ a macchiarsi di un gesto tanto vile e vergognoso.
L’ammiraglio fece tornare indietro le navi ed insieme ad Emma che rimase con lui ,  arrivato nel porto di Napoli ,  pubblico’ i decreti del re e consumò il tradimento non rispettando le condizioni di resa che garantiva salva la vita a tutti .
Venendo meno all’accordo commise un vero massacro : migliaia di cittadini vennero arrestati e molte centinaia giustiziati. Caddero cosi’ i nomi più illustri della cultura e del patriottismo napoletano ed il primo a pagare fu proprio Caracciolo che pago’ anche per l’odio che Nelson nutriva nei suoi confronti . Fu impiccato ad un pennone della sua nave ed il suo corpo fu gettato in mare.
Il suo corpo, gettato in mare , fu raccolto dai marinai , e sepolto nella chiesa della Madonna della Catena a Santa Lucia .
Il principe Francesco Caracciolo, per anni ammiraglio della flotta reale, era stato sempre in disaccordo con la regina, e la sua amatissima dama di compagnia non aveva esitato a definirlo “un napoletano rozzo, buono a nulla.

Insieme a lui furono condannati a morte molti altri personaggi illustri come , il conte Rufo Ettore Carafa, il principe Colonna, il duca di Cassano, Mario e Ferdinando Pignatelli, Domenico Cirillo, Eleonora de Fonseca Pimental , i vescovi Natale e Serrao, Gennaro Serra di Cassano, Luigia Sanfelice, il giurista Francesco Conforti, il colonnello Gabriele Manthoné, gli scrittori Vincenzo Russo e Mario Pagano, Ignazio Ciaia, Giuseppe Logoteta.

Fù in altri termini falcidiata in brevissimo tempo quella che Benedetto Croce definirà “il fiore dell’intelligenza meridionale
La cosa ancora più infame fu che per onorare Nelson della sua malefatta fu ordinata in Palermo una festa magnifica in una sala della reggia dove  l’ammiraglio, incontrato dai reali, venne incoronato di alloro .

Quando nel 1803 Lord Hamilton all’eta’ di 83 anni mori’ , Lady Hamilton, tornata Emma Lyon, dovette lasciare i lussuosi appartamenti della Ambasciata di Napoli, ( Palazzo Sessa ) con la figlia di 3 anni, per tornarsene in Inghilterra.
Il vecchio marito per vendicarsi di essere stato umiliato nei sentimenti , negli affetti di marito ma sopratutto nella sua dignita’ di uomo , penso’ bene di non lasciargli nulla ed ella parti’ alla volta dell’Inghilterra solo con degli abiti e dei gioielli che erano nei suoi scrigni.

Hamilton si prese cosi una piccola rivincita non lasciando nulla dei suoi averi alla moglie, a parte una piccola rendita ( 100 lire) assolutamente insufficiente per mantenere la sua posizione in società: un duro colpo per Emma che, come tutte le donne dell’epoca, era finanziariamente interamente dipendente dal marito.
Tutta l’eredita di Lord Hamilton  andò al nipote Greville, e al fratello .

Andò a vivere a Merton, una cittadina non lontana da Londra, in un appartamento di proprietà dell’ammiraglio Nelson che come padre della sua bambina doveva provvedere al suo sostentamento.
Ma erano problemi assillanti, per Nelson trovare mensilmente i soldi necessari per il mantenimento di Emma con figlia, oltre che della ex moglie.
Nelson (che aveva intanto divorziato dalla dolcissima Fanny) di li a poco venne richiamato in servizio per combattere nelle guerre napoleoniche .
Colpito da un tiratore scelto francese che gli perforò un polmone durante la vittoriosa battaglia di Trafalgar ottenuta contro la  flotta francese e quella spagnola , l’ammiraglio di li a poco mori’. Sopravvisse tre ore, il grande Nelson, giusto il tempo per gioire della sua ultima strepitosa vittoria.
Venne sepolto con tutti gli onori nella cattedrale di San Paolo ed a Emma devastata dal dolore, non le fu neppure permesso partecipare al grandioso funerale del suo amato che ebbe luogo nella capitale.

Nelson negli ultimi tempi della sua vita era molto preoccupato per il futuro di Emma  e di sua figlia , al punto che prima di partire per la sua ultima battaglia aveva aggiunto di sua mano un codicillo al suo testamento, raccomandando al Re e alla Nazione per cui stava andando a combattere, di provvedere ad Emma e Horatia, la figlia che lei gli aveva dato.
Per lui era un vero cruccio al punto di fare precedentemente alla sua partenza un appello scritto al governo inglese, e successivamente al re in persona , dal quale non ottenne risposta .
Le sue ultime volontà furono ignorate ed il suo appello al governo inglese, e al al re in persona , non trovarono alcuna risposta .

Nessuno, a Londra, si preoccupò di Emma ed Horatia: Emma Lyon, non essendo sposata con il defunto ammiraglio, non aveva alcun diritto alla pensione e il fratello di Nelson non volle eseguire le postille che includevano nel  testamento  anche un diritto ad Emma.
Avvilita scrisse anche alla sua vecchia amica e regina Maria Carolina, chiedendo un aiuto personale o un contributo dello Stato sotto forma di pensione. La regina le rispose con poche gelide righe: “Gentile signora, se riesce ad inviare ai competenti uffici del nostro governo qualche documento dal quale si possa dedurre il suo diritto ad una pensione qualsiasi, sarà mia cura far seguire la pratica per una sollecita attribuzione”. Anche la più “intima” delle sue grandi amiche napoletane l’aveva abbandonata. Era davvero la fine, per lei .

Morto Sir William Hamilton e morto in battaglia   l’ammiraglio Nelson , Emma rimase  smarrita, senza soldi,e schiava del gioco d’azzardo. 

Senza più la tanto celebrata bellezza che l’aveva resa famosa, e senza la sicurezza del matrimonio o di un uomo che la protegga, Emma fini per essere finanziariamente e socialmente vulnerabile. Esclusa dai salotti “bene” per la sua condizione di adultera, sola e dimenticata, precipita nei debiti e in pochi anni fu costretta a vendere non solo la piccola casa alla periferia dell’odierna Wimbledon ma  anche l’unica cosa che le era rimasta di lui: la sua uniforme.

Tornò a fare, per sopravvivere, quello che aveva fatto da ragazza, la cameriera.
Sola e infelice, Emma si diede al gioco d’azzardo dilapidando le poche fortune rimaste . A 40 anni, era completamente irriconoscibile: obesa, disfatta nel volto, spesso ubriaca. Condannata per debiti, fu anche incarcerata. Morì a 50 anni, il 15 gennaio 1815, povera e distrutta dall’alcol. Non in Inghilterra, ma a Calais, nella Francia settentrionale, dove si era rifugiata per sfuggire agli strozzini che le avevano già preso la casa, i pochi gioielli che le erano rimasti, la cassa in cui conservava i favolosi abiti indossati alla corte di Napoli e chiedevano ancora la restituzione di altro denaro. Una fine penosissima, per una donna che dalla vita aveva avuto tutto, amori, prestigio, soldi, passando in pochi anni dalle stalle alle stelle, e tutto aveva dilapidato per troppa ambizione, megalomania, e capricci.( ma sopratutto per non aver dato un figlio a Nelson che l’ avrebbe  resa erede di un intero patrimonio ).
Chissà quante volte negli ultimi anni avra’ ricordato di quando l’ambasciatore sognava un figlio e maledetto le sue risposte ” Sono ancora troppo giovane per mettere al mondo dei bambini: ci penseremo tra qualche anno”, rispondeva all’anziano marito.
La prospettiva di diventare mamma, in quegli anni, non allettava per nulla la bella Emma  che mai avrebbe immaginato una così brutta fine.
La figlia  Horatia aveva 15 anni quando la madre morì. Crescerà in un istituto per orfani di guerra. Per lei si mossero, con generosa solidarietà e tanto affetto, gli ufficiali che erano stati accanto all’eroe di Trafalgar nell’ultima sua vittoriosa battaglia.

Come avete potuto capire Lady Emma Hamilton fu all’epoca una figura carismatica e controversa, molto influente in citta’ nella vita mondana, nel dettare le nuove tendenze della moda ma anche per il suo stretto legame con la regina Maria Carolina e con l’ ammiraglio Nelson, eroe d’Inghilterra, di cui fu amante.

Ella  morì poverissima, ad appena 50 anni a Calais, ma  la sua figura si staglia abbagliante, emerge luminosa e voluttuosa dalle opere esposte nella mostra napoletanache si tiene in questi giorni ( dal  25 ottobre 2024 fino al 2 marzo 2029 , ( quindi ancora per poco tempo ) nel  grande spazioespositivo delle Gallerie d’arte d’Italia che si trova  affacciato nella vivace e centrale via Toledo.

Qui troverete non solo dei bei ritratti di Lady Emma dipinti da George Romney ( egli detiene il primato dei ritratti di lady Emma ) ma anche quello di altri autori .

Lady Hamilton infatti è stata in passato  modella. anche di Joshua Reynolds, Élisabeth- Louise Vigée-Le Brun, Johann Heinrich Schmidt, Angelica Kauffmann, Johann Heinrich Wilhelm Tischbein e altri pittori che danno vita  in questi giorni ad una galleria infinita di baccanti, vestali, sibille, Calipso, Circe, Medea, Cassandra, Maria Maddalena, santa Cecilia e ritratti in abiti contemporanei…
Emma , per i più curiosi, la ritrovate anche nelle pagine di Alexandre Dumas padre e nel romanzo di Susan Sontag  “
L’amante del Vulcano ” che narra di un amore a tre sullo sfondo della Napoli borbonica e della Rivoluzione Napoletana del 1799 rispetto alla quale l’influente lady si mostra implacabile verso i condannati.

N.B. Il volto di Emma al cinema è stato quello di Glenda Jackson, Vivien Leigh e di Michèle Mercier protagonista di un film dal titolo evocativo: «Le calde notti di lady Hamilton».

Incuriositi?

Ecco una buona occasione per fare questo fine settimana un turismo  diverso nella nostra città .  Agli Hamilton è dedicata la mostra che si svolge in questi giorni alle Gallerie d’Italia. 

 

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