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Gilda Mignonette , nata come Griselda Andreatini il 1° aprile 1886 nel cuore del popolare quartiere della Duchesca,fin da giovanissima mostrò una naturale vocazione verso il canto ed i suoi genitori , nonostante le loro scarse condizioni economiche , cercarono per quanto lro possibile con grandi sacrifci di assecondare la sua passione facendole studiare canto.
Inizia ad esibirsi giovanissima prendendo in prestito il cognome di una famosa sciantosa ungherese: Mimì Mignonette. Sono gli anni di Elvira Donnarumma, Emilia Persico, Gennaro Pasquariello Armando Gill, Raffaele e Luisa Viviani e la nostra Grisella ad appena diciotto anni si era fatta già valere come ottima interprete e ballerina al Teatro Umberto di Napoli
La sua gavetta fatta di esibizioni nei cafè chantant e nei vari teatri di varietà della nostra città, la portarono ben presto non solo ad avere un discreto successo di pubblico ma sopratutto ad avere una maggiore visibilità nel campo delle compagnie teatraliche che .la portarono ad esordire in prosa sotto la direzione di Raffaele Viviani,
Passò poi al canto, dove si distinse in un repertorio di canzoni napoletane, drammatiche e struggenti che catturarono l’attenzione del grande maestro Ciaramella . Questi ascoltandola riuscì per primo ad intuire le sue perfetta doti di cantante melodica. Ogni sua interpretazione trovava toni fortemente espressivi con un’articolazione centrata del tessuto poetico-musicale insieme a una dizione dialettale particolarmente scandita e chiara. Grisella , oramai divenuta Gilda Mignonette era dotata una timbrica fortemente accorata che lei usava uno stile unico e inimitabile.
Il maestro Ciaramelle non si lasciò scappare questa incredibile occasione di sritturare per la sua compagnia una tale artista che a quel punto per contratto, iniziò nel 1910 a girare il mondo nella sua prima tournée all’estero, in compagnia di Roberto Ciaramella e Silvia Coruzzolo , cantando in Spagna, Ungheri e Russia dove arrivano i primi riconoscimenti.
Nel 1911, Gilda , dotata di grande volontà ed un forte carattere affrontò il suo primo viaggio oltre oceano in Argentina, dove al Casino Moulin Rouge di San Paulo, ottenne le sue prime affermazioni. Dopo queste performance, nello stesso anno, la tournée si spostò in Russia, dove trovò molte acclamazioni nei teatri Aleksander Park e Grand Hotel di Odessa e al theatre des Bouffes di Mosca.
N.B. Una seconda tournée in Sud America, la Mignonette l’affrontò nel 1915, quando fu acclamatissima al teatro Casino di Buenos Aires e al teatro Star di Cuba.
Nello stesso anno firmò il suo primo contratto discografico con la storica etichetta Phonotype. Da questo momento iniziò la sua lunga discografia che terminò soltanto nel 1951, un anno e mezzo prima della morte con la sua ultima incisione, la canzone “Malafemmena” di Totò.
Nella sua scrittura contrattuale aveva anche accettato di esibirsi in America e nel 1926, portando con se un talento naturale ed una completa esperienza live, debuttò a New York, portando in in scena lo spettacolo Napule addò sta cchiù, ottenendo un tale successo che il pubblico entusiasta la proclamò “regina degli emigrati”.
Da quel momento trasferendosi a a New York , ebbe inzio il suo sogno americano. Gilda continuò infatti la sua carriera di cantante in America divendo di fatto una delle cantanti napoletane più famose negli Stati Uniti d’America e la beniamina indiscussa degli italo-americani. Il suo repertorio era infatti costituito principalmente da canti di emigranti, quali “‘A meglia voce”, “E l’emigrante chiagne”, “‘A cartulina ‘e Napule”, “‘O paese d’o sole”, “Mandulinata e l’emigrante”, “Connola senza mamma”, “‘A voce mia”, “Santa Lucia luntana”.
N.B. In assoluto, la sua ultima incisione fu “Malafemmena” di Totò, disco oggi molto ricercato dai collezionisti.
Tornò spesso in madrepatria per esibirsi, divenendo anche in Italia molto famosa nel suo genere,ma rimase New York il suo centro di gravità permanente.
Nel 1927 la sua fama esplode con la canzone ‘A cartulina ‘e Napule, che la consacra Regina degli emigranti. Contribuiscono alla sua popolarità anche Anema ardente, E l’emigrante chiagne, ’O paese d’ ‘o sole. Così come Mandulinata ’e l’emigrante, Connola senza mamma, Santa Lucia luntana e una serie di canzoni ormai dimenticate.
Professionista severa e instancabile a New York, Gilda, formò poi una propria compagnia di varietà, “Compagnia di sceneggiata Mignonette”, nella quale militavano anche Farfariello, Vittorio Parisi, Laura e Alberto Colombo e altri. Fece conoscere la sceneggiata napoletana in tutto il mondo e il maggior successo fu “Anema ardente” firmata da Pasquale Febbrajo.
Da quel momento Gilda Mignonette è continuamente in tour. Tra i più importanti concerti a New York, quelli memorabili al Guild Lyric Theatre, unica artista straniera nel tempio della musica americana.
Nel dicembre 1941 tiene un memorabile concerto al Majestic Theatre, nel cuore di Manhattan.
Ma purtroppo le cose per Gilda Mignonette si complicano con la dichiarazione di guerra agli USA di Mussolini. Gilda Mignonette finisce quindi nel mirino delle autorità americane ed è costretta a sospendere la sua attività artistica. perche ritenuta sovversiva.
CURIOSITA’: Durante questo spettacolo accedde un qualcosa di inaspettato. Le autorità americane proprio quel giorno ed in quel momento , venute a conoscenza del coinvolgimento da perte del governo del coinvolgimento degli Stati Uniti nel II conflitto mondiale, intimò a Gilda Mignonette sul palcoscenico del Teatro Majestic di New York mentre presentava lo spettacolo “Tunisi italiana” di sospendere le sue future rappresentazioni
Gilda si ribellò a queste sospensioni e di conseguenza trasferì lo spettacolo in un teatrino di periferia istituendo, a sue spese, mezzi di trasporto per il pubblico.
Di conseguenza l’FBI dal 1941 al 1948, dichiarò sovversivi i suoi dischi, impendendole di registrare i 78 giri presso qualsiasi etichetta discografica maggiore e minore.
A quel punto, la grande artista , osteggiata e bandita da ogni programma radiofonico,rimase ugualmente in America, ma senza lavorare, prodigandosi però per tutta la durata delle ostilità ad aiutare i prigionieri di guerra italiani.
CURIOSITA’:Nel 1949, fu nominata Dama Commendatrice dal Presidente dell’Argentina Juan Domingo Peron con tutti gli onori e i privilegi inerenti al grado conseguito.
Solo nel 1947 torna ad esibirsi a New York. Negli anni successivi lo fa di nuovo in Sud America e in Europa, tornando anche a Napoli nel 1949. Nel 1953 tiene altri spettacoli a New York, ma il mondo è cambiato e decide di ritornarsene a casa insieme al marito Frank dovette convincere con una una paziente opera persuasiva.
Era il 1953, Gilda e aveva 63 anni. quando quando di lei annunciò il suo spettacolo di addio che si doveva tenere il 22 marzo all’Accademia musicale di Brooklyn.
Le richieste dei biglietti raggiunsero l’incredibile numero di Cinquantamila ma la grade arista bloccata da un incidente, ifu costretta a far slittare il commiato al 17 maggio.
Si presentò al concerto su una sedia a rotelle, avvolta in un vestito tricolore, e con il Vesuvio come sfondo e cantò le sue più belle canzoni tra la commozione generale.
Si imbarcò dieci giorni dopo sulla nave “Homeland” per raggiungere la sua amata Napoli .Il suo più grande desiderio era quello di morire nella propria città natale, ma purtroppo l’8 giugno1953, quando macavano solo 24 ore dal suo arrivo al porto di Napoli , Gilda Mignonette si spense senza più toccare terra.
Sul certificato di morte vennero riportate le coordinate del punto in cui si spense, latitudine 37º 21′ Nord e longitudine 4º 30′ Est. Dopo la sua morte, suo marito Frank Acierno ritornò a New York e si risposò con una certa Anny. Quest’ultima, ancora oggi, conserva tutti i ricordi della Mignonette e ogni anno allestisce in America una mostra con i suoi meravigliosi vestiti di scena, le foto degli spettacoli, i gioielli. Il suo ricordo in America è ancora vivissimo: ogni anno sono allestiti spettacoli e programmi radiofonici in suo onore e un noto ristorante di Little-Italy ha inserito nel suo menù il “filetto alla Gilda Mignonette”.
I suoi resti riposano a Napoli nel cimitero di Poggioreale: sulla sua lapide c’è scritto “Ebbe da madre natura animo canoro. Cantò il cielo, il mare, il sole”.
CURIOSITA ‘: Nel cimitero di Poggioreale, nei pressi dell’entrata principale a sinistra, è segnalata con il nome di Giselda e non Griselda.





