Il lago Lucrino e’stato uno dei laghi più importanti durante l’epoca romana .
In origine era molto più’ grande e separato dal mare da una sola lunga e stretta lingua di terra , la celebre via Herculanea ,costruita secondo leggenda da Ercole in occasione del suo passaggio con i buoi presi a Gerione ( decima delle dodici fatiche di Ercole ).
Era un posto incantevole , con numerose fonti termali lungo le sue sponde , uno specchio d’acqua ricco di pesci e molluschi completamente immerso in una bella zona di campagna circondato da verdi colline dove nobili famiglie romane avevano costruito sontuose ville .

Ancora oggi il luogo conserva intatta e funzionante un ‘antica fonte termale databile al II secolo : il Sudatorio di Trivoli detto ‘ Terme Stufe di Nerone ,  che si trova ai monti di una collina ( dove si trova una sorgente ancora oggi molto attiva ) che convoglia vapore caldo tramite cunicoli nelle varie stanze dove si trovano letti completamente scavati nel tufo.

Il  buon nome del lago fu associato nell’eta romana non tanto alla geografia militare del luogo , ma a quello dell’allevamento dei molluschi e alla pesca che in questo lago era abbondante e altamente remunerativa .
Sergius Orata , famoso imprenditore romano impianto’ intorno al I secolo a.C. in questo specchio d’acqua allevamenti intensivi di ostriche ( protagoniste di feste colossali ) usando un metodo di sua ideazione , grazie al quale divenne famoso in tutto il territorio romano .
Da questo lago egli ricavo’ tanta ricchezza e lustro al punto da pensare che il nome Lucrino risalga dal latino Lucrum , cioe’ guadagno .
A Orata e’ attribuita anche l’invenzione di un sistema per riscaldare gli ambienti termali . Le stanze degli ambienti termali , su sua invenzione erano fatte in maniera tale che in una doppia pavimentazione vi fossero intercapedini per il passaggio dell’acqua o dell’aria calda ( balineae pensiles ).
Sempre in epoca romana Ottaviano per difendersi dalla potente flotta di Pompeo che minacciava tutto il litorale campano avvio’ imponenti opere di ingegneria per un nuovo e più attrezzato porto in cui fu coinvolto anche il lago di Lucrino .
Nel 37 a.C., fu infatti realizzato un canale navigabile che collegava il lago d’Averno, il lago Lucrino e il mare. Su ideazione dello stratega Marco Vipsanio Agrippa, Lucrino ,fu collegato al mare mediante una diga artificiale che tagliava la via Herculanean e con il lago d’averno con un ampio canale artificiale , per realizzarvi una grandiosa struttura portuale adibita ad arsenale della flotta di Miseno (Portus Julius) . In tal modo il lago d’Averno costitui’ il bacino interno del porto mentre il lago di Lucrino in comunicazione con il mare costitui’ il bacino esterno e tutta l’area fu trasformata per l’occasione in un enorme cantiere navale .
Agrippa individuo’ nel doppio bacino dei laghi di Lucrino e dell’Averno la base per la flotta di Ottaviano e la realizzazione del progetto fu affidata all’architetto L. Cocceio Aucto .
Il progetto doveva rendere piu’agevoli gli approvvigionamenti dalla citta’ e rendere più rapidi
gli spostamenti per via terra dal porto ai piedi dell’Agropoli di Cuma.
Furono così anche aperte della vie sotterranee , una che collegava l’averno con la citta’ e un’altra che dal foro , passando dotto l’Agropoli , giungeva sotto il monte di Cuma ( dove normalmente vi si poteva approdare ).
La grotta di Cocceio lunga quasi un chilometro e alta circa 30 metri era illuminata da sei lucernari e parallelamente vi correva una conduttura per il trasporto dell’acqua al porto militare .
La cripta romana era invece lunga 180 metri con un’altezza massima di 23 metri .
L’ improvviso erompere del vulcano Nuovo cambio’ radicalmente il paesaggio ed oggi di Lucrino e del suo antico insediamento romano non restano altro che pietre sparse , sommerse nelle acque del mare o seppellite nella campagna che circonda il lago .
La creazione del monte nuovo ingatti inghiotti’ il piccolo villaggio di Tripergole che si trovava sulla sponda del lago e trasformo’ radicalmente l’intera zona . Inoltre il lento movimento bradisismico fece affondare nel mare i moli di Portus Julius e la via Herculanea riducendo di molto la grandezza del lago .
Ancora oggi possiamo ammirare tra Baia e Pozzuoli sotto la superficie del mare imponenti tracce delle strutture portuali .

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