Napoli è stata per lunghi secoli una delle poche città’ nel mondo a conservare il suo originale tessuto urbano nonostante la diffusa globalizzante ovunque presente .
Per tale motivo il nostro centro storico nel 1995 è stato iscritto nella lista del Patrimonio Mondiale UNESCO con la seguente motivazione : Napoli è una delle città più antiche d’Europa, il cui tessuto urbano contemporaneo preserva gli elementi della sua lunga e importante storia.
Era insomma fino a qualche anno fa, una delle poche città nel mondo che continuava a preservare intatti tutti gli elementi della sua lunga e importante storia, compresi i suoi odori , colori , rumori e sapori con la sua tradizionale cucina .
Era quindi auspicabile e abbastanza prevedibile che il numero di turisti con il tempo si accorgesse della nostra città’ .
E purtroppo quando questo è successo Napoli ha perso la sua identità .
Un icredibile numero di visitatori si è riversato nella nostra città portanto sicuramente alcuni benefici ma anche enormi effetti collaterali come sopratutto una radicale trasformazione urbanistica che priva i napoletani del diritto di abitare la propria città .
Molti di quegli immobili che infatti una volta erano destinati in affitto ai vari studenti che provenendo da ogni dove venivano qui a studiare presso le nostre università ,oggi purtroppo sono stati tutti trasformati in Bed and breakfast oppure in casa vacanza .
E ovviamente anche gli stessi residenti che da decenni erano gente che abitavano zone come i decumani , i quartieri spagnoli o la Sanità, hanno dovuto libarare le loro case . Pensate solo che all’inizio del 2023 la Prefettura di Napoli ha comunicato pubblicamente l’avvio di 10 mila procedure di sfratto esecutivo in città … e purtroppo molti di questi sfratti sono infattti dovuti proprio al cambio di destinazione d’uso degli appartamenti, che passano da uso residenziale a uso turistico.
Una manovra dall’impatto sociale pesantissimo in quanto oggi nessun napoletano trova più una casa in affitto . Napoli sta quindi trasformandosi in una citta’ inaccessibile per i suoi stessi cittadini . I vari quartieri presi d’assalto dai turisti hanno infatti aumentato gli affitti della case a tal punto che molto residenti sono stati costretti a lasciare i quartieri del centro. Oggi anche quella parte di patrimonio fatiscente è stata messa al centro degli investimenti privati generati dal boom turistico . La bolla speculativa coinvolge l’intera città compresi i quartieri a ridosso del centro come Avvocata, Materdei, Montecalvario, ma anche Fuorigrotta e Rione Sanità, vedono schizzare in alto il costo mensile per una casa. Per non parlare poi delle zone ricche come il Vomero, Posillipo, Chiaia e la fascia costiera di Bagnoli….
Di conseguenza Napoli si sta trasformando in una citta’ che sta cacciando di fatto i napoletani dalla propria città, per diventate sempre più una sorta di ‘parco giochi’ per turisti … una nuova Disneyland dove tutti pensano solo a mangiare e bere .
L’overtourism sta purtroppo oggi trasformando la nostra città , portando benefici solo a chi in questa città oggi svolge un’attività commerciale legata alla ristorazione o alla recezione albergiera.
Cosa ci guagnagna un napoletano medio che non ha un appartamento in eccesso da adibire a uso bed and brakfast oppure una pizzeria , un ristorante oppure un bar se no tutti gli effetti collaterali legati ad una massa incontrollata di persone che invade le strade della sua città per le quali egli paga regolari tasse legate al possesso del suo immobile e tasse sulla immondizia per tenerla pulita?
Oggi è impossibile per un napoletano godere di una tranquilla passaggiata sul suo splendido lungomare ma è sopratutto impossibile fare una passeggiata in Via Toledo (da sempre considerata la strada dello struscio ) e purtroppo anche in quei meravigliosi antichi storici decumani con i suoi stretti cardini.
Una incontrollata folla di persone che vagheggia alla ricerca di luoghi dove si balla, si canta , si beve e sopratutto si mangia , non ti lascia camminare e ti stritola in una morsa soffocante .
La terribile radicale trasformazione urbanistica , che avviene senza nessun opportun controllo da parte delle autorita competenti sta inoltre privando ai figli di coloro che da sempre abitano in determinati contesti di abitare nei stessi luoghi dove da sempre hanno vissuto la propria adolescenza . L’incontrollato processo di turistificazione della città oggi infatti vede sul mercato sempre meno case disponibili per i residenti e sempre più case destinate ai turisti (ben 8.000 solo nel perimetro del centro antico) e questo di fatto ha portato per le poche case disponibili la triste conseguenza di fitti molto più alti .
Questo è un fattore che vede i nostri giovani ragazzi in cerca di casa per mettere su famiglia , ma anche lavoratori e studenti nell’impossibilità’ di trovare casa .Essi sono sempre più costretti a migrare in periferia o in provincia.
La nostra città’ di fatto quindi espelle i propri storici residenti dal centro antico e pone i suoi abitanti sopratutto se giovani ad allontanarsi dalla città . Lo costringe a vivere in periferia dove al momento i fitti sono certamente più bassi e li estromette dalla vita cittadina sopratutto se continua ad avere un trasporto pubblico che certamente non brilla per eccellenza. Una buona giunta comunale dovrebbe tra i suoi principali compiti quella di rendere ai suoi cittadini una città una maggiore qualità di vita . Oggi invece Napoli si sta trasformando in una metropoli difficile da vivere che vede solo peggiorare notevolmente la qualità della vita dei suoi cittadini
QUI SI DIMENTICA IL FATTO CHE NAPOLI E’ UNA CITTA’ CHE APPARTIENE SOPRATUTTO AI NAPOLETANI.
NAPOLI NON E’ UNA CITTTA CHE APPARTIENE A COLORO CHE PER SOLI TRE GIORNI VIENE A NAPOLI E POI VA VIA RITORNANDO NELLA SUA CITTA’ .
Lo sapete oggi grazie a tutto questo turismo a quanto sono arrivati gli affitti di un alloggio per un napoletano che vuole vivere con pieno diritto nella sua città ?
Oggi per un monolocale di 35 metri quadrati a Napoli ci vogliono fino a 850 euro, mentre se invece si vuole provare ad acquistare un immobile nel centro storico , si parte da 2.500 euro a metro quadro, contro i 4.000 di Milano, con la differenza che il reddito medio di un napoletano è di 27 mila euro annui a fronte dei 37 mila di un milanese. Sono dati questi che rendono oggi Napoli la città meno accessibile d’Italia per il mercato immobiliare.
N.B. La cosa ancora più grave in questo momento è quello che il settore è privo di controlli: non esiste infatti una sezione della polizia municipale adibita ai controlli della attività turistiche come i B&B e le case vacanze, cosa che avviene in altre città europee. Molti B&B addirittura non risultano al Comune mentre sui siti online risultano circa il 40% in più di quelli registrati .
A Napoli insomma , anche anche se vi è un boom di turisti e di richieste di B&B . il Comune incassa solo 2 milioni dalla tourist tax. Sono infatti 1.521 le strutture extralberghiere, tra B&B, affittacamere e case vacanza, registrate al Comune di Napoli., mentre sui siti online di prenotazione se ne contano il 40% in più.
Pensate che i B&B superano addirittura di 10 volte gli hotel in città, ma il Municipio incassa da loro 4 volte di meno, nonostante i prezzi simili dell’imposta. Praticamente il nostro Comune dalla grande ondata di turismo che ha coinvolto Napoli nell’ultimo anno, incassa solo le briciole. Incredibile vero ? È un fatto strano … sembra quasi uno di quegli accordi stato/ camorra . Io non ti controllo .. e tu mi controlli il territorio ..
Il turismo, laddove il nostro comune non se ne sia accorto produce non solo guadagni ma anche costi ambientali in termini di inquinamento, di consumo di suolo e di manutenzione di infrastrutture . Produce un sovraffollamento di persone soprattutto nel centrio storico della nostra città che va a discapito del benessere della popolazione residente che nulla ci guadagna da questo disagio se i proventi di questo turismo di massa non vevengo almeno riutilizzati nel migliorare i servizi dei trasporti , la pulizia delle strade o la viabilita dei propri marciapiedi tutti occupati da tavolini e dehors che coprono perfino le facciate di antichi palazzi storici .
Il cittadino che non possiede interessi nella ristorazione o nel settore alberghiero si aspetta in cambio di tanti disagi che almeno le strade non siano pieni di pericolose buche o che almeno le funicolari e le metropolitane siano più fruibili a tutte le ore e certo no si aspetta che invece i soldi incassati dalla tassa di soggiorno obbligatoria sui turisti sia poi destinata alla sistemazione di un FALLO GIGANTE posto in piazza Munipicio dinanzi allo storico Maschio Angioino.
CURIOSITA’:Un recente studio ha rivelato che a Napoli milioni di presenze turistiche (ovvero di pernottamenti) non sono rilevate perché riconducibili a strutture ricettive non registrate, pubblicizzate su Airbnb. Si tratta del 30 per cento delle presenze ufficiali, un numero enorme. Bisogna poi considerare che i turisti usano i servizi pubblici locali, e rappresentano quindi un costo per le pubbliche amministrazioni che li finanziano con la fiscalità generale a carico dei residenti. C’è quindi un problema di giustizia fiscale, oltre che spaziale.
Stutture ricettive non registrate e non rilevabili ?
E qui purtroppo bisogna parlare di qualcosa che tutti fanno finta di non vedere ….sentire e non indagare …
Sarebbe infatti indagare dal punto di vista sociale quello che sta succedendo nel centro storico della città; interessante perché ci aiuta a leggere, in chiave contemporanea, gli interessi criminali e la natura stessa del fenomeno camorristico.
Napoli in questi anni ha avuto un’enorme esplosione dal punto di vista dell’incremento del turismo. La città si è lasciata alle spalle le immagini dei cumuli di rifiuti fino al secondo piano dei condomini. Superare l’emergenza rifiuti è stato il primo vero elemento che ha dato l’occasione di far splendere l’enorme patrimonio artistico e culturale, di esaltare la bellezza dei vicoli, l’accoglienza delle persone, la qualità dei propri prodotti a tavola.
Qualche anno fa i turisti una volta sbarcati al porto di Napoli dalle loro crociere, venivano subito dirottati a Sorrento, Capri o Pompei . Nessuno infatti cosigliava loro di inoltrasi nei quartieri spagnoli o nel centro storico di Napoli . Questi erano infatti considerati dei luogji a rischi di rapine o furti .Essi erano quinsi dei luoghi considerati pericolosi.
Oggi fortunatamente quei tempi sono solo un cativo ricordo e paradossalemte i quartieri spagnoli, i decumani ed anche lo stesso rione Sanità sono i luoghi piu sicuri dove potersi trattenere anche fino a tarda serata.
In particolare quindi sono stati proprio i quartieri spagnoli e d anche il centro storico i luoghi che maggiormente hanno beneficiato dell’esplsione turistica avvenuto in città. Ma vi siete mai realmente chiesti di chi è il merito di tutto questo?
E’stato lo stato secondo voi che ha trasformato un luogo che fino agli anni novanta teatro di faide di camorra e luogo in cui la sera c’era clima da coprifuoco o qualcun’altro .
Chi è stato realmente a far diventare questi luoghi sempre più sicuri
Qualche tempo fa difficilmente in questi luoghi si avvertiva una condizione di serenità e tranquillità come la si avverte oggi.
Chi secondo voi ha realmente scoperto che il turismo rappresenta un ulteriore motore economico per la nostra città’ ?
Napoli è oggi la città con il più alto incremento di turisti in Italia e certamente una delle delle città d’arte più visitata in Europa. Parliamo di cifre da capogiro:che supera addirittura nell’alta stagione città come Roma , Firenze e Venezia .
Parliamo di una città invasa dai turisti 365 giorni all’anno dove oggi visto il traffico delle persone è persino complicato passeggiare per le vie del centro, o attraversare i decumani principali e i vicoli circostanti dove I “bassi” ( luoghi popolari dell’abitare partenopeo ) si sono tutti trasformati in bar e barretti da 2 euro a Spritz , e tanti fast food che oggi fanno un commercio indiscriminato di zeppole , panzarotti e cuoppi , ma anche in pescheria che di sera si trasformano in ristoranti o attività di dubbio gusto come kebabbari e negozi di souvenir made in China.
I piccoli negozi di artigiani e piccoli commercianti sono stati purtroppo tutti sostituiti da esercizi commerciali basati sullo street food.considerati molto più adatti ai turisti.
Inoltre gli stessi decumani , la sanità ed i quartieri spagnoli sono stai protagonisti di un giro di affari da paura che ha visto come protagonisti la svendita degli appartamenti più popolari comprati a bassi prezzi e trasformati in bed and breakfast o case vacanze i per turisti .
In questo contesto è ovviamente impensabile che le camorre si concentrino semplicemente nell’attività di spaccio di droga. La camorra sta dentro le logiche dell’economia liberista e aggredisce ogni tipo di mercato: ciò che si guadagna con la droga si reinveste, e si moltiplica, in attività funzionali anche a “lavare” il denaro sporco degli affari criminali
Il turismo senza governance con quello che accade a Napoli da anni rappresenta un ottimo sistema per rendere complicato tracciare gli affari e gli interessi criminali.
Ora che Napoli è diventata capitale del turismo, la camorra guarda quindi con losco interesse anche a locali e B&B per guadagnare e riciclare soldi.
Questo è quanto emerso dalle più recenti indagini della Direzione distrettuale antimafiache mira ad intercettare interferenze malavitose nella gestione delle attività ricettive che si stanno moltiplicando nel centro della città, non solo in quello del cuore antico ma anche nella zona a ridosso del Lungomare e delle strade della movida.
Purtroppoquello della camorra è un male atavico , cronico, c di cui la nostra città non riuscirà mai a guarire . Essa è qualcosa che con i suoi tentacoli mette le mani ovunque … anche sul turismo» Lei e’ Camaleontica, tentacolare, infestante: Tende a confondersi con il mondo della cosiddetta società civile, prova a infiltrarsi ovunque ci sia opportunità di guadagno (e di potere), finisce per compromettere diritti e libertà e per rovinare e danneggiare quel che di buono c’è intorno a lei a Napoli e in Campania.
Chi credete che quidi abbia fatto dei quartieri spagnoli il luogo più sicuro di Napoli ?
Il nostro assessorato al turismo o lo stato ?
Chi credete che abbia crealmente omprato tutti i vasci per trasformarli in pizzerie , bar e ristoranti ?
Chi ha dato il diktat che in quel luogo non bisogna più far bordello ?
Chi crede che gestisca il lungomare con i suoi ormeggi ?
Chi crede che oggi ha messo le mani su appartamenti e B&B.nel nostro antichi decumani ?
Gli emissari del clan si muovono in certi quartieri della città come attenti procacciatori di affari, come efficaci agenti immobiliari, come aspiranti imprenditori attratti dalle possibilità di business del turismo made in Naples. L’obiettivo è intercettare e sfruttare nuovi canali per ripulire i fiumi di denaro incassati con le tradizionali attività illecite e per ripulirsi attraverso una nuova veste di imprenditori.
Se fino a qualche anno fa l’obiettivo erano i ristoranti, adesso il nuovo trend camorristico è investire nelle strutture ricettive.
Più che in alberghi nei B&B, sicuramente più facili da gestire e da inserire nel business di “sistema”. Del resto, basta ristrutturare un vecchio appartamento, mettere a posto un locale dove un tempo c’era una storica bottega e per i boss o i loro fedelissimi diventa non più impossibile non solo assicurarsi nuove fonti di reddito (utili anche per ripulire denaro sporco) ma anche contare su piccoli avamposti nei quartieri più turistici e richiesti della città. Avamposti che possono offrire prestigio, possibilità di nuovi contatti, occasioni per infiltrarsi sempre più nelle sfere economiche e sociali della città senza dare troppo nell’occhio e senza necessariamente dover ricorrere alla violenza.
Io spero che qualcosa cambi ma se prima in questa città non cambia il connubio camorra – stato e quella indifferenza che mostrano i cittadini di fronte a tutto questo , nulla realmente cambierà mai .
Quell’apparente benessere che porta con se questa economia rappresenta per lo stato ed in nostro comune un AMMORTIZZATORE SOCIALE, dove tutti bene o male racimolano la loro economia e al contempo garantisce una certa sicurazza locale … sembra quasi uno di quegli accordi stato/ camorra : Io non ti controllo .. e tu mi controlli il territorio
Io spero che qualcosa cambi ma se prima in questa città non cambia il connubio camorra – stato e quella indifferenza che mostrano i cittadini di fronte a tutto questo , nulla realmente cambierà mai .
Andrebbero fatti adeguati controlli rigidi su ristoranti, pizzerie e tutti coloro che possiedono case vacanza, e bed and breakfast in questi luoghi , ma chi credete che mai lo farà?
Il turismo ha la bella faccia delle strade piane e della felicità che attraversa la città, ma la medaglia ha un’altra terribile faccia: giovani pagati a nero a lavorare in locali che fatturano migliaia di euro al giorno, espulsione dei cittadini e dei giovani dal centro città, concentrazione del potere immobiliare nella mani di pochi gestori turistici. La medaglia ha due facce: o una straordinaria occasione di uguaglianza, trasparenza e innovazione o una macchina diseguale e corruttibile, destinata ad alimentare violenze, paure e camorre.
Un altro aspetto problematico dell’economia turistica riguarda il lavoro. che tutti quanti i commerciantisbandierano comi INDOTTO Economico PROVENIENTE DALLE ATTIVITà RISTORATIVE E RICETTIVE ALBERGHIERE.
Si dice che il turismo crei posti di lavoro, ma si tratta perlopiù di lavoro povero. Secondo l’Inps il 64 per cento dei lavoratori nei settori dell’alloggio e della ristorazione è povero. E va quindi regolamentato con controlli e regole severe
.La verita è una sola… si continua in questa città con il turismo ad andare avanti Andare avanti a fari spenti, con il solo obiettivo di mettere fieno in cascina, di riempire i granai ….di fare soldi insomma.
Provate a farvi unn giro per la città e se ci riuscite visto l’ìincredibile folla uscirete nauseati da quell’odore violento che sentirete di cipolla legato alla genovese . Oggi in questa citta l‘odore del mare è i stato sostituito dalla puzza di olio fritto in quanto nessuno vigila sulla regolarita delle emissioni di fumo di ristoranti , pub , pizzerie e locali di fast food che in maniera sempre più inconsulta occupano in maniera irregolare il suolo pubblico di questa città con tavolini che segnano impalpabili linee di confine. Oramai non ci resta che passegiare con il naso otturato tra un tappeto di piatti, pizze, cuoppi di zeppole e panzarotti .
Ma davvero vi piace una Napoli così?
I vari esercenti di questi locali devono rispettare regole severe per non emettere puzza di frittura e chi lo fa va punto con la chiusura per settimane .
Il fenomeno del tavolino selvaggi va regolamentato con regole severe . Il numero dei tavolini fuori va regolamentato in base ai metri quadrati del locale interino che deve rispettare le normative vigenti in tema di sicurezza ed igiene nonché i vincoli legati al patrimonio Inesco da rispettare .
Bisogna innzitutto rispettare chi ci abita in questa città. I flussi turistici stimolano attività commerciali, che vanno però regolate: i loro allestimenti non devono più intralciare i residenti
Il sovraffollamento turistico non deve solo far ingrassare i commercianti perché altrimenti, come nelle più tradizionali bulimie, a un certo punto ci si ammala.
I loro guadagni non devono andare a discapito del benessere della popolazione perche ad un certo punto come è successo a Barcellona , i residenti si ribellano e cacciano via i turisti.
N. B A Barcellona ultimamente , migliaia di abitantii stanchi di subire gli effetti collaterali del turismo di massa. si sono scagliati con rabbia e frustrazione con pistole ad acqua sui turisti: i residenti stanchi di subire gli effetti collaterali del turismo di massa stanno insorgendo in massa contro il comune In una protesta sociale senza precedenti .
Anche residenti perbene di Napoli come quelli di Barcellona , oggi cominciano ad essere stanchi di subire l’indisciplinato turismo di massa che li vede sempre più emarginati dalla loro città . La città è oramai talmente satura di turisti che è impossibile incontrare qualcuno per strada, far giocare i bambini o persino dormire bene .
Il cittadino medio che nulla guadagna dal turismo che affolla la città, deve nel frattempo anche anche e far fronte ad un’impennata dei costi della ristorazione e delle materie prime.
La città si è nel frattempo oramai lasciata infatti alle spalle anche quella l’immagine di essere una metropoli “economica “.
Oggi è diventata forse la città più cara d’Italia.
Secondo i dati emanati dalle delle associazioni di tutela dei consumatori, la città di Napoli è quella che maggiormente ha incrementato i prezzi del costo della vita negli ultimi anni .
La nostra città’ che fino a poco tempo fa era una delle mete low-cost per i visitatori oggi invece rappresenta una della città più care d’Italia .
Gli aumenti si stanno verificando in particolare nella ristorazione dove si registra addirittura un aumento fino al’30 % rispetto a novembre del 2022.
Una pizza margherita fino a 5 mesi fa, costava «mediamente 7 euro». Oggi siamo arrivati a circa «9 euro e 50 centesimi», ma si arriva anche a «12 euro», come rileva il Movimento Consumatori.
Il caffè sta invece diventando l’oro nero non solo di nome, ma anche di fatto: per una tazzina al banco in un bar del centro si pagano «tra l’euro e 20 e l’euro e 40, con un sovrapprezzo di 10-20 centesimi rispetto all’anno scorso».
La classica sfogliatella da 1,60 centesimi dello scorso anno, oggi in diversi bar costa 2 euro.
L’«inflazione turistica sta inoltre comportando un aumento dei prodotti tipici, fino al 60 per cento di quanto costavano appena due anni fa.
Napoli insomma si sta trasformandosi in una citta’ inaccessibile per i suoi stessi cittadini … si sta trasformando in una citta’ invivibile che sta cacciando di fatto i napoletani dalla propria città, per diventate sempre più una sorta di ‘parco giochi’ per turisti .
Chi ama questa città non può restare inerme di fronte a tutto questo .
Chi ama ila gente che ha sempre caratterizzato questa città , non può sopportare che essa venga sfrattata in periferia .
Napoli è sopratutto una città che appartiene da secoli ai napoletani .
Senza i napoletani allontanati dalla loro città , cosa resterà di questa città ?
Sarà sempre la stessa o perderà la sua vere identità trasformandosi in un luogo asettico e privo di un’anima propria ?
La cultura della globalizzazione che fa tanto comodo a chi vede nel turismo solo il suo nuovo modo di fare business , distruggera’ nel tempo per sempre la vera identità culturale di questa città e se nulla sarà fatto nell’immediato, colpendo soprattutto i giovani, si trasformerà in uno dei principali fattori di disuguaglianza sociale capaci di innescare proteste e continue ribellioni come appunto sta già accedendo a Barcellona ed in altre parti del mondo .
Dobbiamo quindi assolutamente combattere per non permettere a nessuno di snaturarci .Non lo abbiamo permesso nei secoli a tanti che hanno provato a conquistarci come normanni, svedesi, angioini, aragonesi, francesi e spagnoli . In 600 anni di inquisizione nella nostra città MAI si è acceso un fuoco per bruciare persone e MAI all’inquisizione spagnola fu permesso di insediare un tribunale.
CHE FINE HA FATTO QUELL’ ORGOGLIO NAPOLETANO DI SENTIRCI UNICI AL MONDO?
Siamo sempre stati diversi e sopratutto liberi nella nostra città .
Napoli il luogo dove ti insegnano ad amare sin da piccoli la libertà e la dignità come fecero i scugnizzi che cacciarono via i tedeschi nelle Quattro Giornate durante la seconda guerra mondiale .
Sappiate che questa mercificazione del nostro patrimonio in chiave turisrica non tutela affatto il tessuto sociale di questa città. Il dispositivo biopolitico della città mercificata, se nulla sarà fatto nell’immediato, colpirà soprattutto i giovani e si trasformerà in uno dei principali fattori di disuguaglianza sociale capaci di innescare proteste e continue ribellioni .
Il nostro centro storico si trasformerà in un asettico luogo privo di un’anima propria , che alla lunga cancellerà definitivamente con la sua cultura del mordi e fuggi in cui dilaga , le sue secolari tipiche caratteristiche facendosi fagocitare dalla globalizzazione che molto si discosta dal vero unico motivo per cui l’Unesco ci ha voluto premiare .
Tutelare e valorizzare le ricchezze del nostro centro storico non è solo un dovere istituzionale, ma anche un impegno morale di tutti noi . È necessario assumersi questa responsabilità nei confronti delle generazioni future, affinché il nostro patrimonio culturale sia un elemento che non sia dimenticato nel tempo .
Abbiamo il dovere di salvaguardia dei nostri beni storici, artistici, archeologici e paesaggistici.
Non dobbiamo permettere che tutto questo diventi ancora una volta qualcosa che appartenga solo alla criminalità organizzata .
Abbiamo il dovere di tutelare quella targa conquistata nei secoli ed impedire al nostro comune che essa venga invece nascosta dietro le campane della raccolta differenziata come è spesso accaduto in un recente passato .
Amare Mapoli significa amarla nella sua cultura e questo certo non avviene celebrando un murales ma che è divenuto il luogo più visitato della nostra città.
Cultura significa anzitutto creare una coscienza civile, fare in modo che chi abiti in questa città sia consapevole della dignità e sia orgoglioso di essere napoletano non solo per avere i soliti lughi comuni di sempre come il mare , la pizza , pulcinella , il panorama , la sfogliatella e o cuopp e zeppole e panzarotti , e ultimamente anche un grande fallo in Piazza del Municipio, ma per essere stata la città che ha dato i natali a tanti uomini uomini illustri ed ha visto passeggiare per le sue strade gente come Bartolomeo Capasso, il De Blasiis, il De la Ville, Francesco De Sanctis, Giustino Fortunato, Benedetto Croce, Gianbattista Vico Tommaso d’Aquino o Giordano Bruno , Tommaso Campanella , Jusepe de Ribera, Luca Giordano, Andrea Vaccaro, Francesco De Mura, .Belisario Corenzio ,Paolo De Matteis ,Giovanni Lanfranco ,Massimo Stanzione , Aniello Falcone , Michelangelo Naccherino ,Fabrizio Santafede , Dioniso Lazzari Francesco Solimena e i fratelli Massa
I nostri quartieri spagnoli sono stati luoghi vissuti da Giacomo Leopardi e Caravaggio .
Essa è una città è intrisa di storia e di tante dominazioni, ciascuna delle quali ha lasciato un pezzo del proprio patrimonio culturale con i suoi palazzi e le sue antiche chiese , i suoi vecchi palazzi nobiliari ed i suoi tanti monumenti di fronte ai quali non potete rimanere indifferente. Tramite essi vi ritrovata automaticamente proiettati indietro nel tempo, tra greci, romani, normanni, angioini, durazzo, aragonesi, francesi e spagnoli.
E’ una citta dove correte il solo rischio di restare imbrigliato nella storia e nella cultura che questa città vi offre con la sua bellezza , il suo folkore , la sua cucina , le sue tradizioni ,la sua musica , la sua archeologia e la sua arte.
Per la sua lunga storia è una delle città d’arte più “ricche” al mondo. Possiede per tale motivo monumenti , palazzi , musei , piazze secolari e moltissime Basiliche e Chiese monumentali uniche nel suo genere perchè ricche di affreschi di grandi artisti come Luca Giordano , Caravaggio , Massimo Stanzione , Francesco Solimena , Aniello Falcone , Giovanni Lanfranco ,Micco Spadaro , Ribera , Battistello Caracciolo , Guido Reni , Francesco De Mura , Giacinto Gigante , Bernardo Cavallino , Cosimo Fanzago , Tino de Camaino e tanti , tanti altri artisti.
Il suo patrimonio culturale possiede castelli ricchi di storia , cultura ed arte come il Maschio Angioino con il suo bel portale rinascimentale , Castel Sant’Elmo e Castel Dell’Ovo , ma anche preziosi edifici come la cappella Sansevero con il famoso Cristo Velato del Sammartino , importanti biblioteche come quella dei Girolamini con 160 mila antichi volumi conservati ed importanti musei famosi in tutto il mondo come quello Archeologico con la sua famosa collezione Farnese , gli affreschi provenienti dagli scavi di Pompei ed una delle più belle collezioni egizie ed il museo di Capodimonte con esposti nella sua meravigliosa Pinacoteca dipinti di Tiziano , Caravaggio , Botticelli , Goya , Massccio , Brugel , Artemisia Gentileschi , Mantegna ed altri .
In un incredibile dialogo tra due mondi contrapposti , oltre ad offrire in superficie panorami mozzafiato e meravigliosi luoghi come il bellissimo litorale di Mergellina ,il lungomare d’Europa come quello di Via Caracciolo celebrato ovunque nel mondo, le tre isole del golfo Capri , Ischia e Procida e la bellissima costiera sorrentina , essa cela nel suo sottosuolo luoghi affascinanti come quello appartenente alle catacombe di San Gennaro , San Gaudioso , il Cimitero delle Fontanelle con l’incredibile culto delle anime “pezzentelle” e la Napoli sotteranea usata come rifugio dai bombardamenti dell’ulitma guerra mondiale.
Non avete neanche idea di quanto io mi arrabbi di fronte a persone che per pura ignoranza sbandierano come napoletanità luoghi comuni di Napoli come la pizza , il babà , la sfolgiatella o ristoranti dove si balla e si ride .
Quaesta , cari amici miei non è la NAPOLETANITA’ .
La NAPOLETANITA’ è un’altra cosa … è una filosofia di vita..
E’ un qualcosa di genetico ereditato dai nostri antichi antenati che abitano questi luoghi durante Il periodo greco/ romano, dove la vita di Neapolis era improntata sopratutto al ben vivere , e indirizzata in tal senso dalla filosofia epicurea che dominava.
Esistevano a Neapolis ben due scuole epicuree ( Posillipo ed Ercolano ) dove dominavano le attivita’ ludiche e del tempo libero.
Neapolis era detta ” otiosa e docta “, ed i napoletani concepivano l’esistenza come tesa alla ricerca del piacere sia del corpo che dello spirito,e al risparmio di energie per tutelare la propria liberta’ dagli stress della vita quotidiana.
I romani conquistati dal fascino di tale impostazione di vita , scelsero Neapolis come luogo di educazione e di perfezionamento negli studi , attratti anche dalla natura lussureggiante e dal clima temperato . Essi venivano a Neapolis a riposarsi dalle fatiche di Roma e a preparsi agli studi trasferendo immense biblioteche con se.
Il nostro quindi è un modo di intendere la vita che risulta giungerci da tempi antichi Un modo diverso di ricordare, di socializzare e di amare.E’ un modo per ricordarsi che i piaceri della vita vanno condivisi lontani dallo stress ed in un’atmosfera soft e rilassante dove prevale l’amore per i contatti umani. È un’attitudine allo stare al mondo in un modo che è diverso da altri. È dare poca importanza a cose che da altre parti sarebbero vitali e tantissima rilevanza a cose invece superflue per alcuni. La napoletanità non è un pregio e non è un difetto è solo un modo diverso di vivere e vedere la vita dove ancora certamente conta tantissimo la solidarità e l’amicizia .
Ci stiamo svendendo lasciando in mano ad uomini di poca cultuta il nostro grande patrimonio artistico e e ci stiamo trasformando grazie a loro in un grande luna park .
Possibile che non riusciate a vedere tutto questo ?
Tutti a riempirsi la bocca con la frase che Napoli e’ ricca di storia , cultura e arte e poi nessuno conosce la vera Storia di Napoli , la sua vera arte i suoi magnifici monumenti , i suoi musei e le sue splendide pinacoteche .
Napoli piace perché è piena di vita …ma così facendo ne state mortificando la dignità .
Non siamo un popolo che balla e ride tutti i giorni come gli altri amano descriverci …
Non siamo quelli che vi hanno fatto vedere con Gomorra e Mare Fuori . e non siamo neanche la città più bella di questo mondo come molti napoletani sono soliti sostenere adagiandosi su una stereotipata ed autoreferenziale frase .
Con questa sciocca e banale frase, infatti, il napoletano medio tende a scacciare via in un sol colpo quelli che sono i limiti enormi di una metropoli che arranca, e che al passo coi tempi non ci sta, non ci sa stare, non ci vuol stare.
I napoletani OGGI, INFATTI, pur di piacere ai turisti si comportano da giullari intrattenendo il pubblico con quel vitalismo fatto di scenette in cui mentre si mangia , si balla , si canta , si ride e si mangia rompendo i piatti .
Ci si esibisce come dei pulcinella, nel far risuonare i dittonghi marcati di un dialetto storpiato, volgare e lontano parente di quella lingua delle canzoni dei posteggiatori e delle commedie popolari di Viviani.
I napoletani con la scusa che il turismo porta soldi e lavoro , ogni giorno svendono il loro orgoglio comportandosi come clown in un circo senza capire che il turista è un finto viaggiatore. Viaggia ma non gl’importa affatto di conoscere a fondo ciò che incontra, gl’interessa soltanto goderne la parte più trash.
A loro Napoli è incominciata di nuovo a piacere solo quando la nostra città è diventata di nuovo famosa nel mondo grazie alla narrativa criminale di Gomorra e mare fuori .
Ai turisti Napoli e i napoletani piacciono solo quando si adeguano all’immagine che il resto d’Italia ha di loro.
O criminali o buffoni .. se siamo così .. possiamo piacere .
E noi per accontentarli , balliamo , cantiamo e ridiamo per strada .
Mangiamo in ristoranti o pizzerie ballando e cantando per farli divertire .
Perché lo sappiamo che così facendo riusciamo a loro dare quella immagini di noi che a loro piace …. sbandieriamo Napoli come una riserva indiana, dove ai turisti viene servito lo spettacolo per il quale hanno pagato (preferibilmente poco).
Abbiamo addirittura affidato sui social la narrativa della città a persone come la De Crescenzo ed i proprietari di pizzerie che senza alcuna cultura di arte e storia cavalcano un filone di una Napoli “divertente e sregolata” e per questo amatissima dai turisti in cerca di caos e svago.
Attraverso vecchi stereotipi legati al mare, al sole, alla pizza, al Vesuvio , a Pulcinella, o cuoppo e zeppole e panzarotti , il babà, la sfogliatella ogni giorno la nostra città si svilisce di fronte e esibizioni carnevalesche e scenette da manuale sempre più trash contornate da sensazionali campanilismi inni alla propria città, alla sua gente, e la carta Forza Napoli sempre pronta.
I turisti da noi questo vogliono !
Vogliono andare al circo a divertirsi .
Vogliono ridere e divertirsi 3/4 giorni. per poi ritornare alla sua vita normale di sempre .
E Napoli abbraccia il linguaggio popolare e maccheronico,assumendo caratteristiche da riserva indiana, dove ai turisti viene servito lo spettacolo per il quale hanno pagato
I napoletani non amano la loro città … o meglio la amano solo quando essa le permette di guadagnare danaro .
AH ! Dimenticavo…
Giustoper ricordarvelo .
Sappiate che con quella oscena cosa di farvi riprendere mentre vi esibite nel mostrare la limonata a cosce aperte … non abete inventato un bel niente … avete solo riscoperto storie vecchie
Questo dibattito legato ai problemi della comunicazione di una Napoli esclusivamente volgare e divertente non l’avete certo inventata voi oggi. Tutt’altro, esiste dal XIX secolo in maniera quasi analoga.
L’attrazione dei turisti nei confronti dei luoghi comuni popolari, del caos, dei “vicarielli” e delle scene legate alla miseria culturale di un popolo strumentalizzato e mortificato, in realtà, diventavano un vero e proprio parco giochi per i visitatori stranieri, che chiedevano agli scugnizzi napoletani, per pochi spiccioli, di replicare dei teatrini di miseria. Famoso era ad esempio al Lago di Agnano l’attrazione della “grotta del cane “, dove i turisti erano accompagnati da guide locali per divertirsi nel vedere svenire (e spesso morire) i cani avvelenati dalle esalazioni di gas.
Ecco poi che i fotografi, dai più ai meno famosi, vendevano migliaia di cartoline con napoletani travestiti da pulcinella che mangiano pasta con le mani: era un mercato talmente florido che il podestà di Napoli nel 1929 fu costretto a vietare la vendita di queste foto spiegando che erano attività lesive per la dignità cittadina.
Anche il turismo della camorra non l’abbiamo inventato con Gomorra e Mare Fuori: nel 1906, dopo il processo CUOCOLO , nacque un florido filone letterario sulla criminalità napoletana che fece le fortune di numerosissime penne locali e alimentò quel binomio fra criminalità e Napoli che rimarrà ben impresso negli stereotipi territoriali locali.
Come vedete .. tutto sommato , non siete neanche tanto originali.