Piazza San Domenico è una delle piazze più importanti di Napoli, ricca di storia e arte. La piazza fu voluta da Alfonso I di Napoli, a cui si deve la grande scalinata a fianco alla chiesa di San Domenico Maggiore.
La piazza prende il nome dalla chiesa , di cui si ammira la zona absidale chiusa in alto da una cornice merlata. Questa rappresenta’ solo l’ originale facciata dell’ingresso secondario della chiesa risalente al XIII secolo , mentre quello principale si trova nel vicolo accanto che prende il nome dalla chiesa
E’ uno dei luoghi piu’ significativi della città avendo avuto nei secoli molteplici ruoli , da quelli politici a quelli commerciali, finanche a quelli occulti data la vicinanza della Cappella Sansevero. Lo slargo contornato da palazzi monumentali, oltre ad ospitare la suddetta chiesa, tra le più belle della città, vede dominare al centro l’obelisco di San Domenico, scolpito da Francesco Antonio Picchiatti, eretto su volere dei napoletani come ringraziamento per essere scampati all’epidemia di peste del 1656.
La costruzione dell’obelisco venne sospesa quando aveva raggiunto la metà della sua altezza; fu ripresa nel 1737.
Il Fanzago intervenne per il rivestimento e le decorazioni in marmo e disegnando la forma piramidale della guglia , mentre Lorenzo Vaccaro e suo figlio Domenico Antonio terminarono l’ opera e le decorazioni realizzando anche la scultura in bronzo di San Domenico .
E’ ricca di marmi , bassorilievi, medaglioni e busti di santi domenicani: su tutto, campeggia la statua di S. Domenico.
Sotto la guglia furono trovati nel secolo scorso reperti dell’antica Porta Puteolana o Cumana ( perchè conduceva a Pozzuoli o a Cuma ).
Ai lati della piazza troviamo il palazzo Balzo – Petrucci del 1400 , eretto da Bertrando III Del Balzo , conte di Andria , sposo della figlia del re Carlo II d’ Angio’ Beatrice . La famiglia Del Balzo fu tra le piu ‘ potenti del regno di Napoli . Successivamente il palazzo fu acquistato da Antonello Petrucci , segretario dei re Alfonso e Ferrante d’ Aragona il quale coinvolto nella congiura dei baroni contro il re Ferrante fu fatto decapitare per la sua infedeltà. I suoi beni furono confiscati e il palazzo poi venduto alla famiglia Aquino, principi di Castiglione e poi ai governatori del Banco del Santissimo Salvatore che nel 1698 ne rovinarono l ‘ architettura cambiando la forma delle porte e delle finestre che erano a sesto acuto . Da notare il bellissimo portone sopravvissuto ad ulteriori modifiche architettoniche .
Il palazzo Saluzzo di Corigliano, oggi di proprietà dell’istituto universitario orientale, fu edificato per Giovanni de Sangro duca di Vietri nella prima meta’ del XVI secolo, fu poi acquistato dai Carafa e dai Gambacorta, finchè Agostino Saluzzo, duca di Corigliano, potente banchiere di origine genovese ne divenne proprietario nel 1727.
il palazzo de Sangro di Casacalenda del XVIII, nella seconda metà del 700 fu ampliato (demolendo la vicina chiesa paleocristiana di Santa Maria della Rotonda) è un bellissimo palazzo di stile ionico, in pietra di Sorrento su base di piperno scuro.
il palazzo de Sangro Sansevero mostra un monumentale portale con un imponente stemma in marmo . Esso costruito nella XVI secolo fu restaurato dal principe Raimondo de Sangro nella prima metà del XVIII secolo.
Il palazzo conserva uno dei monumenti più densi di opere d’arte che Napoli possegga: la Cappella Sansevero o S. Maria sella Pieta’ , detta popolarmente ” Pietatella” il cui ingresso si trova in via F. DeSanctis n. 19 .