La chiesa di Santa Maria della Concezione a Montecalvario, è da tutti unanimemente riconosciuta come il capolavoro
del grande poliedrico artista Domenico Antonio Vaccaro che come sappiamo abitò proprio nel quartiere di Montecalvario presso il secondo piano del palazzo del Conte di Magnocavallo .

CURIOSITÀ’ : La famiglia Magnocavallo o Magnocavalli, era originaria di Casale Monferrato, ma un ramo della famiglia, per sfuggire alla peste che imperversava nelle regioni del nord Italia, da Como si trasferì a Napoli dove il conte Ortensio Magnocavallo nel 1594 acquistò dall’Abadia di S. Maria di Regal Valle un vasto terreno, dove il conte  Francesco Magnocavallo portò a termine la costruzione del maestoso palazzo, con giardini e cappella gentilizia divenuta successivamente chiesa di Santa Maria Ognibene.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La chiesa  di Santa Maria della Concezione a Montecalvario, si trova lungo una traversa di via Toledo, chiamata “Via Concezione a Montecalvario” un tempo conosciuta come “Salita dell’Imbrecciata”, famosa per essere stata battuta su e giù per duecent’anni dai partecipanti alle processioni di Pompeo Battaglino, l’allora presidente della Regia Camera della Sommaria e sopratutto conosciuta come un tempo l’unica strada che congiungeva Via Toledo con la collina del Vomero .

L’edificio attuale sorge dove nel 1579 si trovava già un primo piccolo luogo di culto intorno al quale , tra il 1586 e il 1589 ad opera della “Congregazione dei Nobili di Montecalvario” fu poi costruito un monastero e il collegio della Concezione la cui direzione fu affidata a fra Elia da Nola .
Il monastero divenne ben presto per l’intera zona un importante punto di riferimento per le donne in difficoltà e nubili al punto che per le cronache del tempo risalenti al 1620 , esso , diretto da suor Beatrice Capano , monaca di Donnalbina , appare descritto  come “ Ritiro delle Vergini “
La chiesa venne in seguito ristrutturata ed i lavori affidati al grande maestro Domenico Antonio Vaccaro  che con la sua immensa arte e genialità creo’ avvalendosi per la circostanza anche della collaborazione degli ingegneri Giuseppe Lucchese Prezzolini e Filippo Marinelli , quello che ancora oggi viene da molti considerato uno dei più illustri esempi di architettura sacra del primo Settecento napoletano .


La chiesa , frutto dei Genio e dell’inventiva dei lavori di ristrutturazione avvenuti tra il 1714 e il 1724 del Maestro , è ancora oggi da tutti considerata il frutto della massima espressione artistica di Domenico Antonio Vaccaro , rappresentando come da lui stesso più volte  sostenuto la vera “ unita’ delle tre arti “ : la pittura , la scultura e l’architettura . Il grande artista  si cimento’ infatti nella riedificazione di questa chiesa , sia come architetto, progettando una chiesa a croce greca allungata con cupola e cappelle laterali, sia come scultore, realizzando gli altari marmorei e le decorazioni plastiche a stucco, e sia come pittore, dipingendo alcune delle tele che ornano l’interno della chiesa  Essa fu molto amata dal grande artista che fece di questa  chiesa una delle  sue massima esoressioni  artsitichea tal punto che  ancora oggi a distanza di  tanti anni viene considerata uno degli edifici più rappresentativo dello stile barocco in città ‘.

L’interno, con pianta a croce greca allungata appare inscritta in un ottagono in cui sono cui sono ben visibili tre altari e sei cappelle laterali .
La navata è coperta da una cupola decorata da magnifici stucchi opera di Giuseppe Cristiano.
Fantastici appaiono invece i disegni delle volte che assumono nei vari ambienti come vedrete forme assai diverse .
L’altare maggiore marmoreo molto bello così come il pavimento maiolicato, sono opera dell’immancabile genio di Domenico Antonio Vaccaro
Ai suoi lati troviamo gli stemmi della famiglia di suor Maria Rosalia Mercurio; mentre in alto, tra putti e angeli particolarmente belli , è posta la statua lignea settecentesca dell’Immacolata.


Le cappelle laterali custodiscono dipinti di Domenico Antonio Vaccaro, Tommaso Martini e Nicola Maria Rossi.
La chiesa , molto amata dal Vaccaro rimase chiusa nel 1889 a causa di dissesti statici e vari problemi di stabilità tamponati i quali essa venne poi affidata ai Collegi Riuniti che nel 1905 la concessero poi a loro volta all’Arciconfraternita del Santissimo Corpo di Cristo, mentre il collegio e il giardino furono inventati e affidati al Comune di Napoli che ovviamente ( avevate dubbi ? ) nel 1928, demolì il collegio per costruirvi una scuola elementare. Nel 1960, nel giardino anch’esso in parte distrutto fu realizzato un nuovo edificio destinato ad ospitare l’Opera Nazionale Maternità ed Infanzia.
La bellissima chiesa , oggi sede parrocchiale fu in seguito restaurato nel 1878 dall’architetto Loreto Colombo, per essere poi di nuovo danneggiata dal terremoto del 1980, che rese  necessari nuovi ed urgenti lavori che durarono fino al 1987.

 

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