La piazza sorge antistante il piu’ grande castello del mediterraneo , che i napoletani chiamano Maschio Angioino, mentre il suo nome originale e’ Castelnuovo , per distinguerlo dal vecchio Castel dell’Ovo e forse anche da Castelcapuano.
Si chiama ‘Maschio ‘ perche’ con tale nome viene indicato il torrione piu’ importante di un castello e per traslato e’ da intendersi ‘ castello ‘, mentre ‘Angioino ‘ perche’ fu fatto edificare da Carlo I di’ Angio’.
La grande, bellissima piazza ,si allunga dinanzi al castello lievemente degradante verso il mare dove con giustificata arroganza si mostra il caratteristico cono del Vesuvio .
La piazza arriva sul versante mare fino al porto e alla vista dei giardini del Molosiglio ( Müelle = sillo cioe’ piccolo molo )
Sul lato opposto invece , alle spalle di Palazzo San Giacomo possiamo ammirare come sfondo, la mirabile collina di San Martino con la bianca Certosa e il Castel San’Elmo.
L’ampio piazzale del Municipio fino al secolo scorso era chiamato < Largo del Castello >.
Il largo del castello , almeno come embrione della futura Piazza del Municipio lo si deve a Don Pedro de Toledo che la spiano’.
Alla fine del XVI secolo Domenico Fontana lo allargo’ ancora ed in quel periodo vi fu trasferita una bella fontana chiamata ‘ della Venere ‘ ( la fontana oggi non esiste piu’ , forse finita in Spagna per mano di vicere’ ladroni ).
Il largo ha sempre avuto una vita alquanto animata ; e’ sempre stata zona di venditori ( anche merce rubata) , ambulanti , mercanti , mercato di fiori , uccelli , ma anche meta di furfanti di ogni genere ,e ciarlatani che smerciavano ogni sorta di rimedi o reliquie ambitissime.
Molti comici recitavano sui banconi e il popolo si divertiva (non potendo accedere al teatro di corte nell’interno del castello ) poiche’ potevano assistere a commedianti che pur recitando nelle mura per il re , non disdegnavano talvolta di prodursi sui palchi improvvisati nella piazza . Tutto questo fino a quando Michele Tomeo ( un impresario del tempo ) non penso’ di affittare uno scantinato e ne fece un piccolo teatro che veniva chiamato ” o fuosso ” e poi ‘ la cantina ‘.
Di fronte 40 anni dopo, un tal Brancaccio costrui’ un baraccone ad uso teatro che fu denominato San Carlino in contrappunto ironico al Teatro San Carlo della corte regale.
Qui in una baracca , ha inizio nel 1740 la vicenda del San Carlino , il teatro comico per definizione nella Napoli del 700/800.
E’ il palcoscenico del Pulcinella della stirpe del Petito ; il luogo di battesimo del ‘ Felice sciosciammocca’ di Scarpetta.
Il baraccone funziono’ insieme alla ‘ Cantina ‘ fino al 1759 allorche’ fu demolito nel 1884 per la sistemazione della Piazza ; i suoi cimeli sono fortunatamente custoditi nella sezione teatrale del Museo di San Martino , con il modello al vero della scena.
Tomeo , figlio di Michele , chiese allora il permesso a re Ferdinando IV di costruire un teatro nuovo usufruendo delle cantine e di altro bassi contigui . Ebbe il permesso nel 1770 e da questo momento inizia la vera vita del San Carlino che divenne la reggia della piu’ famosa maschera del mondo < PULCINELLA> . Ne era allora interprete sublime Vincenzo Cammarano , soprannominato Giancola , che godeva del favore di sua maesta’ Ferdinando IV , ma il piu’ grande interprete di Pulcinella di tutti i tempi fu Antonio Petito , morto in scena nel 1876.
Il grandissimo attore e commediografo Edoardo Scarpetta sostitui’ alla maschera di pulcinella il suo inimitabile ‘ Felice sciosciammocca ‘ macchietta di grande successo .
Purtroppo il 6 maggio 1884 nel quadro del risanamento , il San Carlino fu abbattuto e scomparve cosi’ quello che era stato per piu’ di un secolo il tempio della risata ed un palcoscenico che aveva nutrito generazioni di attori.
Non basta a colmare la perdita l’esistenza sulla piazza di un altro piccolo ma glorioso teatro ” il Mercadante ” .
Fino a qualche anno fa la Piazza Municipio si presentava vasta con larghi filari di stupendi lecci che degradavano verso il mare . Purtroppo una bella mattina , opera dell’allora sindaco Achille Lauro , i napoletani si svegliarono e trovarono al posto degli alberi secolari , smilzi praticelli ed una serie di fontane senza alcun ornamento .
La Piazza e’ decorata dal monumento a Vittorio Emanuele II , senza fame e senza lode mentre invece e’ bella sul piedistallo la statua di Partenopoe.
Piazza Municipio e’ oggi un cantiere in pieno fervore , sotto la Piazza , durante il corso dei lavori per la Metropolitana , vicino al Castello e’ stato ritrovato l’ubicazione esatta dell’antico porto di Neapolis . I lavori hanno portato alla luce nuove scoperte archeologiche ( imbarcazioni di epoca romana , fondazioni portuali , anfore da trasporto etc.) .
Sono riemersi dalla terra circa 200 reperti, derivati dalle antiche attivita’ commerciali : balsamari , monete , ceramiche, suole in cuoio di sandali romani , pentole in terracotta , anfore , attrezzi da marinaio , ancore etc.
All’inizio del 400 il porto si impaludo’e successivamente fu ricoperto dal cemento della strada ; a quel punto il mare invece di essere pieno di pesci , era carico di tesori abbandonati.

Tutto questo ha messo in evidenza che l’area di piazza Municipio era un tempo profondamente diversa da quella attuale che rappresentasolo  il risultato finale di secolari trasformazioni naturali ed antropiche .

I vari reperti archeologi ritrovati durante la lunga serie di scavi ci ha permesso di stabilire  anche nuovi lumi circa l’insediamento del primo nuclo abitativo di  Partenope, che oggi possiamo dtare con una ert accuratezza  intorno al 750 a.C  o al massimo verso fine dell’VIII secolo a. C. e anche quello successivo di Neapolis fondata tra la fine del VI e l’inizio del V secolo a. C, . Essi occupavano due rilievi protesi sul mare: la rocca di Pizzofalcone ed il terrazzo del cossidetto  Pendino, corrispondente al ‘centro antico’ della città .

E inoltre venuto alla luce che in questa zona era un tempo presente.  una grande insenatura marina  delimitata dall’attuale Piazza Municipio e Piazza Bovio , Castel Nuovo ad Occidente e la chiesa di S. Maria di Porto Salvo ad Oriente . All’interno di tale ampia baia si estendeva, ad una distanza pressoché analoga da Pizzofalcone e dal pianoro di Neapolis, un bacino chiuso e riparato. In esso le indagini hanno riconosciuto un settore del porto antico, già attivo al tempo di Parthenope. Il bacino era protetto dal vento e dal moto ondoso attraverso il promontorio su cui secoli dopo sorge Castel Nuovo e che, come dimostrano le indagini geoarcheologiche, proseguiva sott’acqua per riemergere a formare poco lontano un isolotto

L’architetto portoghese Alvaro Siza insieme al collega Eduardo Santo de Moura , sta mettendo a punto il progetto per la nuova stazione della metropolitana di Piazza Municipio: un impianto che unira’ la tecnologia con gli antichi resti romani e greci , dove persino le mura diventeranno parte della copertura della stazione .
Un connubio unico tra antico e contemporaneo ; una stazione metropolitana che sara’ anche un polo museale e dove i viaggiatori potranno ammirare i reperti archeologici all’interno dei lunghi corridoi di vetro e metallo .
Se la Metropolitana partenopea , era gia’ stata definita dal Telegraph , la piu’ bella d’Europa , questa e’ destinata ad esserne il vero fiore all’occhiello .
LA STAZIONE PIU’BELLA DEL MONDO
Un viaggio nella storia ; dalla stazione marittima si imbocchera’ un tunnel che attraversera’ la Napoli greco-romana fino a quella odierna , calpestando la stessa terra di re e monarchi , filosofi e letterati con testimonianze che si potranno toccare con mano .
In Piazza dinanzi al palazzo San Giacomo e’ stata collocata la Fontana del Nettuno , spostata dal vecchio sito di via Medina . Il celebre monumento spagnolo fu realizzato nel 500 da Giovanni Domenico di Auria su disegno di Domenico Fontana .

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