Nella chiesa di Santa Chiara nell’agosto del 1344, Giovanna d’Angiò fu incoronata regina. In questo stesso luogo fu poi portato, in una mattina di luglio del 1382, il suo corpo, perchè nessuno dubitasse della sua morte.

La regina morta era scomunicata e non poteva pertanto essere inumata in terra sacra.
Le sue spoglie furono prima tumulate nella sacrestia di Santa Chiara e poi buttate in una fossa comune coperta da una lastra di marmo vicino all’ingresso del chiostro.

Per la grande regina, assassinata nel sonno da quattro sicari, nessun funerale fu celebrato, nessuna benedizione e… nessuna tomba.

Secondo una leggenda, ogni anno, nella ricorrenza della sua morte (22 maggio 1382) avvenuto nel castello di Muro Lucano (per ordine del nipote Carlo di Durazzo) per soffocamento (con un cuscino di piume) ricompare la figura della regina Giovanna.

Nel chiostro della chiesa di Santa Chiara avanza lentamente lungo i viali la figura della regina in cerca di sollievo.
Avanza con il capo chino e solo raramente pare alzi lo sguardo che a dire di molti sia terrificante. Chiunque incontri questo sguardo pare incontri poi la morte.

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