Nel  bellissimo porticciolo  del borgo marinari che si trrova sotto le mura del Castel dell’Ovo , si trova su di una Banchina posto in un luogo a dir poco delizioso, il Circolo del Remo e della Vela Italia (meglio noto come CRV ITALIA ) che non solo è  il più antico circolo nautico  napoletano  ma anche uno dei più antichi e prestigiosi fra quelli  italiani.522-Circolo-del-Remo-e-della-Vela

 

 

 

 

N.B. Il Circolo del Remo e della Vela Italia, fondato nel 1889, è il nonno prestigioso di tutti i club partenopei del mare.: Il Real Yacht Club Canottieri Savoia è nato infatti nel 1893, il  Club Nautico della Vela è sorto nel 1901, la Rari Nantes nel 1905. la Canottieri Napoli nel 1914 ,e  il Circolo Posillipo nel 1925. Lo stesso circolo della  lega navale italiana è sorto solo nel 1897.

La sua data di nascita  avvenne nella domenica del 20 novembre 1889 al quarto piano della Panatica,, uno  stabilimento della Marina dove si confezionavano le pagnotte per gli equipaggi alla fonda.

 I grandi protagonisti della nascita di quello che diventerà nel tempo uno dei piu presigiosi circoli della nostra città ,  furono 17 giovanotti di buona famiglia amanti del mare , che giunti al palazzo dalla banchinia del borgo fondarono il primo circolo di canottaggio della città. Così nacque il Regio Canottieri Italia che divenne successivamente il Circolo del Remo e della Vela Italia.

Curiosita :Il canottaggio nel 1889, era lo  sport di intrattenimento della gioventù di quei   tempi, come già in Inghilterra.

N.B. A quei tempo , prima che la colmata di cemento  creasse Via Partenope era presente al Borgo Marinari  una banchina che dalla Panatica di Santa Lucia si sviluppava parallela a via Chiatamone .

L’attuale nome del circolo deriva dalla sua succesiva fusione con il circolo Partenopeo della Vela avvenuto nel 1946 . Il circolo nacque quindi inizialmente come un circolo di  (Canottaggio( Club cannottieri Napoli ) e solo successivamente come circolo della vela.

La vittoria nel primo campionato italiano di canottaggio,avvenuta  nel  1896  rappresentò l’inizio di una lunga serie di successi per i suoi colori, già a quell’epoca rosso-blu (I soci indossavano tutti ll’elegante ’uniforme di yachtman).

Il circolo volendosi anche rinforzare nel settore velistico decise nel 1946  , di fondersi con il Circolo Partenopeo della Vela, . La scelta non fu sbagliata  come dimostra l’albo d’oro, che vede incrementare di molto i successi in quel ramo sportivo negli anni successivi alla fusione .Da allora moltissimi atleti cresciuti presso l’Italia sono stati convocati ed inseriti negli equipaggi federali che hanno gareggiato (e molto spesso vinto medaglie) a regate internazionali, europei, mondiali ed olimpiadi.

CURIOSITA’ :  Alle Olimpiadi del 1968 tenute in Messico , Fabio Albarelli conquistò nella Baia di Acapulco, la medaglia di bronzo nella classe Stelle, mentre Franco Cavallo (timoniere) e Camillo Gargano (prodiere), vinsero lo stesso titolo nella  Classe Star con la barca “Romance”

N.B. Franco Cavallo con la barca “Fandango II”  fu  vincitore di quattro Campionati europei.

Picchio Milone timoniere e Roberto Mottola prodiere,  la coppia più famosa del Circolo Italia, trionfarono sul lago Ontario nel mondiale della classe “Tempest” nel 1975 e furono poi campioni del mondo della classe “Stelle” nelle acque di Capri nel 1986.

N.B. Il circolo è famoso anche perché mette in palio uno dei più antichi trofei di canottaggio d’Europa : la coppa Lysistrata  , donata al sodalizio dal magnate americano Jmes Gordon Bennet Jr .proprietario del quotidiano New York Herald., nel 1909  per ringraziare i soci dell’ospitalità offerta al suo  piroscafo Lysistrata.

La magnifica coppa d’argento ebbe il nome del suo piroscafo, Lysistrata, un personaggio femminile antico, una donna che prometteva amore e chiedeva pace, la stessa che regna dopo la gara, che si ripete ogni anno dal 1909 e pone fine alle ostilità della competizione remiera, accesa come una guerra di pochi lunghissimi minuti.

 CURIOSITA : La  coppa Lysistrata  è la più antica regata challange di canottaggio che si svolge in Italia, seconda in Europa soltanto alla Coppa del Re di Inghilterra.  La sua prima edizione risale al 1909.ed ancora oggi  è un trofeo sportivo, e l’evento che esprime con continuità origini, ragioni e passioni che animano la vita del Circolo Italia ed il canottaggio nel golfo di Partenope. Essa masce a Napoli quando si viveva la bella vita, si accoglievano gli ospiti trattandoli come si conviene, si praticavano gli sport per diletto, senza un fine secondo. I circoli dei “signori”, inoltre, ospitavano i viaggiatori di rango.

Il maestoso Tomawack fu il dono che Gianni Agnelli fece al Circolo. Paolo Matarazzo possedeva una barca con sei cuccette, “La rondine”, che navigava fino alle Eolie. Il piccolo e avventuroso Luigi Mendia usciva per mare ogni giorno, sino a tarda età, al timone del suo “Sampan”

Il maestoso Tomawack fu il dono che Gianni Agnelli fece al Circolo

e fu anche così che un americano stravagante, dopo aver soggiornato nei nostri luoghi ameni, rese grazie con un segno che ricordasse la sua permanenza a Napoli.

La Coppa Lysistrata, da sempre il momento massimo del canottaggio napoletano, è un battito davanti via Caracciolo.  Una vera e propeia sfida fra i canottieri di tutti i circoli cittadini. L’Italia in questa competizione ha sempre  insieme, sulla stessa barca, studenti, figli dell’alta borghesia, muratori e operai. Nessun altro sport abbatteva le barriere di classe facendo nascere amicizie e solidarietà fra i ceti più distanti.

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Sotto un unico spirito cameratesco, si sono spesso uniti  in un unico amore per il mare   le classi siciali più diverse , quelle aristocratiche , quelle borghesu e quelle del popolo piu semplice. A legarsi  è stato la sola passione per il mare ed il comune  spirito di competizione e d’intraprendenza,tipico delll’orgoglio del Napoletano che ha sempre in questo caso trionfato:  sia che esso proveniva dal popolo dei “luciani”, che  dalla borghesia delle professioni,e  dall’aristocrazia del sangue.

Medaglie e coppe sono state a centinaia vinte da questi sportivi  che sempre le hanno, idealmente e materialmente, ritenute vinte dal Circolo, non dai singoli sodali, non da singoli equipaggi.

Ma il Circolo Italia è stato soprattutto la roccaforte a mare del patriziato napoletano col duca Andrea Carafa d’Andria, il principe Gino di Moliterno, il barone Marcello Orilia paladino di ogni eleganza, Giuseppe Caravita di Sirignano che possedeva uno yacht di tremila tonnellate tutto in legnouscito dai cantieri inglesi Ramage & Ferguson nel 1881.

Dalla Panatica alla elegante e sofisticata sede attuale che rappresenta il più piccolo e il più modesto di tutti quelli ove hanno dimora altri circoli napoletanil unga è stata  quindi la vita del Circolo Italia affacciato sul porticciolo di Santa Lucia, ambienti ovattati, silenzio da grande club, memorie bellissime.I locali sono sì comodi e piacevoli, ma l’arredo principale è talmente pieno di   ricordi sportivi e sociali che lo spazio a disposizione  non basta ad accoglierli

Fiore all’occhiello, oggi, una grande competizione, la Regata dei tre golfi

Bando 1987

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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