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Partendo da Spaccanapoli, nel centro storico della città, superata la Basilica di Santa Chiara, scendiamo sulla destra  per via Santa Chiara  percorrendola  fino in fondo.  Ci  troveremo in Piazzetta Banchi Nuovi dove ci colpirà la visione di una chiesa diroccata e purtroppo in triste stato di abbandono dedicata ai Santi Cosma e Damiano. Giriamo a sinistra e poco più avanti proseguendo diritto, troveremo finalmente il bel Largo San Giovanni Maggiore .

Innanzitutto colpisce la mole di Palazzo Giusso, oggi sede dell’Istituto Universitario Orientale che ebbe origine dal Collegio dei Cinesi, fondata nel 700 da un missionario di ritorno dalla Cina che aveva portato con sè 15 ragazzi cinesi che intendeva rieducare e convertire al cattolicesimo. Il papa approvò l’iniziativa al punto che decise poi di estenderla anche ad altri popoli dell’Oriente.

 

 

Di fronte al Palazzo troviamo la chiesetta di San Giovanni Pappacoda, detta anche Cappella Pappacoda, dal nome della nobile famiglia che nel 1415 la edificò proprio accanto al proprio palazzo.

N.BLa cappella fu eretta con precisione  nel 1415 come cappella di famiglia da Artusio Pappacoda, consigliere e siniscalco di re Ladislao I d’Angiò, e intitolata a San Giovanni Evangelista .

 

Nel tufo giallo che caratterizza la facciata di questa chiesetta spicca al centro di essa uno splendido portale ogivale gotico in marmo bianco e piperno di Antonio Baboccio da Piperno, datato al 1415 ricco di decorazioni a motivi floreali .

Sul pinnacolo centrale si staglia la figura del San Michele Arcangelo che mostra sotto i suoi piedi il drago da lui sconfitto mentre su quelli laterali le figure degli Arcangeli Raffaele e Gabriele. Più in basso vi è la raffigurazione del Cristo con il libro eterno ai cui piedi è di nuovo raffigurato in bassorilievo tra angeli e con scudo nell’atto dell’incoronazione, al cui centro della scena è posto lo stemma del casato Angiò-Durazzo di Napoli. Più in basso ancora, in una lunetta circondata da angeli sulla cui architrave, in altorilievo, è Gesù Bambino tra Evangelisti, è posta tra San Giovanni Evangelista e Battista la scultura della Madonna col Bambino in trono, sul cui fronte è un’incisione in caratteri gotici angioini.

Sulle due colonne principali del monumento è infine scolpito lo stemma del casato Pappacoda: il leone su scudo intento a mangiare la sua coda rigirata

 

 

L’impianto interno della cappella è a unica navata rettangolare. Le sole opere custodite sono i due sepolcri della prima metà del Cinquecento di Angelo e Sigismondo Pappacoda dello scultore rinascimentale Girolamo Santacroce. Risalenti invece al periodo in cui si sono effettuati i rimaneggiamenti dell’interno su volontà di Giuseppe Pappacoda, nel corso quindi della seconda metà del XVIII secolo, sono invece  custoditi in questo luogo i due Evangelisti settecenteschi ( datati 1772 circa ) del neoclassico Angelo Viva, un altare maggiore e, alle spalle, un San Giovanni Evangelista di stampo solimenesco.

N.B.Datato XV secolo, quate struttura rappresenta un unicum artistico della città, essendo le sue forme tipiche dell’arte gotica-durazzesca.

Caratteristico appare anche il bel campanile gotico in tufo giallo e piperno grigio scuro che si eleva su cinque livelli ,presente accanto alla cappella che mostra incastrati  in esso alcuni frammenti scultorei  in marmo di epoca romana che sono stati recuperati da altri siti e qui reimpiegati, come era consuetudine fare in quell’epoca: vediamo infatti incastonati ritratti a mezzo busto, una grande testa in marmo bianco, una testa di Giunone e una scena del ratto di Proserpina. Al  di sopra di una bifora per lato è anche presente una decorazione terminale ad archetti trilobi e colonnine binate.

 


L’ interno della cappella è purtroppo visitabile solo in occasione di eventi culturali o per cedute di laurea del vicino istituto Orientale.

 

 

 

 

CURIOSITA’: Nella seconda metà del Settecento la chiesa fu interessata da lavori di rifacimento dell’interno, commissionati da Giuseppe Pappacoda che per l’occasione fece affiggere all’interno una inscrizione celebrativa degli esponenti della famiglia che si sono occupati della fondazione della cappella e del suo restauro. Negli ultimi decenni del Novecento fu eretta una grande cancellata che precede il tempio, in modo da impedire vandalismi e saccheggi. Dopo essere stata in concessione d’uso all’Università degli studi di Napoli “L’Orientale”, come sede per le sedute di laurea, la cappella è rimasta successivamente chiusa per oltre dieci anni, prima di venire ufficialmente riaperta a dicembre 2022 grazie a un gruppo di associazioni del territorio guidate dal parroco locale con un grande evento di inaugurazione.

 

 

 

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