Dichiarato dall’Unesco nel 1995 Patrimonio dell’umanità, per la sua unicità nel possedere  un impianto urbanistico storico fieramente difeso dalle omologazioni architetturali tanto di moda nel resto del mondo , il nostro centro storico sta oggi lentamente trasformandosi perdendo di vista le vere motivazioni di tale nomina. 

I nostri antichi decumani a differenza dei mutamenti sociali, delle omologazioni culturali di tante altre città’ senza lasciarsi influenzare da  ciò che avveniva altrove , aldilà del nostro Golfo ha conservato per secoli , intatte le sue bellezze ,i suoi monumenti e sopratutto  la sua architettura unica al mondo .

Le sue chiese , i suoi palazzi , i suoi stretti e misterioso vicoli , i suoi vasci , sono stati considerati dall’ Unesco delle vere e proprie opere d’arte  

Percorrere questi luoghi ha segnato di fatto per lungo tempo il posto dove incontrare dal vivo la cultura napoletana , incontrare il vero folklore di Napoli , la loro lingua , i loro rumori , i loro odori,ed i loro colori . 

Erano queste le motivazioni che avevano portato ad avere l’ambiziosa targa esposta in Piazza del Gesù da parte dell’Unesco . 

Avevano premiato un luogo che con la sua caratteristica morfologia urbana porta con sé cultura, artigianato, e mito . 

Avevano premiato Il resistere  nel tempo degli antichi vasci , delle vecchie tradizioni artigianali e sopratutto l’anima del luogo . 

E’ stato insomma il luogo che conservando immutate le sue caratteristiche nei secoli , ha meglio rappresentato negli anni il luogo dove meglio ognuno di noi poteva calarsi nella lingua , nella musica , nell’arte  e nella storia della nostra meravigliosa città’ . 

La sua forza per secoli è stata quella di conservare intatte le sue radici , conservare immutati la quasi totale parte dei suoi storici edifici ed il nostro compito era quindi solo quello di proteggere , salvare e valorizzare questo patrimonio, sopravvissuto già per miracolo ai vari tentativi di sventramento intrapresi fra gli anni Settanta e Novanta in nome della “riqualificazione”, della «bonifica sociale» . 

Il nostro compito era facile . 

Noi alla fine , dovevamo solo proteggere l’insieme della sua struttura urbanistica come si era venuta lentamente a comporre  nei secoli:  non dovevano fare altro che  tutelare qualcosa che i nostri avi ci avevano precedentemente lasciato in eredità . 

E invece NO ! 

Noi , il nostro centro storico , lo abbiamo voluto omologare al resto di tutte le altre città. 

Lo abbiamo voluto destinare alla avvilente e invadente monofunzione di rivendita di alcolici e renderlo quindi uguale a tante altre  città turistiche . 

Avete mai veramente letto quello che sta scritto sulla targa esposta in Piazza del Gesù’ ? 

“ Napoli è una delle città più antiche d’Europa, il cui tessuto urbano contemporaneo preserva gli elementi della sua lunga e importante storia “. 

Questo è il motivo per cui l’Unesco ha premiato il nostro centro storico come patrimonio dell’Umanita’ . 

Sapete cosa veramente significa questo ? 

Significa che un tempo  la nostra via Port’Alba era le via delle librerie , la nostra stretta Via San Sebastiano , richiamando il vicino conservatorio di San Pietro a Majella , era invece la via dei negozi musicali .

L’ antica  Via Tribunali era quella  degli antichi palazzi nobiliari e delle antiche Basiliche di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta con il suo meraviglioso campanile .

La nostra Piazza San Gaetano , quella più antica di Napoli  , era quella su cui si affacciavano a poche metti di distanza una chiesa in stile barocco ( basilica di  San Paolo Maggiore ed una in stile gotico ( San Lorenzo ) mentre  sotto di essa si nascondeva un antico mercato romano ,e la  napoli sotterranea . 

Piazza San Domenico Maggiore , e Piazza del Gesù erano il luogo della cultura , ma con la statua del Nilo e la cappella Sansevero rappresentavano anche il tempio dei misteri esoterici . 

I suoi stretti vicoli erano gli stessi decumani e cardini  costruiti dagli antichi coloni greci provenienti da Eubea . 

Era un luogo dove magicamente solo facendo pochi passi venivi trasportato tra illustri personaggi antichi monumenti ricchi di storia , inquietanti simboli esoterici e misteriosi enigmi massonici . 

Era i luogo che con il suo sottosuolo ricco di misteri , storia, alchimia ed esoterismo rappresentava una città in bilico fra due mondi diametralmente opposti : quello bellissimo ricco di storia in superficie è quello sotterraneo ricco di misteri nel suo sottosuolo . 

Era una delle poche città’ nel mondo a conservare i suoi odori , colori , rumori e sapori con la sua tradizionale cucina .

Era insomma una delle poche città nel mondo in cui il  suo attuale tessuto urbano nonostante la diffusa globalizzazione  ovunque presente , continuava a preservare intatti tutti gli elementi della sua lunga e importante storia.

Avevamo quindi praticamente già tutto . 

Dovevamo solo salvaguardare questi monumentali beni e impegnarci a tutelarli dall’incuria e dal degrado che il tempo inesorabilmente porta . 

Avevamo solo il compito di proteggere e tutelare dei monumenti che il tempo ci aveva regalato . 

Bastava quindi solo che i nostri antichi decumani venivano ogni giorno tenuti puliti da cartacce  e spazzatura varia che gli esemplari meno evoluti della specie umana continuano a versare per strada . 

Bastava che le nostre antiche chiese, specialmente quelle che custodiscono opere d’arte, come dei piccolo musei a tempo , non venissero abbandonate  al degrado più totale . 

Bastava proteggere i nostri monumenti , chiese , palazzi nobiliari e antiche fontane da scritte che deturpano ogni cosa e magari solo sforzarci di creare un clima di maggior ordine e legalità sorvegliando in maniera attenta sulla gestione dei bed and breakfast , evitando così che le infiltrazioni criminali finissero  per gestire loro l’accoglienza turistica . 

Era infatti facile prevedere che i vari bed and breakfast ,considerati oggi il nuovo motore dell’economia napoletana,  divenissero nel tempo una delle tante operazioni finalizzate a ripulire i proventi di attività illecite, tra cui droga, falso e racket.

Ricordate a tal proposito lo stop al turismo nel periodo COVID ? 

Erano in tanti i napoletani in quel periodo ad avere investito nel settore turistico, trovandosi dal giorno alla notte di fronte all’impossibilità di recuperare capitali e alla necessità di onorare debiti contratti con le banche ed in tanti hanno quindi hanno purtroppo dovuto mollare e sono stati  tanti quelli  che hanno poi svenduto o sono stati costretti a vendere , rendendo drammaticamente reale il rischio di infiltrazione criminale che era stato già ipotizzato da organi di stampa, inquirenti e osservatori. 

Bastava a tal proposito solo controllare il boom di vendite che ha riguardato negozi, attività economiche (per lo più impegnate nella ristorazione), e le piccole strutture ricettive messe sul mercato dopo il periodo COVID ,  anche alla metà dei prezzi di acquisto. 

Basta ancora oggi solo controllare qual è l’origine dei  vari  capitali servito nella compravendita di questi immobili ricostruendo il tracciato economico delle singole operazioni e i vari eventuali prestanome dei clan. 

Bastava infine solo non permettere alla globalizzazione di cancellare le caratteristiche tipiche del nostro centro storico , cercando in tutti i modi di tutelare maggiormente  I negozi di vero “artigianato locale “ come un un libraio , un falegname, un liutaio, un impagliatore, un restauratore, un calzolaio, un sarto, o un orafo  e non permettere invece  in una stolta politica di omologazione globalizzata al nostro comune di tutelare  con le sue delibere la sola attività alimentare fatta di paninoteche, pizzerie, friggitorie, gelaterie , bar , e barretti cresciuti in questi ultimi anni di oltre il 200%  . Essi sono stati capaci in questo modo di conquistare tutti i quartieri  di Napoli colonizzando di fatto gli angoli più preziosi della città. 

A dilagare oggi in città sono infatti i falsi “artigiani alimentari”, ed i tanti piccoli bar che con l’occasione di “socializzazione“, non solo arrecano gravissimi danni ai nostri giovani con  la vendita e il consumo di superalcolici da asporto, ma non permettono neanche più ai stessi residenti di dormire fino a notte inoltrata , grazie al rumoroso irrispettoso gridare di irriverenti maleducati cafoni associato al rumoroso transito di veicoli e moto che inquinano e soffocano un patrimonio storico-monumentale unico al mondo. 

Da alcuni anni  grazie a tutto questo , molti lavoratori , artigiani, insegnanti , professionisti e persone “ normali “ stanno tutti lasciano le loro case del centro storico  e le loro attività rese invivibili. 

Di notte le strade del centro sono un unico parcheggio abusivo mentre gli artigiani, i luoghi dei linguaggi artistici sperimentali, i piccoli laboratori, ed i vari portatori di conoscenze sono stati oggi tutti espulsi (  ? )  e sostituiti da interessi ed attività economiche senza alcun valore sociale e culturale ma solo economico. 

L’unica vera cosa che veramente  non dovevamo fare per essere ancora unici e meritare quella targa , era proprio quella di omologarci a tante altre città riempendo il nostro centro storico di piccoli locali dove avviene ogni sera fino a notte inoltrata la vendita incontrollata ed il consumo di superalcolici. 

Gli assembramenti indotti dai locali di superalcolici sono infatti stati da sempre ambite “piazze di spaccio”. 

Bastava insomma solo non esportare il modello della malamovida napoletana in un centro storico che per l’Unesco era il luogo di identità e valore di una capitale universale della cultura e dell’arte, di integrazione sociale e multietnica. 

Destinare questo luogo alla sola avvilente e invadente monofunzione di rivendita di alcolici era una prospettiva terrificante di omologazione alla bruttezza e all’impoverimento intellettuale. 

La Malamovida , oggi tanto diffusa nel nostro centro storico , quella che oggi apparentemente reca benessere economico , tra non molto tempo sarà proprio quella che invece il nostro turismo lo distruggerà . 

I suoi effetti negativi si misureranno sui tempi lunghi e vedrete che il contraccolpo con il tempo si avvertirà. 

Se infatti non capiremo in tempo utile che Il boom turistico senza precedenti di questa estate è prevalentemente legato al carattere unico, della nostra città che fino agli anni più recenti, ha evitata l’omologazione indotta dalla globalizzazione delle merci e dei consumi , presto saremo uguali a tante  altre città . 

La caratteristica fondamentale della nostra città , resta ancora quella della complessità sociale e della presenza di larghi strati popolari e di attività artigianali depositarie di valori e abilità accumulati nel tempo.

Il turismo sceglie Napoli proprio per questa complessità che restituisce unicità ed autenticità rispetto alle città uniformate, indistinte ed indistinguibili del consumismo e delle vetrine sempre uguali delle griffe. 

L’autenticità di Napoli, che non si trucca per nessuno , tantomeno per i vacanzieri è quella cosa più apprezzata dai visitatori. 

Ma dall’autenticità alla trascuratezza il passo è breve .

Oggi l’arte e la storia millenaria che rivive nei nostri monumenti del centro storico , vengono ogni giorno svilite da un’insana quanto scadente invasione di fast food, bar , barretti da 2 euro a Spritz , commercio indiscriminato di zeppole , panzarotti e cuoppi , o pescheria che di sera si trasformano in ristoranti o attività di dubbio gusto come kebabbari e negozi di souvenir made in China  

Storiche botteghe , bassi o terranei che affacciano sulle strade sono stati sostituti e adibiti a microbar per smerciare superalcolici a bassissimo costo a portata di tutte le tasche e da consumare all’aperto e non nei locali stessi, che non hanno i requisiti strutturali, igienici e di sicurezza per accogliere utenza. 

Il nostro centro storico portatore di cultura e di conoscenze è irrimediabilmente stato occupato da ignoranti uomini di malaffare che neanche minimamente conoscono quello che stanno calpestando , comprando o ristrutturando cancellando addirittura antichi prestigiosi affreschi da vecchi palazzi nobiliari solo per destinare il tutto  ad uno squallido uso ricettivo turistico  capace di portare solo soldi .

Comprano , ristrutturano , e addirittura trasformano l’architettura di antichi palazzi nobiliari architettonici di cui non sanno nulla . 

Non conoscono la storia di quei luoghi … non ne apprezzano l’anima ma solo il core business economico . 

Non sanno nulla di quei luoghi , di quelle strade , di quei stretti cardini , di quelle chiese trecentesche , di quei palazzi nobiliari e di quei antichi chiostri .

Cosa pensate che interessi loro degli affreschi del Mattia Preti o del bellissimo altare maggiore del  600 realizza da Cosimo Fanzago presenti nella chiesa di San Pietro a Maiella ? 

Credete  che loro sappiano la reale  importanza del campanile della Pietrsanta realizzato con materiali di spoglio proveniente da monumenti e frammenti architettoniche di epoca precedenti ? 

Pensate che loro conoscano e diano la loro reale importanza ad artisti come il Vaccaro , Solimena , Stanzione o Dionisio Lazzari che hanno abbellito la bellissima Basilica di San Paolo Maggiore ? 

Credere che loro sappiano chi sono i Dioscuri oppure si siano mai emozionati nel vedere il tripudio di angeli e intarsi lignei che decorano la chiesa di Santa Patrizia ? 

La loro  triste anima che bada solo ai soldi pensate si possa mai arricchire del trionfo di oro , stucchi e decorazioni presenti in una piccola chiesa nascosta in un vicolo o meglio un cardine della antica Neapolis ? 

Troppo avidi  per capire quel bellissimo soffitto cassonato è troppo ignoranti per emozionarsi di fronte alla cupola affrescata dal nostro Luca Giordano , 

Tutta questa arte a loro poco interessa … 

A loro interessa comprare per quattro soldi gli antichi vasci e trasformali in stanze da affittare .

A loro interessa fare affari comprando vecchi appartamenti nobiliari abbelliti da meravigliosi affreschi e poi completamente ristrutturarli abbattento tutto quel “ vecchiume “ che la loro bieca ignoranza non potrà mai apprezzare . 

L’importante è che diventi un moderno bed and breakfast da fittare ogni giorno . 

Quanto pensate che a loro veramente interessi dei numerosi splendidi affreschi presenti nella chiesa del Gesù Nuovo . 

Pensate che loro conoscano chi siano Belisario Corenzio ,Paolo De Matteis ,Giovanni Lanfranco ,Massimo Stanzione , Aniello Falcone , Jusepe  De Ribera , Michelangelo  Naccherino ,Fabrizio Santafede , Dioniso Lazzari o Francesco Solimena ? 

Pensate che abbiano mai visto o apprezzato o mai pianto di commozione nel vedere i loro affreschi presenti nella bella chiesa del Gesù Nuovo ? 

Eppure abitano , vivono e passeggiano ogni giorno in quei luoghi .

Ma non ricercano arte … essi cercano solo nuovi appartamenti da trasformare in bed and breakfast , nuovi locali i da trasformare in bar o ristoranti . 

Cosa volete che se freghino di chi abbia voluto e perché mai sia stato costruito il monastero di Santa Chiara o di chi abbia realizzato il suo bellissimo chiostro maiolicato . 

Se gli chiedete chi sono Antonio Vaccaro ed i fratelli Massa vi guardano attoniti .

Cosa vuoi che freghi ? 

L’importanza è che ci sia e porti soldi ..  soldi .. solo soldi .

La preziosa collezione di libri conservata nella biblioteca del monastero della chiesa di San Domenico Maggiore o dei Girolamini per loro si può anche buttare . 

Poteva interessare ad un giovane Bruno Giordano , un Tommaso Campanella o ad un certo Tommaso d’Aquino , ma non certo ad una banda di ignoranti uomini di malaffare . 

Loro di quei posti sanno solo che affittando una stanza per un giorno ad un turista possono ricavarne soldi . 

Il suolo pubblico del centro storico per loro è oramai diventato un suolo da sfruttare ad ogni costro solo per guadagnare danaro .

Oramai il luogo è “ roba loro “ ad esclusivo loro uso “privato “ . 

La sua occupazione ad opera di “ tavolini e gazebo selvaggi “ impazza in quel luogo ( come tutte le strade e le piazze di Napoli ) e ogni  giorno sotto il mancato controllo dei vigili urbani peggiora di ora  in ora . 

Con nessun controllo , miriadi di motorini con persone senza casco  , trovano rapide scorciatoie al traffico cittadino , salendo impuniti su marciapiedi esibendosi in magici slalom tra tavolini sempre più presenti e invadenti . 

L’illegalità da quelle parti , come d’altronde nel resto della città’ , è oramai dilagante , il disordine sociale e urbano , rappresentano oramai la regola per i nostri vigili urbani sempre più assenti come il nostro caro sindaco ( O pesce fèta da ‘a capa”) . 

Incuria , inciviltà’ , degrado e mancato rispetto delle regole e inefficienza dei trasporti pubblici , rappresentano oramai la norma in questa città sempre più sporca e piena di rifiuti , e con strade piene di buche , 

La criminalità e’dilagante , ed il mancato rispetto delle regole è oramai divenuta una semplice scusa fatta “ per campare “ da una sempre più affollata presenza di soggetti tutti uguali e sempre più tatuati in una terrificante omologazione alla bruttezza e all’impoverimento intellettuale.

Questa sta diventando oggi la nostra città e sopratutto il nostro centro storici e purtroppo temo che tutto questo peggiorerà solo nel tempo . 

Oggi  nelle vie e piazze della nostra città è molto più semplice aprire un bar , una paninoteca , una pizzeria o un qualsiasi locale che faccia del fast food la sua fonte di commercio perché questo tipo attività è tutelata dalle attuali nostre delibere comunali e da un sindaco che non si vede e non si sente , divenuto oramai indiscusso protagonista del programma televisivo italiano  “Chi l’ha visto? “ dedicato alla ricerca di persone scomparse e ai misteri insoluti . 

Mi poteste obiettare che il nostro centro storico e’ tutelato però dalla nostra Sovrintendenza.

E qui siamo alla commedia dell’assurdo. 

La nostra Sovrintendenza oggi stranamente autorizza la trasformazione dei bassi nel Centro Storico nonostante i vincoli del PRG conseguenti alla tutela Unesco. 

Per la nostra sovraintendenza le attività di somministrazione degli alimenti e bevande sono infatti considerate ammissibili nel nostro centro storico e se il proprietario e/o gestore lo richieda la Sovrintendenza autorizza. 

Questo però prima che il Comune valuti la compatibilità urbanistica. Ben altro concetto che richiede ben altri requisiti di contesto. Quindi la Sovrintendenza autorizza una trasformazione d’uso essendo essa al momento solo una possibilità. 

Abbiamo l’autorizzazione reale di una eventualità ipotetica. 

Con questo modo di procedere puntuale fatto vascio per vascio , appartamento per appartamento  … un intero palazzo del nostro centro storico , potrebbe addirittura diventare un centro commerciale., così come l’intero Centro Storico. 

Se quindi non fermiamo in tempo utile questo modo di fare , la malamovida sarà propri lei a d distruggere i presupposti della vocazione turistica di Napoli. 

Se si vuole fermare questo stravolgimento dei rioni storici, il Comune deve immediatamente togliere l’artigianato alimentare dall’elenco delle attività tutelate nel centro storico e inibire le ulteriori aperture negli ambiti che sono già saturi di queste attività. 

Solo in questo modo potremmo continuare a dare un senso a quella targa esposta in Piazza del Gesù e non trasformare del tutto il nostro centro storico in un asettico luogo privo di un’anima propria , che alla lunga cancellerà definitivamente con la sua cultura del mordi e fuggi con cui dilaga , le sue secolari tipiche caratteristiche facendosi inglobare dalla globalizzazione che molto si discosta dal vero unico motivo per cui l’Unesco ci ha voluto premiare . 

Dobbiamo eliminare quanto prima possibile dal nostro centro storico la MALAMOVIDA , prima che questa , complici il comune e la sovrintendenza , presto distruggerà definitivamente tutto il nostro antico centro storico. 

Tutelare e valorizzare le ricchezze del nostro centro storico non è solo un dovere istituzionale, ma anche un impegno morale di tutti noi . È necessario assumersi questa responsabilità nei confronti delle generazioni future, affinché il nostro patrimonio culturale sia un elemento che non sia dimenticato nel tempo .

Tutto questo noi lo dobbiamo proprio ai  giovani e i giovani  successivamente ai loro  figli .Abbiamo il dovere di salvaguardia dei nostri beni storici, artistici, archeologici e paesaggistici.Non dobbiamo permettere che tutto questo diventi ancora una volta qualcosa che appartenga  alla criminalità organizzata .Abbiamo il dovere di tutelare quella targa conquistata nei secoli ed impedire al nostro comune che essa venga invece nascosta dietro le campane della raccolta differenziata come è spesso accaduto in un recente passato .

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