Ai piedi della Cripta Neapolitana , sorgeva un tempo una piccola cappella dedicata a Santa Maria dell’Idria , costruita dai pescatori che dal borgo di Santa Lucia si erano trasferiti nel borgo di Piedigrotta.
Nella cappella, semplicemente vuota e molto necessaria, fu eretta soltanto una statua di legno, per pregare la Madonna che la leggenda,vuole apparve in quel luogo a tre diverse persone (una monaca, un eremita e un monaco benedettino) il giorno 8 settembre .
La Vergine apparve in quel periodo a tre diverse persone pie e devote: Maria di Durazzo, monaca in Castel dell’Ovo; il beato Pietro, eremita probabilmente in Santa Maria dell’Idria; e il monaco Benedetto, che stava attraversando la grotta per recarsi ai bagni di Pozzuoli. A tutti e tre, la Madonna chiese che venisse edificata in quel luogo una chiesa in suo nome.
La chiesa cristiana , era in quel periodo con il favore dei regnanti Angioini , , tesa a debellare ogni pratica rituale in onore di paganesimo, nell’area della ”Crypta Neapolitana” e della Tomba di Virgilio, tanto esposta alla persistenza di antichi culti pagani .
Il papato pensava che a tale scopo potessero essere utili edifici consacrati alla Madonna , e tale occasione fu propizia per la costruzione di una piccola chiesa nel tentativo di tener testa al culto pagano della Crypta Neapolitana che tanto resisteva ai numerosi tentativi di cristianizziazione .
Alla testimonianza di questi personaggi, garantita dal loro stato di religiosi, fece seguito così la fondazione del nuovo tempio teso ad affermare il culto cristiano della Madonna dell’ Idria .
La Madonna di Piedigrotta è la stessa raffigurata nell’affresco appena fuori l’ingresso chiuso della Crypta Neapolitana, per allontanare i rimanenti demoni che scavarono la grotta per Virgilio, per distruggere ogni tipo di superstizione, per rendere cristiano un luogo pagano dove Priapo veniva festeggiato con riti orgiastici.
La chiesa ben presto divenne insufficiente per accogliere le folle di fedeli, al punto che le messe venivano celebrate in due altari di legno eretti al suo esterno .
La chiesa fu distrutta dal maremoto del 1343 e sostituita così da un edificio più grande.
Nella seconda metà del 1300 l’architetto Albino ordinò la costruzione di questo edificio sacro che da allora mantiene il nome della Madonna di Piedigrotta, per benedire tutti coloro che attraversano la grotta per giungere ai Campi Flegrei o tornare da questi.
Il santuario, il cui ingresso era (inizialmente) aperto verso la grotta, fulcro delle attività cultuali praticate nell’area, fu caro ai re angioini e aragonesi, che lo resero meta di cortei e parate, e, anche nei momenti di decadenza (nel 1862 venne chiuso il monastero per decreto dei Savoia), fu sempre luogo di un’intensa devozione popolare: a ciò contribuì la continua concessione di indulgenze papali, ma soprattutto la festa settembrina in nome della Madonna, che per vari secoli si celebrò annualmente il 7 e l’8 settembre con cerimonie ufficiali e un pellegrinaggio popolare.