Nella nostra città oltre alle 500 cupole delle tante chiese , sono presenti altri luoghi di culto, più piccoli, ma ugualmente importanti . Si tratta delle circa duemila edicole votive costruite in diverse epoche nate con il duplice scopo di evangelizzare il popolo e di creare una rete di illuminazione stradale per i vicoli più bui in maniera da rendere più sicura la povera gente che la sera si rintanava in casa da brutti incontri (delinquenti e ladri) .
Si tratta di veri piccoli esempi di architettura religiosa tutt’ora esistenti che ancora oggi possiamo vedere passeggiando per i vicoli della nostra città specialmente sui muri dei quartieri più popolari .
La sua invenzione la si deve alla creatività di padre Gregorio Maria Rocco ,un frate domenicano vissuto nella prima metà del 700 molto conosciuto a Napoli (dove veniva semplicemente chiamato padre Rocco ) e tenuto in molta considerazione sia dal popolo che dalla nobiltà,.
Padre Rocco era molto influente ed ascoltato dai sovrani Carlo III e Ferdinando IV che si succedettero in quel periodo e prima di continuare dovete sapere che in quel periodo l’illuminazione delle strade in tutta la città era inesistente.
I nobili venivano scortati da servi con lanterne mentre la povera gente invece per evitare brutti incontri, la sera si rintanava in casa. I delinquenti, ed erano molti, la facevano da padroni: essi si appostavano al buio tendendo una corda nella quale il malcapitato che inciampava, veniva immediatamente sopraffatto (da qui nacque il detto “e che te cride ca’ vaco a mettere ‘a fune ‘a notte”, per dire: non vado mica a rubare). Dopo un primo tentativo, di padre Rocco, di far mettere delle lanterne ad olio, che venivano prontamente distrutte dai ladri, al Domenicano venne l’idea vincente.
Poichè egli sapeva bene che il sentimento religioso nei napoletani ,compreso i ladri ,era molto forte , pensò di consegnare ogni 5 o 6 case ai fedeli più devoti ,delle immagini sacre, invitando loro ad appenderle fuori casa ed ad accendervi un lume ogni sera. Le lampade non furono più distrutte e Napoli ebbe così la sua prima illuminazione.
In questo modo le strade di Napoli ebbero le sue prime luci notturne e la città divenne sempre più sicura, a mano a mano che le edicole votive si estesero a tutto il territorio abitato.