Nel popolare Rione Sanità sorge la chiesa di Santa Maria alla Sanità, nota anche con il nome di San Vincenzo ( Ferrer ) popolarmente detto o’ Munacone, in quanto vi è radicato il culto del santo domenicano Vincenzo Ferrer.
Punto di riferimento del Rione Sanità, nel quartiere la Basilica è conosciuta come chiesa di San Vincenzo ‘O Munacone (il monacone ) perché custodisce una famosa statua di San Vincenzo Ferrer. La statua, secondo la tradizione, fu portata in processione nel 1836, quando la città venne colpita dall’ennesima epidemia di colera. Grazie all’intercessione del Santo il morbo cessò miracolosamente e da allora il primo martedì di luglio il rito si ripete in ricordo della grazia ricevuta.
È l’unico Santo della Chiesa che, per la proclamazione, ha avuto il riconoscimento di più di 80 miracoli accertati, su migliaia e migliaia di deposizioni, durante il suo processo di canonizzazione. Ancora oggi il culto per questo Santo Medioevale è presente in tutto il mondo.
Grande predicatore, era dotato di potente carisma e godeva quindi dell’attenzione sia della popolazione locale che di quella dei potenti del suo tempo.
Un profondo affetto lega la basilica al quartiere, che esplode in tutto il suo entusiasmo il 5 Aprile e il primo martedì di luglio, quando si festeggia San Vincenzo Ferrer.
Nella prima data, dopo la funzione, la statua del Santo viene portata in spalla dalle associazioni cattoliche locali con gli stendardi sciolti sul sagrato della chiesa. E’ il momento del rito “trase e jesce”: i portatori incitati dal capo paranza si fermano e poi tornano indietro di tre passi, quasi saltellando, e così per tre volte.
La seconda data celebra il miracolo a lui attribuito della fine del colera del XVII sec. Per l’occasione la Piazza è addobbata con luminarie e bancarelle e di nuovo la statua è in processione. Lungo il quartiere bambini vestiti di bianco come San Vincenzo e bambine vestite da contadinelle accompagnano il santo, con i suoni della banda e gli spari dei mortaretti in sottofondo. Non si può che restare affascinati da tutto ciò e gioire con loro proprio come dei bambini!
La Basilica fu eretta, tra il 1602 ed il 1610, su disegno del domenicano Fra’ Giuseppe Nuvolo, ed e’ considerato uno dei progetti più ambiziosi di Fra Nuvolo, architetto domenicano .
La Basilica di Santa Maria della Sanità è nata come segno di devozione dei fedeli napoletani alla Madonna, in seguito al ritrovamento di un affresco risalente al V-VI secolo. Si tratta della raffigurazione più antica della Madonna a Napoli, che ora si trova in una delle cappelle della Basilica.
La grande Basilica di fra Nuvolo , fu eretta sul sito delle catacombe di San Gaudioso nella Basilica paleocristiana il cui ingresso si trova al di sotto del presbiterio .

La cripta presente sotto il magnifico altare ( denominata Sacra Grotta ) dopo una importante serie di restauri è tornata a splendere in tutta la sua magnificenza . Essa inizialmente era una piccola chiesa ricavata dinanzi alla  catacomba di San Gaudioso che portò in questo luogo  molti fedeli e pellegrini che giungevano da ogni perte del regno.Quando poi per motivi di sicurezza le spoglie del santo insieme a quelle di San Gennaro  furono spostate dentro le mura della città la piccola chiesa e la sua catacomba fu abbandonate e successivamente , una volta  ricoperta dalle Lave dei Vergini con i suoi detriti ,completamente dimenticata da tutti . Sul luogo nel XVI secolo venne poi  costruita una casa rurale e solo accidentalmente fu scoperto sotto di essa in quella che era considerata una semplice cantina ‘antico ingresso alla chiesa che permise di restituire il luogo al culto di San Gaudioso .

Dal XVII secolo intorno ad essa ad opera dei domenicani venne costruita l’ attuale Basilica con il suo magnifico altare ed il suo  pulpito grazie al danaro ricavato con la sepoltura nelle catacombe di ricchissime aristocratici capaci per avere questo privilegio di spendere fino a circa il corrispondente di tre milioni di euro attuali .

La piccola chiesa divenne quindi in seguito ai lavori una  la cripta al di sotto del magnifico e originario altare creato da fra nuvolo che inserì nel suo contesto  dieci altari laterali ognuno dei quali  affrescato con opere di Bernardino Fera, allievo di Solimena,
Il suo restauro ha restituito alla città un piccolo gioiello con una magnifica volta affrescata ed uno stupendo pavimento maiolicato dell’ottocento napoletano .

La pianta della chiesa è a croce greca con pianta circolare  ed è forse insieme a quella di Santa Patrizia ( in via San Gregorio ) la più  scenografica di tutta la città grazie al suo splendido altare rialzato (per chi lo conosce ricorda quello della chiesa di saint etienne du mont a parigi) al quale si accede da due scaloni laterali. Costruita tra il 1602 e il 1610 da Fra’ Giuseppe Nuvolo,  è uno dei tanti esempi dell’arte barocca che trovò, nel XVII secolo, il suo massimo splendore nel capoluogo campano. Linee curve e sinuose, giochi di chiaroscuro ottenuti con l’uso di materiali diversi come marmo e piperno, danno comunque a differenza di molte strutture barocche una maggiore luce alla chiesa dove il bianco ed il grigio ( i colori dei domenicani erano il bianco ed il nero ma quest’ultimo non si può usare in chiesa )  delle pareti sovrastano le altre pesanti strutture barocche di  stucco e scultura.

Per le preziose opere presenti nelle sue varie cappelle possiamo considerarla un vero piccolo museo della pittura napoletana del XVII secolo custodendo oltre alla già citata  prima rappresentazione mariana a Napoli , ben cinque affreschi  di Luca Giordano , opere provenienti dalla scuola del Solimena   e preziosi dipinti di  Andrea Vaccaro, Pacecco De Rosa, Giovan Vincenzo Forli  e Giovanni Balducci.

Il plesbiterio come dicevamo è curiosamente stato sopraelevato  da fra Nuvolo che avendo  il compito di salvaguardare la preesistente chiesetta  si inventò il geniale ed originale stratagemma architettonico di avvolgere la stessa e porvi al di sopra un magnifico altare (  le  anime del purgatorio presenti nelle catacombe potevano simbolicamente ascendere verso l’alto passando tra Pietro e Paolo  ( custodi del paradiso ) posti ai lati dello scalone in un’effige . Sotto l’ altare invece  si trova  l’ingresso delle catacombe di S. Gaudioso le cui vite sono guidate  e meritano assolutamente una visita .

Nel 1613 fu terminata la bella cupola, rivestita di maioliche gialle e verdi che e’ diventato il vero tratto distintivo della chiesa, conosciuta da tutta la città perché è subito visibile attraversando il ponte della Sanità.
La facciata, con decorazioni in stucco degli inizi del Settecento, è affiancata da un alto campanile costruito tra 1612 e 1614; anche l’orologio in maiolica è settecentesco.

Sull’esterno della chiesa in un’opera dal titolo Resis-ti-amo  , un uomo ed una donna , disegnati dall’artista argentino Francisco Bosoletti ,si sostengono a vicenda , facendo da controaltare  al murales di Tonio Cruz , intitolato ” luce “che di fronte alla chiesa con il suo messaggio  di speranza  per l’intero Rione , appare  impresso sulla facciata di un nobile  palazzo del 600 .

Il contiguo monastero  fu demolito nel 1809 per far spazio alla strada voluta dal re Giuseppe Bonaparte per raggiungere più facilmente la Reggia di Capodimonte

La Basilica è un vero e proprio paradiso pittorico, che custodisce tra le sue navate preziose opere di correnti manieristiche, classicistiche e barocche.

Uno spettacolo da non perdere !!!

 

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