Nel cuore del centro storico di Napoli , inglobata nel complesso dell’Istituto Don Orione si trova  la bella chiesa di Santa Maria Donnalbina . Di antica fondazione,essa  esisteva già nell’VIII secolo per poi essere ricostruita nel seicento da Bartolomeo Picchiatti e successivamente rimaneggiata da Arcangelo Guglielmelli .

 

La sua fondazione  si può ricondurre  ad Euprassia , figlia del duca di Napoli che si rinchiuse in questo luogo nei primi anni del IX secolo. Successivamente vi si aggiunsero  altre monache Benedettine  provenienti dai soppressi monasteri di Sant’Agata a Mezzocannone e di Sant’Agnello al Cerriglio, che, nel 1563, al momento della sua entrata  nel convento, portarono con loro reliquie di ogni genere, dall’ubiquitaria spina della corona di Cristo alla gruccia di sant’Agnello e finanche un pezzo di grasso di san Lorenzo, che si liquefaceva nella ricorrenza del martire ed una mammella di sant’Agata. Un repertorio che oggi può sembrare stupefacente e fantasioso, ma che all’epoca dava grande prestigio al convento

La chiesa è legata a una storia vissuta dalle tre figlie del barone di Toraldo , vissuto ai tempi di re Roberto d’Angiò che  ancora si racconta tra i vicoli di questa Napoli popolare . Si tratta di una storia , nata dalla fertile penna di Matilde Serao, delle tre sorelle Donna Romita, Donna Regina e Donna Albina . Le tre fanciulle innamoratesi dello stesso uomo, il bel Filippo Capece,  e non potendo averlo, rinunciarono all’amore prendendo i voti e fondando i tre famosi monasteri napoletani che da loro presero il nome:  Donnaregina Vecchia , Santa Maria Donnalbina,e Santa Maria Donnaromita .

L’edificio, tra i più significativi della città, testimonia un importante esempio di arte barocca in città   L’interno, a pianta con navata unica e quattro cappelle per lato  mostra importanti decorazioni in stucco, ed uno spettacolare soffitto a cassettoni in legno dorato, realizzato da Antonio Guidetti nel quale sono incastonati i grandi dipinti di Nicola Malinconico autore peraltro anche delle tele e pitture poste tra i finestroni della navata raffiguranti i santi dell’ordine benedettino e di un affresco murale sulla controfacciata purtroppo molto rovinato , che rappresenta l’Entrata di Gesù in Gerusalemme. Sulla stessa controfacciata troviamo  un organo del 1699  . La zona absidale ospita uno spettacolare altare, datato 1692 al centro del quale una volta si trovava un quadro firmato dal Simonelli  sostituito poi  nel 1892 da una statua lignea settecentesca raffigurante l’Immacolata, che fu posta in una nicchia realizzata a bella posta. Una trasformazione che non piacque a Benedetto Croce, che dalle pagine di Napoli nobilissima, con lo pseudonimo di Don Fastidio, la definì “qualche cosa tra l’ostrica di Mucchitello e il gelato alla crema”.

 

 

La zona dell’Abside  contiene inoltre una serie di opere decorative compresa la cupola ed in parte purtroppo perdute  dell’attività di Francesco  Solimena nell’ultimo decennio del Seicento. Sono dipinti che testimoniano il passaggio del Solimena dai modi barocchi e pretiani a soluzioni compositive nelle quali palpabile è il gusto classicista. Nella seconda cappella di destra troviamo anche due santi datati 1736  dipinti da Domenico Antonio Vaccaro.

 

Nel 1891 la chiesa divenne sede della confraternita dell’Immacolata del Terz’Ordine di San Francesco, dal momento che la loro piccola omonima chiesa sarebbe stata abbattuta per l’apertura di via Guglielmo Sanfelice durante il cosiddetto risanamento . La confraternita in quel’occasione  fece trasferire nella sua nuova sede il monumento funebre del compositore Giovanni Paisiello (che era loro confratello), scolpito in stile neoclassico da Angelo Viva nel 1816 e oggi visibile a sinistra dell’ingresso.

La chiesa di Donnalbina nelle sue forme eleganti e preziose che possiamo ammirare appartiene a quei piccoli gioielli dell’arte napoletana purtroppo difficilmente visitabile per anni  da parte di tutti noi essendo stata riaperta al pubblico solo di recente. Dal 1942 il monastero è affidato alla Congregazione di Don Orione, che svolge meritorie iniziative a favore di portatori di gravi handicaps fisici e psichici.

 

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