L’8 settembre del 1839 e’ il giorno in cui venne ufficialmente inaugurata la gara canora di Piedigrotta.
E manco a farlo apposta l’8 settembre( questa volta del 1353) la Madonna dell’Idra , apparve in sogno a tre religiosi (una monaca, un eremita e un monaco benedettino).
A tutti e tre, la Madonna chiese che venisse edificata in quel luogo una chiesa in suo nome che nelle idee dell’allora vigente cristianesimo doveva debellare ogni pratica rituale in onore di paganesimo nell’area della “Crypta Neapolitana” e della Tomba di Virgilio, tanto esposta alla persistenza di antichi culti pagani.
Durante i lavori di costruzione della chiesa emerse una statua di una Madonna che aveva un piede rotto. Allora nacque il culto per la Madonna di “piererotta” che guarda caso sorge poprio ai piedi di una grotta (” piedi grotta ” ).
Una grotta scavata nel I secolo a.C. per facilitare la comunicazione diretta fra Neapolis e Puteolis che una antica leggenda medioevale narrava fantasiosamente fosse stata realizzato da Virgilio in una sola notte, facendo ricorso a quella magia che gli si attribuiva e che lo rese patrono di Napoli prima di San Agrippino .
In essa secondo alcuni autori si tenevano riti orgiastici in onore di Priapo mentre secondo altri
si celebravano i riti mithraici che magnificavano i misteri del Sole.
Nei primi secoli fu solo una festa religiosa: la madonna di Piedigrotta era la madonna che innescava la devozione popolare più alta ed era sopratutto venerata dai pescatori di Mergellina. Essa divenne quindi con il tempo sempre più un centro spirituale e meta di pellegrinaggio,. E proprio intorno a questo pellegrinaggio per rendere omaggio alla Madonna inizio lentamente a sorgere una festosa celebrazione del culto mariano, che inizialmente era solo una festa di popolo con marinai e naviganti che devotissimi facevano pellegrinaggio nella Chiesa a rendere grazie alla loro protettrice.
Ma questa fastosa celebrazione divenne nei secoli, sopratutto nel Settecento, dopo la vittoria di Carlo di Borbone a Velletri contro gli austriaci nell’agosto del 1744, la festa più importante della città; i carri allegorici attraversavano il centro cittadino e sfilavano fino a Piedigrotta, tra danze, balli (la tarantella era la danza tipica della festa), tricca-ballacche e putipù.
Carlo di Borbone volle che diventasse un Carnevale celebrato con sfilata di carri più ricchi di quelli allestiti sobriamente coi prodotti della terra dagli abitanti delle zone limitrofe che confluivano anticamente a Napoli .
Essi dovevano essere preceduti da bande musicali e carri ritraenti personaggi della storia e della tradizione napoletana quali san Gennaro, la Sirena Parthenope, Pulcinella, Masaniello ed altri, che dovevano procedere in direzione del Palazzo Reale, nei cui pressi era allestito il palco reale, meta di un rituale “inchino”.
Gran protagonista di questa incredibile e famosa manifestazione era il popolo, invitato a cantare, a fare baccano e a unirsi alla nobiltà e alla corte nei festeggiamenti per le strade,
La “Piedigrotta” divenne la festa più famosa del Continente e Napoli, anche durante la Festa, fu meta dei ricchi turisti del Grand Tour a cavallo tra Sette e Ottocento che intendevano toccare con mano quell’atmosfera unica di cui si sentiva parlare in tutte le capitali.
Ne parlavano studiosi e viaggiatori: il Petrarca, dopo aver parlato della grotta, raccontava : «E di poi alle falde del monte nel lido vi è un tempio della Vergine Madre, dove corrono assiduamente in gran moltitudine i marinai».
Giovanni Boccaccio ci riporta invece che nel 300 il luogo era quello del giuramento alla Madonna più diffuso: alla Madonna dell’Idra , quella che col piede che schiaccia la testa del serpente simboleggiante il demoni , si rivolgevano infatti tutti i napoletani per chiedere grazie. .
Ancora oggi e’ in uso tra i napoletani il termin …. t”o ggiuro ncoppa ‘a Maronna ‘e Piererotta!
