Raccontarvi della bellissima Villa Roccaromana che si trova sulla collina di Posillipo significa raccontarvi anche di   ex tempio sacro,che  oggi sembra abitata da fantasmi.

Significa raccontarvi di una antichissima,grotta che nacque come caverna preistorica,ma venne poi  celebrata dai romani, ed infine dalla nobiltà napoletana . Significa parlarvi anche di una strana Pagoda orientale con animali imbalsamati ed anche di un famoso locale notturno,che divenne  il luogo più ambito dal re d’ Egitto Faruk.

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La  bellissima Villa Roccaromana, che si trova sulla collina di Posillipo fu fatta costruire  nel 1814 dal duca  Nicola Caracciolo di Roccaromana su di un terreno di 2,25 moggi appartenuto precedentemente a Michele Fiorillo e Giuseppe Pucci, che ai tempi possedevano la maggior parte della collina di Posillipo compreso il fondo su cui sarebbe stata poi costruita villa Mazziotti.

La villa per l’occasione venne  incredibilmente particolareggiata, con l’aggiunta di tutto ciò che al Caracciolo di Roccaromana piaceva di più ,. Essa venne pertanto  erette su tre piani ognuno dei quali dotato di una  bellezza impressionante, in quanto tutti  dotati di una terrazza panoramica di particolare pregio, considerata la privilegiata posizione a strapiombo sul mare.

Nicola Caracciolo di  Roccaromana, appassionato di scienze naturali, era un personaggio molto eccentrico e  raccolse nel giardino piante esotiche di ogni tipo, realizzando  un vero e proprio orto botanico e un piccolo zoo che ospitava animali che egli stesso si divertiva ad imbalsamare.

Egli si fece costruire anche una suggestiva pagoda a più piani  di stile orientale a picco sugli scogli, alla quale si accedeva mediante l’utilizzo di una scala a chiocciola che si avvolgeva al troco di un albero  che divenne allora, ed è ancora oggi, uno dei punti caratteristici della nostra costa. Fu un vezzo, secondo le usanze orientaleggianti dell’epoca, e doveva servire da «casino di caccia» per gli uccelli migratori.

CURIOSITA’ :   La villa era spesso la sede di  grandi e sontuose feste organizzate dal duca di Roccaromana di cui parlava tutta la città che si svolgevano non solo negli ambienti della villa ma soprattutto nelle grotte ai piedi della struttura e particolarmente in una  gigantesca caverna  alla quale si accedeva anche dal mare che pare fosse anticamente le sede di un Tempio sacro romano . Attraverso queste grotte pare che si giungesse addirittura ad una autentica piscina naturale . Un dipinto realizzato nell’ottocento raffigura infatti ai piedi della Pagoda , un bacino , forse un ninfeo ornato da statue e colonne oggi non più visibile ma che secondo una leggenda pare essere un luogo un tempo  abitata da pallidi fantasmi.

Oggi del bellissimo luogo di delizie ottocentesche  di interesse storico del napoletano, sorta su grotte antiche e scavate nel tufo purtroppo resta ben poco nonostante al suo interno siano  stati ritrovati nel tempo molteplici reperti archeologici risalenti all’Impero Romano.

 

La storia della bella villa ci racconta che il duca , quando i bei tempi finirono , donò o vendette la  struttura a tale Lorenzo Vigliotti , La moglie di quest’ultimo , rimasta poi vedova , sposò in seconde nozze  il compositore e pianista di Torre Annunziata, nonchè docente pianoforte al conservatorio di Napoli Costantino Palumbo  che trascorrerà parecchi anni della propria vita fino alla morte, nel 1928  a Villa Roccaromana. La dimora passò poi alla baronessa Grisolia, «una distinta signora, che ricordiamo anziana e sola e che traeva un certo reddito dagli appartamenti che erano stati ricavati nella villa» . Anche la Grisolia fu costretta a alienare gradualmente la proprietà. Dapprima ne cedette una parte all’ambasciatore Romano Avezzana (che fu senatore del Regno d’Italia nel 1934), poi man mano, ad altri, tutto il resto.

Nel 1949, con la divisione in lotti della proprietà, le due porzioni (la villa e la discesa a mare) furono separate. La prima continuò a chiamarsi villa Roccaromana con ingresso da via Posillipo , la seconda (la discesa a mare) diventò invece dapprima uno stabilimento balneare e poi, gradualmente, un condominio (Grottaromana, con ingresso da via Posillipo ) che attualmente ospita una serie di abitazioni indipendenti affacciate sulla baia e sovrastanti le grotte.

 

CURIOSITA’:  Negli anni ‘50 lo stabilimento balneare era tra i più accorsati della città: lo frequentavano re Faruk d’Egitto, famoso per le sue scorribande tra Capri e via Veneto, una giovane Gloria Christian, Totò, moltissimi americani.

La parte alte della villa Roccaromana, ha subito nel tempo  innumerevoli lavori, trasformazioni e passaggi di proprietà. Nel Diciannovesimo secolo essa fu venduta alla famiglia Le Mesurier di Birkenhead, che la adibì a residenza estiva.  Venne poi acquistata  Hele Anne de Gemmis, baronessa di Castel Foce, per la quale ha poi assunto il nome di villa Gemmis. Fu una loro proprietà fino all’Undicesimo secolo. Da quel momento in poi la villa ha subito innumerevoli lavori e trasformazioni, fino a risultare oggi un condominio di lusso i cui appartamenti hanno diversi proprietari .

La stessa  Pagoda, che un tempo faceva parte della dimora , è diventata a sua volta una villa autonoma di 220 metri quadrati, mentre l’antica grotta sede di un ex Tempio sacro celebrato dai romani ed infine dalla nobiltà napoletana con sontuose feste , sembra oramai essere abitata solo da sconfortati fantasmi .

 

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